Casa di Cura San Raffaele Rocca di Papa
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La mia mamma
RSA 2 piano abbiamo trovato professionalità, accoglienza e sensibilità umana non sempre riscontrabile in questo tipo di strutture. Si respirava aria di fatica del personale ma anche di grande empatia con i pazienti e i loro famigliari. Grazie di cuore.
Fisioterapia
Non vorrei neanche per errore tralasciare indietro qualcuno, ma cominciando dal primario sempre presente, Alessia la nostra cara caposala sempre pronta ad un compromesso per aiutarci a stare un po' meglio in quello che stavamo facendo, a chi si è sempre preso cura di noi fisicamente cercando con grande professionalità ed empatia di affiancarsi ai nostri problemi, gli infermieri e le infermiere con grande carattere e attenzione, oss, fisioterapiste, dovrei fare tanti nomi di tutti ma sono tantissimi, cito solo perché addette al mio problema Loredana, Luisa, Angela, tutte queste straordinarie persone che non rivedrà purtroppo mai più per motivi logistici, mi hanno seppure anche in momento buio fatto sorridere e insegnato qualcosa e ricredere e riacquistare fiducia in me stesso, spero di non essere stato noioso mi mancate tanto.
Curarsi nel verde della San Raffaele di Rocca
Nel momento in cui abbiamo deciso di riportare a casa tra qualche giorno mio fratello Enzo, ricoverato nella RSA San Raffaele di Rocca di Papa, ho il bisogno ed il piacere di scrivere queste righe sulla ospitalità da lui ricevuta nel suo ricovero ancora in corso nella Casa di Cura San Raffaele di Rocca di Papa, per ringraziare e per riconoscimento personale della validità e della efficienza della Struttura.
Sorvolo sul posto, l’ampio parco e comodo parcheggio e la splendida veduta nella quale è magnificamente ubicata, illustrati ampiamente nel sito della San Raffaele, per concentrarmi nel cuore della Casa di Cura, nei luoghi e negli spazi ove mio fratello ha vissuto da degente questi ultimi 6 mesi.
Già affetto da ben 10 anni da ictus cerebrale, a seguito di Covid 19 e TIA, nel mese di dicembre 2023 è stato ricoverato in acuzie all’Ospedale S. Eugenio e dopo 20 giorni, trasferito in post acuzie, con ossigeno, alimentazione PEG con sondino e senza voce alla Casa di Cura San Raffaele di Rocca di Papa.
Qui ha trascorso i primi 60 giorni in lunga degenza, in un’ampia camera 4 posti con bagno, ariosa, luminosa, con spazio per accogliere i parenti in visita ai malati, ove è stato sempre e puntualmente seguito e controllato dal personale medico, infermieristico e riabilitativo.
I medici del Reparto e specialistici, su scorta della scheda di dimissioni dell’Ospedale S. Eugenio, e delle visite ed esami da loro effettuati, hanno subito preso coscienza e conoscenza della grave situazione medica-sanitaria in cui versava ancora di mio fratello e inizialmente hanno proseguito con l’ossigenoterapia per le irreversibili condizioni dei polmoni e l’alimentazione con sondino PEG a causa della difficoltà nella deglutizione.
Dopo i primi e accertati miglioramenti, è stato iniziato lo svezzamento, con la doppia alimentazione, manuale per bocca, inizialmente solo liquida, per riabilitarlo alla deglutizione e mantenendo la PEG con sondino, per assicurare una corretta e sufficiente nutrizione. In questo stesso periodo ha iniziato, con sua grande soddisfazione, la fisioterapia riabilitativa, premurosamente assistito dalle fisioterapiste, in una attrezzata e ampia palestra fisioterapica (non l’ho vista ma lo dice mio fratello Enzo).
Comincio ad essere lungo, ma non voglio dimenticare il personale infermieristico e OSS che con impegno e dedizione si è fatto cura delle necessità fisiche e pratiche, lavarlo, cambiarlo, renderlo pulito e presentabile, accorrere ad ogni scampanellata, ascoltare ogni sua richiesta, etc..
