Chirurgia 2 Ospedale Padova
Recensioni dei pazienti
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Insoddisfatto
Dopo una lunga attesa prima di essere ricevuti dal Dott. Neri (circa un'ora di ritardo rispetto all'orario di visita programmato), siamo stati accolti da una sua assistente.
Al Dott. Neri, arrivato dopo circa 15 minuti, è stato frettolosamente illustrato il nostro caso (in 5 minuti circa) per poi vederlo nuovamente allontanarsi.
Si segnala quindi la delusione, l'unica loro premura è stata quella di farci uscire prima che l'ascensore fosse bloccato (nonostante il ritardo fosse dipeso da loro stessi) e di indicarci - con tanto di disegnino - il tragitto per arrivare agli uffici ticket ed effettuare il pagamento della visita prima che gli stessi chiudessero.
Poco attenti al malato
Questa recensione va a tutti quelli che, forti di una serie di interviste da parte del dottor Gringeri e del suo superiore, partono dal Sud per il viaggio della speranza.
La cosa giusta, prima, è di inviare la documentazione (se ve lo consentono), pagare il ticket on line (se ve lo consentono) e attendere la consulenza... tanto non fanno altro che leggere gli esami che avete fatto al sud. Nessuna altra cosa, se non leggere gli esami eseguiti da altri.
Anche ad un malato terminale va data consulenza e soprattutto va detta la verità. A questo Prof. dico, spenga il cellulare quando visita (a noi ed al paziente non interessano i fatti suoi), non sia freddo, sia affettuoso, non sia infastidito (questo perlomeno ci è sembrato) se il paziente tossisce anzi, lo conforti, in fondo una persona cosa chiede?
Per il resto, papà è spirato il 1° aprile, il male al fegato lo ha logorato dentro; il prof. poteva almeno indicarci una cura palliativa di fine vita, ma nemmeno quella, nemmeno si è pronunciato di cosa sarebbe stata la sua sofferenza.
Nessuna eccellenza abbiamo riscontrato in questo Ospedale, nessun elogio, niente di niente! Io ed i miei familiari siamo rimasti basiti da tanta freddezza.
Pessima esperienza
Dopo una visita lampo col prof. Cillo, sono tornato a Roma, la mia città; ho incominciato a produrre tutta la documentazione dal prof. richiesta. Durante questo periodo sono stato ricoverato d'urgenza per forti dolori addominali. Dimesso con catetere per ascite, ho cercato di comunicare col prof. Cillo. Dopo giorni di tentativi mi vedo costretto mio malgrado a rinunciare alla sua assistenza. Per un malato è una grave sconfitta, soprattutto psicologica (non so il sentimento del prof. Cillo).
Esperienza pessima
Mia sorella si è rivolta a loro per il trapianto di fegato che doveva essere la sua salvezza a marzo 2015, su consiglio del suo dottore di Potenza che l'ha curata per 15 anni. Dopo la prima visita con il Prof. Cillo, è tornata a casa con una lista di esami da effettuare e di ritornare dopo sei mesi. Ritornata a settembre, altra lista di esami da fare e mandata dalla signora Magrofuoco, che avrebbe seguito il caso. Gli accordi erano di mandare risultati esami tramite fax e loro avrebbero richiamato per prenotare gli appuntamenti con i vari specialisti. Fax mandati il 3 ottobre 2015 e la chiamata non è arrivata mai, e anche mettersi in contatto con la signora Magrofuoco è stato complicato e la signora non è stata molto disponibile nè alle nostre richieste, nè alla richiesta di urgenza del dottore di mia sorella, che premeva di spostare mia sorella dall'Ospedale di Potenza a quello di Padova. Mia sorella l'hanno ricoverata il 13 febbraio (aspettavamo dal 3 ottobre) ed ha dovuto aspettare il ricovero 10 giorni in albergo. Una volta ricoverata, hanno iniziato una terapia con sondino naso-gastrico perchè mia sorella in tutti questi mesi di attesa e di malattia che nel frattempo peggiorava, ha perso peso e secondo loro non poteva affrontare l'intervento di trapianto con quel peso. Dopo quattro giorni di ricovero viene mandata a casa con questo sondino con l'illusione che in un mese avrebbe preso peso e avrebbe potuto fare il trapianto. Non hanno detto niente dei rischi di questa terapia, cioè che si poteva alzare l'ammonio e quindi rischio coma epatico, cosa che è avvenuta appena ritornata a Potenza ed è deceduta il 25 febbraio. Attenzione a questo centro, che lascia i pazienti troppo soli, specie se si ignora quello importante ed essenziale per i dottori per prendere più a cuore la paziente.
Mi chiedo perchè i pazienti non vengono seguiti dall'Ospedale di Padova anche per quanto riguarda gli esami da effettuare, perchè essendo esami particolari non è semplice farli negli ospedali della propria città.
Pollice verso mi dispiace
Pollice verso mi dispiace. Mi recai al Policlinico di Padova per un intervento in laparoscopia con micro onde tecnica mini invasiva per HCC, come concordato dal prof. Cillo. Mi chiamarono dopo 3 mesi, rivelandosi molto lenti nel far sapere: la sig.ra Gina fissò l'intervento per il giorno successivo alla telefonata, quindi essendo di Salerno dovetti partire subito dopo la telefonata.
Una volta arrivato mi preparai ed eseguirono questa operazione. Sia prima che dopo l'intervento il prof. Cillo non l'ho mai visto, solo specializzandi che entravano ogni tanto e mi chiedevano come stavo.. non lo sapevano e non mi vedevano con la febbre altissima? In quei giorni di ricovero non vidi nessuno DOTTORE strutturato..
Per non parlare del cibo che davano, immangiabile - mi facevo comprare altre cose da mio figlio, non riuscivo a mangiare niente di quello che portavano.
Mi dimisero dopo cinque giorni con ancora le complicanze dell'operazione, forte diarrea e febbre otre 40.
Un bruttissimo viaggio di ritorno in auto, io vivo a Salerno e una volta ritornato a casa cercai di riprendere le forze anche con l'aiuto del mio medico di base.
Non capisco tutta questa fretta di liberare il letto ospedaliero, forse perchè costavo troppo alla sanità o il letto serviva..
Ora ho prenotato a Torino: porto la tac a vedere (anche perchè già lo so che passerebbero tanti mesi per sapere com'è andata se mi rivolgessi a Padova).
Comunque un abbraccio a tutti.
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