Casa di Cura San Raffaele di Cassino
Recensioni dei pazienti
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Mai giudicare il libro dalla copertina
La struttura è molto bella e lascia intendere buone cose.. ma appena si entra in reparto la storia cambia.
C'è una dottoressa (di cui ignoro il nome) scortese ed antipatica..
La camera è ampia ma con un misero armadio dove a stento ci entra una busta.. Dietro i letti ci sono 3 dita di polvere.
Riscaldamento altissimo (alto rischio di contrarre infezioni).
La struttura non passa né l'acqua né la carta igienica..
C'è da dire che però le infermiere sono molto gentili.
Non fidatevi delle apparenze.
Ottima struttura in tutti i sensi
Mi sono trovato benissimo in tante situazioni e sotto ogni aspetto.
Centro Cure Palliative - Assistenza Residenziale
Giovane paziente di 42 allettata fin da subito, seguita ottimamente dal Policlinico Gemelli di Roma, in cura con terapia molecolare che stava facendo effetto a detta dello staff di Oncologia; dimessa dal primo ricovero al Gemelli con l'obiettivo di essere almeno rimessa seduta sul letto o sulla sedia a rotelle.
Presa in carico all'inizio dal CAD di Frosinone e, in seguito ad un ricovero urgente al Gemelli, presa in carico dall'Hospice - Centro per le Cure Palliative mediante Assistenza Residenziale:
La paziente ha subìto due ricoveri urgenti al Gemelli di cui uno mentre era in carico al CAD di FROSINONE per disidratazione ed ipercalcemia; è arrivata al Gemelli in stato delirante, ripresa per fortuna nel giro di un paio di giorni. L'oncologa del CAD di Frosinone, pur non avendola MAI vista prima, chiamata per l'urgenza ha detto che era ai suoi ultimi momenti.
Dimessa in buona salute dal Gemelli, per quanto dato dalle circostanze, è stata quindi presa in carico dall'Hospice - Centro per le Cure Palliative in Assistenza Residenziale.
Secondo ricovero urgentissimo al Gemelli nel reparto di Medicina Interna per stabilizzarla, da cui non è piu' uscita.
Riscontrata ancora la cistite con la quale era uscita, dal suo ultimo ricovero per radioterapia al Gemelli, con la cura di antibiotici che le hanno somministrato a casa per il tempo prescritto, ma l'assistenza domiciliare non si è preoccupata di farle una semplice analisi delle urine per vedere se la cistite era guarita.
Al Gemelli hanno riscontrato ancora la cistite, si sono accorti che le avrebbero dovuto cambiare almeno una settimana prima il catetere, e non era stato fatto;
Sempre durante l'ultimo ricovero al Gemelli è stata riscontrata una infezione ai polmoni dovuta probabilmente al fatto che non era stata sottoposta a casa ad una cura preventiva antibiotica in quanto, come paziente da quasi tre mesi allettata, era piu' suscettibile a questo genere di complicazione;
uscita dal Gemelli dopo un ciclo di radioterapia, durante il periodo di assistenza domiciliare a casa non le è stato fatto neanche un "misero" emocromo per valutare lo stato dei globuli bianchi e rossi; ricoverata quindi con massima urgenza l'ultima volta al Gemelli a causa di gravi malesseri generali, sono state riscontrate diverse ischemie al cuore dovute ad un abbassamento del numero dei globuli rossi, con conseguente minor apporto di emoglobina, e quindi di ossigeno, al cuore. Con un emocromo se ne sarebbero accorti in tempo per intervenire e forse risolvere la situazione. Sottoposta a due trasfusioni il cuore non ha comunque retto ed è deceduta, NON PER LA SUA GIA' GRAVISSIMA MALATTIA, ma a causa del cuore indebolito. La paziente era naturalmente in uno stato generale estremamente preoccupante.
Riscontrata inoltre, sempre al Gemellli, anche una pericolosissima infezione da stafilococco aureo nel sangue.
Bastava qualche piccolo accorgimento in più e lei sarebbe ancora viva, forse con la possibilità di godersi un pochino suo marito ed i suoi due bambini di 10 e 8 anni, magari da una sedia a rotelle invece che da un letto.
Non credo ci sia da aggiungere altro... mia sorella è morta così a soli 42 anni... Lo staff di Oncologia del Gemelli non ha detto nulla, ma il viso di tutti loro parlava: sembravano tutti allibiti!
Reparto UNAI
Non saprei valutare il reparto, i parenti non vengono informati di nulla, viene fatto un quadro generale poco dopo il ricovero e poi non si viene messi a conoscenza di nulla su quello che viene fatto al malato in termini riabilitativi. Non viene dato modo di fare domande e le risposte sono molto evasive.
Se suona un macchinario, il personale non si presenta ma deve essere chiamato.
Caldo eccessivo nel reparto, pazienti letteralmente in un bagno di sudore.
Poca umanità.
Reparto 2° LDM
Un grandissimo ringraziamento al personale medico e paramedico del reparto LDM 2° per le cure prestatemi con successo nel mese di agosto 2014.
Reparto medicina E
Sono stata ricoverata presso il reparto di medicina E per una fibrillazione atriale e in circa una settimana ho avuto un miglioramento completo e di questo devo ringraziare caldamente il Prof. Tripodi e il suo staff medico nelle persone dei medici Dr. Nicola Landi e Dottoressa Petrillo. Grazie anche al personale paramedico. La struttura è un esempio di buona sanità del Lazio.
U.O. RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA
Desidero ringraziare il personale medico e paramedico del reparto di Riabilitazione Neuromotoria, e in particolare il Prof. Mascio e la signora Roberta Ragno, che si sono adoperati con professionalità e umanità per alleviare e curare con successo la patologia di cui soffro.
Eccellenza ortopedica
Voglio pubblicamente ringraziare il Dr. Roberto Speciale per l'intervento eseguito al mio ginocchio destro con impianto di protesi monocompartimentale mediale in mininvasività.
Mi ha visitato presso il San Raffaele di Cassino.
Ho ripreso a camminare il giorno dopo l'intervento.
Grazie tante.
Buona sanità privata
Desidero ringraziare il Prof. Roberto Speciale, ortopedico che, dopo aver lasciato gli ospedali della ASL di Frosinone, ha voluto mettersi a disposizione dei pazienti pensionati, come me, che non possono permettersi di fare una visita privata ortopedica. L'umanità del dr. Speciale e la professionalita' è tanta, e tale, che, nonostante noi facciamo la visita con l'impegnativa, veniamo comunque visitati, non solo guardati in faccia come fanno in ospedale..
Finalmente un ortopedico competente veramente nella struttura del San Raffaele di Cassino.
Oramai siamo circondati negli ospedali pubblici solo da medici che pensano solo ad arrivare al 27 del mese.
Non hanno un minimo di umanità e soprattutto manifestano un'arroganza che nasconde solo incompetenza.
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