Per raggiungere mio fratello dovevo ogni giorno percorrere 90 Km., avevo chiesto ed ottenuto il suo trasferimento in una casa di cura di Roma, vicina alla mia abitazione, ma all’ultimo momento, a cose fatte, abbiamo deciso di rinunciare al trasferimento per rimanere nella San Raffaele ove mio fratello aveva trovato cure, attenzioni, sicurezza e miglioramenti nel suo stato di salute e nella sua autonomia. In primis è stato proprio mio fratello a voler restare alla San Raffaele, perché conosceva tutti, ci si trovava bene, e per i risultati di cui pur nel suo stato, riscontrava certi.
Al termine dei 60 giorni di lunga degenza, con mio fratello non autosufficiente da poter vivere da solo, abbiamo chiesto il ricovero in RSA e così mio fratello è stato trasferito al 1^ piano della Struttura, in una ampia, assolata, ariosa camera a 3 letti con bagno, frigo e 2 TV. Il bagno è talmente grande che accoglie anche comodamente le 3 sedie a rotelle dei malati della stanza.
Anche qui è stato assistito in tutta la pulizia del corpo, anche intima, lavato, sbarbato, vestito, rifacimento del letto etc. sempre da personale professionale, capace, attento al malato, alle sue richieste e necessità
Qui ha proseguito le cure, aumentata la fisioterapia, riacquistata la sua autonomia possibile con le sue condizioni fisiche generali, cammina con il camminatore e la stampella, ed il pomeriggio, con il mio aiuto cammina, sempre con stampella e camminatore, per i lunghi e larghi corridoi. Nei momenti di relax sosta nell’ampio salone con Tv o sul terrazzo.
Ormai eliminata la PEG, mangia normalmente senza alcun aiuto nelle sale con il resto dei pazienti, il cibo è buono (lo mangia sempre) e sufficiente. In tutto il periodo del ricovero, e in tutte queste fasi e in ogni momento in cui si doveva prendere una decisione, ho sempre potuto contare sulla cortesia e disponibilità del Direttore Sanitario della San Raffaele – dott. Tassone, che sempre presente nel suo ufficio, anche nelle ore pomeridiane, mi ha sempre ricevuto con cortesia, disponibilità e umanità, ascoltato e consigliato sulle difficoltà pratiche che si presentano in simili frangenti, e sui possibili modi e percorsi da affrontare o proseguire. Un riconoscimento ed un ringraziamento anche alla assistente sociale Francesca Moschitti, il cui supporto ed indirizzo è un prezioso valore aggiunto per la Casa di Cura e per le famiglie dei degenti.
In ultimo, un pensiero positivo e un ringraziamento anche a chi ho dimenticato di presentare in queste righe.
Franco Cardinali
Riabilitazione: un successo
Sono Elisa, la paziente della stanza C11.
La paziente? In questi 2 mesi mi sa che vi siete occupati non solo di me, ma anche di mamma e papà. Diciamo che la stanza C11 è una stanza monofamiliare piuttosto che singola.
Avevo proprio il desiderio di “parlare” con voi, di raccontarvi questi giorni al San Raffaele così come li ho vissuti io e finalmente la mamma mi ha accontentata e si è decisa a scrivervi (sotto mia dettatura naturalmente!)
Quando sono arrivata al San Raffaele ero un po' preoccupata: riuscirò a farmi capire? Se non sto bene come glielo dico? Se ho fame o sete? Se mi annoio o mi sento sola? Poi ho visto che con me potevano rimanere la mamma o il papà e un po' mi sono tranquillizzata, solo un po' però perché loro mica mi capiscono sempre!
Il giorno stesso del mio arrivo sono venute vicino a me delle persone con la divisa azzurra (che premetto è il mio colore preferito) e altre con quella bianca con tante penne nella tasca (non le ho mai viste scrivere però, non è un controsenso? Boh!). Si sono avvicinate e mi hanno parlato, ma io non ho capito nulla perché mamma e papà non mi avevano ancora portato gli apparecchietti per le orecchie. Fin da subito, però, ho scoperto che erano sempre gentili e allegre.
