Centro PMA Policlinico Milano
Recensioni dei pazienti
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La nostra esperienza
Medici che fanno decidere le cose ai pazienti senza mai esprimere giudizi o pareri. Poca chiarezza nei referti. Non ti segue nessuno. Impossibile parlare con loro al telefono (a volte abbiamo dovuto chiamare più di 100 volte per parlarci). Accoglienza pessima, con un signore che ti tratta costantemente male. Locali fatiscenti.
Che delusione!
Che delusione!
Liste lunghissime: più di un anno di attesa per iniziare un ciclo di PMA.
Da un ciclo con l'altro ti fanno aspettare troppo tempo (e per il ciclo, e per le chiusure estive, e per quelle natalizie, etc.) come se avessimo tutto il tempo del mondo..
Ogni volta che faccio una visita mi capita un dottore diverso che guarda la mia cartella per capire chi sono, cosa ho fatto, cosa devo fare.. Mi chiedo: ma ogni medico non potrebbe assegnarsi i propri pazienti e avere sempre gli stessi?!
Mi visitano senza comunicare mai con me, ma solo tra di loro (di solito sono 2 i medici che visitano). Devi fare domande te per capire se va tutto bene o no.
Sono stata io con mio marito a proporre ogni volta una cura alternativa al mio problema (endometrio sottile). Altrimenti loro continuano sempre nel solito modo, propongono sempre la solita terapia anche se è andata male la volta prima, non analizzando mai il problema cercando di trovare nuove soluzioni.
Tutto questo per sconsigliare il centro, andate da un'altra parte se siete ancora in tempo.
Che delusione!
Non ho parole!!
Io e mia moglie prenotiamo il primo colloquio al Regina Elena, dopo consiglio di una loro dottoressa interna.
Oggi, ore 14.00, colloquio: la dottoressa, meno di 35 anni, inizia chiedendo i dati anagrafici e guarda mia moglie e dice "lei ha quasi 41 anni e la dirotteremo in altro ente perché qua la lista d'attesa è oltre un anno!".
Ma stiamo scherzando?? E dirlo prima?? Me ne andavo da altra parte a saperlo prima!!
La dottoressa risponde "una consulenza non si nega a nessuno, io vi prescrivo gli esami che tanto li dovrete fare anche se andate in altro ospedale".
Non ho parole. Alla fine me ne vado e chiedo il rimborso del ticket!
Perché lo fanno? Personalmente penso che così risultano tante registrazioni e possono avere fondi... poi il paziente è dirottato a Città Studi o a Monza, in altre cliniche.
Una brutta esperienza
Concordo con le due signore che hanno scritto prima di me.
La cosa più difficile è dover ricominciare ad ogni visita a raccontare dalla A alla Z l'iter percorso ed i problemi medici ad un nuovo medico, che non ha neppure avuto il buon gusto di aprire la tua cartella clinica e dargli anche solo uno sguardo superficiale..
Poca chiarezza, molta insensibilità e indicazioni farraginose ed incomplete. Un esame invasivo mi è stato praticato mentre un elettricista cambiava una lampadina... sopra il lettino ginecologico in una sala operatoria che avrebbe dovuto essere sterile... Più volte ho assistito a liti furibonde fra medici e infermiere, che sicuramente non giovano alla tranquillità delle pazienti.
Dopo 18 mesi di questo incubo abbiamo rinunciato.
Capisco che quello che per una coppia è una tragedia per loro sia lavoro, ma sarebbe bello se lo svolgessero seguendo una logica e con rispetto per chi si trovano di fronte.
esperienza negativa
Posso solo dare conferma ad oggi 10 febbraio 2011 di quanto la prima signora ha commentato in negativo: non seguita, tempo perso più di un anno, ogni volta da medici diversi, ogni volta si ri-iniziava il nostro lungo racconto. Addirittura ci hanno male indirizzati su alcune visite e su altre è stato omesso proprio di avvisarci e di prepararci impegnative. Ci hanno rimbalzato di reparto in reparto e ad oggi siamo al punto di partenza..
Trattata come un numero
Sono stata in cura da loro per 2 mesi.
La situazione era già brutta ed ad ogni monitoraggio trovavo un medico diverso a cui dovevo rispiegare tutta la mia situazione, perchè neanche si degnavano di leggere la cartella.
Ognuno di loro decideva di aumentare o diminuire il dosaggio ormonale senza un accordo comune tra di loro e senza nemmeno parlare tra di loro del caso. Almeno per seguirla una linea comune.
Alcune dottoresse non erano neanche in grado di eseguire bene il monitoraggio.
Non mi sono sentita seguita per niente.
Sono andata al San Paolo di Milano, tutt'altra storia.
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