Casa di Cura San Camillo di Taranto

Ho inoltrato istanza per il rilascio della mia cartella clinica da oltre due mesi e, sebbene avessi pagato gli oneri richiesti ed i reiterati solleciti, la casa di cura San Camillo fino alla data odierna non vi ha provveduto. Ieri ho parlato telefonicamente con un medico che sostituiva il direttore sanitario, il quale mi ha informato che ancora il documento non era pronto. Vergognoso!

Ho effettuato l'anno scorso presso questa struttura una angioRm all'encefalo per le cefalee continue che avevo.. e devo dire che l'esperienza con loro è stata molto brutta. Mentre stavo sotto la risonanza magnetica mi stava mancando l'aria (visto che soffro un po' di claustrofobia) e un medico mi si è rivolto con arroganza... Poi quando sono andata a prendere il referto, ho chiesto un dubbio allo stesso dottore che aveva studiato la mia angio-rm e per ogni cosa che dicevo sbuffava rispondendomi male. Non hanno un briciolo di pazienza.
Al bar non c'è nulla, solo alcuni cornetti e qualche caramella.. E per colpa loro ho ancora in mente quel dubbio, non dissipato dal medico che invece avrebbe potuto tranquillizzarmi..
Spero di non ritornare più in questa struttura.

Struttura buona, ma organizzata male dalla capo sala.

Struttura vecchia di circa 40 anni. Per essere una Casa si Cura privata convenzionata sarebbe il minimo avere il bagno in camera visto che le stanze, come ampiezza, lo permetterebbero e invece lo troviamo unico per reparto nel corridoio.
Il personale infermieristico è disponibile, mentre decisamente scortesi le addette alle pulizie. Presente solo un piccolo Bar sfornito di tutto, si trovano solo cornetti e caffè, qualche succo e caramelle. Stop, nemmeno un panino, un tramezzino. Le pietanze vengono fornite senza posate e nemmeno una bottiglietta d'acqua, quindi bisogna portarsele da casa. Molto fiscali sulle visite dei parenti, persino dell'accompagnatore. Personale medico addetto al ricovero molto giovane e palesemente poco preparato. Bravo, sorridente e disponibile invece l'ortopedico Dr. Raffaele Mangialardi, anche se frettoloso. Sala operatoria al piano terra aperta al passaggio di chiunque con scarsa accortezza alle possibili infezioni batteriche. Un unico fluoroscopio che vagava da una sala ad un'altra con prolungamento dei tempi, snervanti per chi è già in attesa in sala per l'intervento.