C’era chi mi lavava e cambiava, chi mi curava le ferite e chi verificava il mio stato di salute, chi, con determinazione, mi portava ogni giorno in palestra, chi mi pettinava, chi puliva la mia stanza, chi mi rifaceva il letto, chi mi preparava la colazione, il pranzo o la cena (sicuramente un grande chef, sempre tutto buonissimo!)
Ho iniziato a contarle ed erano davvero tante, tante persone tutte per me io non le avevo mai avute, come dicono mamma e papà “un grande dono”! Si, al San Raffaele ho avuto uno dei doni più grandi della mia vita!
Oggi andrò via ma un pezzettino di me rimarrà nella stanza C11 e tra i corridoi del reparto, passeggerà nel giardino tra le rose profumate, scenderà nella palestra a inseguire sogni di corse a perdifiato, si siederà a pranzare con i miei nuovi amici, busserà alla porta del direttore sanitario per incontrare il suo sguardo felice rispetto ai miei anche piccoli progressi, saluterà Francesca la nostra super assistente sociale, si affaccerà alla medicheria e risponderà al sorriso di Alessia e a quello di tutti coloro che ho incontrato in questo pezzetto di viaggio.
Grazie per la vostra professionalità,
grazie per la vostra attenzione, allegria, pazienza e umanità,
grazie per averci accolto in un momento così difficile della nostra vita, inutile dirvi che sarete tutti, ma davvero tutti, sempre nel nostro cuore!
La vostra Elisa.
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Abbiamo interpretato e voluto riportare quello che nostra figlia, e anche noi, abbiamo vissuto al San Raffaele. Eli è stata ricoverata per una riabilitazione post ricovero al Sant'Eugenio, e con le cure ricevute è rinata una seconda volta.
Insieme nella cronicitá
Mia nonna di 84 anni è stata ricoverata presso la Lungodegenza medica del San Raffaele a seguito di una frattura del bacino che già a casa (visto l'obbligo di non carico) aveva dato luogo a l'insorgenza di una piaga sacrale. Durante il ricovero (il secondo, visto che la struttura precedente non era in grado) è stata comunque trattata con fisiokinesi passiva ( nella struttura precedente nemmeno la giravano) ed inoltre la piaga (IV STADIO) è stata trattata senza mai fare insorgere infezioni. Non ci aspettavamo la guarigione, in quanto uno stadio del genere in una persona anziana e disfagica e a tratti inappetente, davvero sarebbe un miracolo (quasi impossibile). Ringrazio tantissimo il primario e la possibilitá che ci ha dato nella continuità di cure visto che grazie all'assistente sociale sono riusciti a trovarle un posto nella RSA (all'interno della stessa struttura). Mia nonna è deceduta qui, con dignitá e mai abbandonata, e di questo sarò sempre grata a tutto il personale. Le infermiere e gli OSS sono riusciti ad instaurare un rapporto anche confidenziale e di complicitá che ha reso il ricovero ancora più speciale. Nonostante corressero tutto il giorno, in quanto i pazienti sono tutti molto complessi, riuscivano a trovare il tempo per tutte le nostre richieste e quelle di mia nonna. Non saprò mai come ringraziarli.
Ottima struttura
Mia suocera è stata inviata qui da Tor Vergata per una riabilitazione e sì è trovata molto bene.
Grazie.
Riabilitazione: ottima esperienza!
Mio fratello è stato ricoverato in questa struttura qualche mese fa. Ad oggi è tornato a casa con un evidente cambiamento positivo!
Il personale è estremamente gentile e professionale.
Ci tengo a ringraziare particolarmente la psicologa che ha fornito al paziente e a noi familiari un supporto costante.
Grazie di cuore.
Esperienza eccellente
Per sempre grata a questa struttura. L’assistenza fornita a mio zio è stata ECCELLENTE!
È uscito da un momento buio della sua vita grazie anche alla psicologa che lo ha stimolato a non lasciarsi andare.
infinatamente grazie
Al personale tutto, ma in particolare agli infermieri e agli operatori OSS, un grazie infinito per la professionalità e l'umanità che offrite agli ammalati. Mia madre, ancora ricoverata presso la struttura di San Raffaele Rocca di Papa, ha finalmente trovato serenità, nonostante la sua grave demenza. Grazie anche ai fisioterapisti per il loro importante lavoro.
