Casa di Cura Palazzolo Don Gnocchi Milano
Recensioni dei pazienti
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Familiare ricoverato 3 mesi
Familiare ricoverato in questo istituto per 3 mesi per riabilitazione intermedia a seguito di ictus e 2 mesi in riabilitazione intensiva presso un altro istituto. A seguito di ictus ischemico, il paziente era incapace di muovere gli arti del lato destro e di parlare. È arrivato in carrozzina in seguito a grandi miglioramenti ottenuti presso il precedente istituto in cui erano stati in grado di fargli riprendere parzialmente l'uso della gamba destra ed era stato anche verticalizzato. Inoltre era in grado di bere autonomamente con una cannuccia, mangiare cibi anche solidi (pasta scotta etc.) e aveva iniziato ad accennare movimenti con la mano destra. Una volta giunto al Palazzolo, per 22 giorni (di quarantena nonostante due tamponi negativi in ingresso) ci è stata negata la possibilità di vederlo, se non con sporadiche e supplicate videochiamate. Dopo questi 22 giorni l'abbiamo trovato allettato, incapace di restare seduto e sostenere il tronco e il collo. La gamba sinistra, sana, è ormai ridotta al solo osso e non gli consente più di sorreggersi nè aiutarsi a raddrizzare sulla carrozzina. La mobilità accennata della mano destra è anch'essa sparita. Se prima usava una carrozzina normale, ora ha bisogno di una basculante che lo sorregga sul tronco. La verticalizzazione è ormai un miraggio e la risposta dei medici a questo peggioramento è stata che, a loro dire, è impossibile che precedentemente fosse nella situazione sopra descritta e sia peggiorato così tanto in soli 20 giorni. Inoltre non gli fanno più bere acqua liquida, ma solo gelificata e i pasti sono solamente omogeneizzati. Per di più spesso ci è sembrato fosse trascurato anche a livello igienico, con barba visibilmente non fatta per giorni, cavo orale sporchissimo e odori sgradevoli. Con il Covid gli incontri avvengono solo in spazi dedicati e non c'è modo di vedere la camera, nè interagire con gli infermieri. A questo aggiungo che i medici sono spesso irrintracciabili per giorni e indisponibili a richieste elementari come le prescrizioni di farmaci per le dimissioni al domicilio del paziente. Dopo 3 mesi in cui la condizione fisica e anche psicologica del paziente sono state ridotte ormai al nulla, le dimissioni avvengono con paziente allettato in barella, una condizione sensibilmente peggiore rispetto al suo arrivo nella struttura.
Da dimenticare
Mi sono ritrovata a portare qui mia mamma a causa di un trasferimento dall'istituto "don gnocchi " di Milano di via Capecelatro (posto fantastico e con personale stupendo nel reparto riabilitazione neurologica).
Appena varcata la soglia di Palazzolo.. struttura fatiscente, ti accoglie un odore di pipì in tutti i reparti, letti vecchi, sporco, assistenza praticamente nulla.
Mia mamma si stava soffocando e non sono arrivati in soccorso..
Lasciano pazienti ore e ore sporchi delle loro feci.
Rispondono male e trattano male anziani e disabili.
Un posto da dimenticare.
Ah: mi sono dovuta portare i farmaci da casa..
Inoltre hanno sbagliato la cura dando meno dose di farmaci salvavita.
Opinione sul trattamento
Il cibo e' scadente e sempre uguale. Spesso per merenda c'e solo o il succo di frutta o il tè.
Molte volte manca il personale e i pazienti devono aspettare il turno del pomeriggio per essere cambiati, anche se ne hanno bisogno.
STRUTTURA CHE NON CONSIGLIO
Nel reparto Cure Sub Acute incuria ed abbandono sia da parte dei medici che del personale. Dopo un mese e mezzo di ricovero, corsa al P.S. del Sacco dove riscontravano nella paziente totale disidratazione e carenza di potassio (le era stata data anche una dose massiccia di psicofarmaci). Trasferita nel reparto di riabilitazione, hanno cercato di rimediare agli errori pregressi, quindi è stata seguita meglio, ma ha contratto due volte il Clostridium difficile, di cui la struttura è satura (solo in quella corsia altri due casi). Igiene assente, i corridoi sono pervasi dall'odore di feci e urine, probabilmente i pazienti non vengono cambiati a sufficienza; meglio nel fine settimana, forse per l'arrivo dei parenti. Nessuna disinfezione della stanza e suppellettili per Clostridium.
ESPERIENZA GRAVEMENTE NEGATIVA
Istituto di riabilitazione gravemente penoso, struttura deludente e senza nessuna professionalità, dai medici agli infermieri, al personale di corsia: il paziente non viene curato ma accompagnato a peggiorare il suo stato clinico (per poi chiedere ai parenti di ricoverare il proprio familiare nella loro struttura!!!!).
Struttura da eliminare dall'elenco della Regione Lombardia per l'accreditamento con il Servizio Sanitario, non assolve minimamente al compito di riabilitare.
Affatto soddisfatta!
Dal momento in cui mia madre è stata ricoverata al Palazzolo, la sua salute è drammaticamente peggiorata, fino a costringermi al trasferimento della mamma presso un'altra struttura più attenta e professionalmente valida. DEFINIZIONE PALAZZOLO: indifferenza, incompetenza, superficialità, arroganza, assoluta mancanza di professionalità.
UNA VERGOGNA
Personale infermieristico vergognoso. Il loro obiettivo è finire in fretta le incombenze quotidiane. E' inutile suonare, tanto fanno finta di niente: sono tutti sordi. Mio papà, anziano e debilitato, era in bagno sporco e, nonostante suonasse più volte, i nostri supereroi dovevano servire il pranzo. La priorità non è certo il paziente.
Quando poi per semplice accertamento sull'anemia è stato trasferito in medicina, il delirio è peggiorato. Mia sorella ha trovato mio papà agonizzante durante la visita pomeridiana. Il medico non è stato in grado nemmeno di capire che il papà aveva uno scompenso, o comunque con fare altezzoso, ha provveduto ad abbassargli l'ossigeno. Tutta notte è stato abbandonato a sè stesso, nonostante le sue ripetute chiamate. Il mattino successivo il papà mi ha chiamato disperato che stava malissimo e che nessuno si era ancora fatto vedere. Abbiamo dovuto chiedere noi di chiamare il 118 e trasportarlo in un ospedale con terapia intensiva. Il papà è arrivato con una anidride carbonica talmente alta incompatibile con la vita.
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