Super Lucrezia!
Prima di intraprendere questo percorso, eravamo spaventati che papà capisse fino in fondo la gravità della sua malattia, invece con il loro aiuto siamo riusciti a renderlo sereno giorno dopo giorno.
Quando arrivava l’infermiera Lucrezia a casa, papà era felicissimo, ogni giorno l’aspettava con ansia, per lui lei era la sua ancora di salvezza!! Il suo non è un lavoro ma una vera e propria missione.
Un vero supporto per i familiari, senza il loro supporto non avremmo affrontato la malattia in questo modo. Grazie.
Eccellente
Ringrazio tutto lo staff del San Raffaele per la loro professionalità, umanità, dedizione e cura che hanno nei confronti dei pazienti e dei loro famigliari, soprattutto per come hanno accudito e curato mamma.
Bravissimi anche nel trattamento fisioterapico, altrettanto gli infermieri e le caposale. Anche Luigi, tutti i giorni con le videochiamate per dare un saluto a mamma. Un grazie particolare lo dedico al dott. Matteo Barbato e alla dott.ssa Macari.
Strutture come la vostra dovrebbero essere prese da esempio per le altre RSA.
GRAZIE ANCORA.
Ottima struttura
Mia mamma ha passato qui la riabilitazione motoria dopo una frattura del femore. E' stata sempre ben assistita, curata e seguita.
Ottime cucina, pulizia e assistenza.
Struttura ottima
Con questa mia, volevo ringraziare e fare i miei complimenti a tutti gli operatori che lavorano in questa struttura.
Dai medici agli infermieri, dai fisioterapisti agli ausiliari, sono tutti professionalmente validi e soprattutto sempre disponibili e gentili.
Una struttura ben organizzata che mi sento di consigliare.
Ottimo
Mia madre è stata ricoverata in questa casa di cura qualche mese fa nel reparto lungodegenza B. Ora è tornata a casa e tutti notiamo un cambiamento positivo in lei. Che dire! Personale preparato, cortese, gentile e sempre pronto a dare informazioni.
Ci tengo a ringraziare in modo particolare tutti gli infermieri, la caposala, i medici, il primario ed i fisioterapisti.
Ottimo lavoro, continuate così!
Ottimo
Mamma, 82 anni, dopo una lunga malattia dovuta ad un trauma della strada e circa 6 anni di assistenza a casa con badanti e altro, è arrivata in RSA al San Raffaele. Non lo crederete ma è totalmente cambiata, più serena, tranquilla, interagisce con le altre persone, si impegna nelle attività. Qui vi è un ambiente familiare e i parenti sono coinvolti nelle attività che si organizzano. Ottimo il personale medico, infermieri, assistenti ed educatori.
Ringraziamento
E' mio vivo desiderio, a poche ore dal decesso di mio fratello Nello, avvenuto oggi 6 dicembre 2016, esternare la mia infinita gratitudine a tutto il personale (infermieri, dottori e portantini) operante presso l'HOSPICE, per il trattamento che è stato riservato sia al paziente, per i 6 giorni di ricovero, sia a noi familiari, che lo abbiamo assistito.
Come pure a tutti gli infermieri ed alla dottoressa Livia che lo hanno assistito a domicilio, prima del ricovero, per circa 2 settimane.
Un pensiero particolare ad AGNESE, per la sua umanità e profondità d'animo.
Grazie di cuore!!! Continuate così, il buon Dio ve ne renderà merito.
Ringraziamenti a tutto il personale dell'Hospice
E' mio desiderio esprimere la gratitudine mia e dei familiari tutti della Sig.ra Marazzi Clara per l'amorevole e grande professionalità dimostrata da tutto il personale che si è avvicendato nel periodo trascorso nel reparto Hospice. Arrivata presso la struttura ormai in fase terminale, perchè affetta da una terribile forma tumorale, è stata amorevolmente seguita fino al momento in cui ci ha lasciato. Grazie ancora di cuore per quanto avete fatto.
Ottima struttura
Lo staff si è dimostrato all'altezza, ho trovato tanta serietà e professionalità. Ottima esperienza.
Ringraziamento per soggiorno marzo giugno
Voglio esprimere il mio riconoscimento per l'assistenza medica e umana prestata a mia madre nel reparto lungo degenza b, dai medici agli infermieri, ai fisioterapisti, agli addetti alle mansioni di servizio e pulizia -anche quando mia madre non si dimostrava una paziente tranquilla e ragionevole... Lo e' diventata nella'ultimo mese quando le sue condizioni sono peggiorate e il suo atteggiamento e' diventato composto e dignitoso di fronte alle sofferenze che la affliggevano. Grazie di cuore a tutti e mantenete sempre la vostra umanità di fronte alle persone anziane che soffrono..
Commento sul mio ricovero
Ricoverato dal 15/06/2014 ed uscito il 16 luglio 2014, sono stato ricoverato per riabilitazione alla gamba destra dopo intervento chirurgico per frattura. Sono stato ben voluto dal personale medico ed infermieristico e dai fisioterapisti che mi hanno fatto fare ginnastica alla gamba.
L'unica nota ahimè stonata, il non avere il kinetec per riabilitare meglio il ginocchio e sbloccarlo. Manualmente purtroppo ho imparato a spese mie che fa davvero male, benchè faccia lo stesso effetto, ma per il resto sono stato davvero bene. Ringrazio di cuore le dottoresse di lungodegenza e le infermiere, gli infermieri, gli ausiliari e in particolare quel matto di Patrizio che faceva sbellicare dalle risate.
GRAZIE A MEDICI E INFERMIERI DEL 2 PIANO
Al personale medico e infermieristico un grazie da parte mia, che da paziente ha passato molto tempo in questa struttura. La mia non è ruffianaggine, bensì un modo per ringraziare con tutto il mio cuore persone che lavorano con dignità, tanto amore e pazienza e... senza stipendio!! Siete ANGELI!!! Spero che i politici cambino idea e non facciano chiudere nessun ospedale, meno che meno questo!!! GLI OSPEDALI NON SI TOCCANO CAPITO? Ammalatevi voi che prendete stipendi astronomici per pensare idiozie simili!
Una carezza nel dolore
Mia zia di 69 anni ha passato i suoi ultimi mesi qui ed è stata una vera carezza vedere come è stata accudita, con dignita', cortesia e tantissima tenerezza, sia dagli infermieri che dal personale medico. Comportamento che non è cambiato neanche quando è caduta in sonno profondo che poi l'ha portata al decesso. Quel coma è durato mesi, e mai nessun infermiere o medico ha detto una parola di troppo in sua presenza; un rispetto per il malato e per noi che non ci saremmo mai aspettati.
Grazie veramente di cuore per la consolazione che rimane in noi, per tutto quello che avete fatto, per gli sguardi di comprensione e condivisione che abbiamo avuto. Ricorderò sempre un infermiere che torno' dalle sue ferie e venne diretto in camera per imboccare mia zia, gli comunicammo che mia zia non si alimentava piu' da sola.. e lui rimase sinceramente rattristato dalla notizia. Beh, non te lo aspetti da persone che fanno questo mestiere.. quel trasporto mi commosse e ci fece sentire meno soli, e che nostra zia non era sola. Grazie ancora dal profondo.
Hospice
HO RICOVERATO IN QUESTA STRUTTURA IL MIO ADORATO PAPA' NEL SETTEMBRE 2011, HA SOGGIORNATO NELL'HOSPICE PER DUE MESI, INSIEME ALLA SUA BADANTE, DOPODICHE' E' DECEDUTO. ERA AFFETTO DA M. DI ALZHEIMER E NEOPLASIA POLMONARE ED AVEVA 87 ANNI.
POSSO DIRE SINCERAMENTE CHE LA STRUTTURA E' UNA SORTA DI OASI DELLA SERENITA' PER UN MALATO TERMINALE, VI SI TROVANO INFATTI PULIZIA, ACCOGLIENZA, GRANDE UMANITA' DA PARTE DEI MEDICI E DEGLI INFERMIERI, UN PO' POCHI E SOVRACCARICHI DI LAVORO. RINGRAZIO AFFETTUOSAMENTE TUTTO IL PERSONALE, IN PARTICOLARE UNA DOTTORESSA DOLCISSIMA, UN PO' IN CARNE ED UN INFERMIERE RUMENO, VICTOR. LE STRUTTURE PUBBLICHE DOVREBBERO TUTTE AVERE REPARTI COME QUESTO PER DARE "DIGNITA'" ANCHE ALLA DIPARTITA....
SIMONETTA.
2,5 anni di vita regalati a mio padre
Mio padre è arrivato in questa struttura quasi morto, dopo un ictus e una stadio di senescenza avanzato, ipertensione e quant'altro ci ha impedito di continuare ad accudirlo in casa. Gli è stata salvata la vita due volte dall'allora primario dott. Antonello Silvestri, al quale saremo grati per sempre. Ha potuto vivere decorosamente per altri due anni e mezzo. E' presente 24/24 7 giorni su 7 un medico, al piano terra è collocata la lungodegenza ospedaliera ed al primo piano la casa di cura di terzo livello che, in caso di emergenza, ha l'intervento immediato del medico, al quale basta salire solo una rampa di scale per intervenire.. questo è un vantaggio che poche case di cura possono vantare e fa la differenza tra la vita e la morte. La struttura è dotata di una cucina che prepara pasti caldi con un menù vario e che può preparare pasti ad hoc nel caso di cattiva deglutizione, o problematiche temporanee. Gli infermieri si sono comportati sempre con gentilezza e, sebbene l'organico potesse essere implementato, si sono sempre prodigati, non abbiamo mai atteso più di cinque minuti per il loro intervento. Mio padre, non più autosufficiente, è stato sempre tenuto nel massimo della cura, pulizia, rispetto e dignità umana, non ha mai avuto piaghe da decubito, malgrado non camminasse più. E' stata tentata anche la riabilitazione. Le camere sono fresche in estate, quasi tutte luminose e con un bel panorama. C'è una grande attenzione anche per un minimo di vita sociale dei lungodegenti, la direzione organizza una festa a tema al mese, il pomeriggio è servito il the con le fette biscottate. Si può seguire una messa la domenica, è presente un barbiere-parrucchiere una volta a settimana, si può pranzare tutti insieme in ambienti apparecchiati e con pasti caldi a preparati al momento, non appaltano nulla all'esterno. Per chi vuole, c'è una selezione di badanti a pagamento, dotate di assicurazione di legge, che possono integrare l'assistenza della struttura aiutando i degenti nelle operazioni quotidiane e accompagnandoli nel cortile-giardino a fare una passeggiata. Gli orari di visita sono ampi e, se necessario, viene rispettata la sensibilità dei familiari ed i casi particolari, autorizzando la presenza in orari diversi. Anche dopo il decesso, è stato possibile eseguire una cerimonia nella chiesetta nel parco interno e siamo stati trattati con molto rispetto e affetto. Ringrazio il Cielo di avermi dato, in un momento di tale gravità e disorientamento, davanti ad una malattia degenerativa che non lascia speranza, la possibilità di vivere i miei trent'anni con qualche giorno di serenità sapendo che mio padre era assistito al meglio e di aver dato ad entrambi altri due anni e mezzo da trascorrere insieme e, anche se noi siamo di roma centro ed i km. da fare erano tanti, ne è valsa la pena.
figlia della ricoverata
ho fatto compagnia a mia madre per 19 giorni di permanenza presso questa struttura, riscontrando una eccellente professionalità e una profonda umanità nei riguardi del paziente e dei parenti presenti. I pazienti sono quasi coccolati, nel mangiare e nelle uscite sul terrazzo gli infermieri sono di una disponibilità veramente eccezionale. La caposala è molto presente ed i medici sono sempre molto attenti agli umori del paziente.
Ringrazio tutti.
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