Casa di Cura Nuova Itor Roma

Chiamo la prima volta e dopo 22 minuti di attesa mi dicono che il servizio di prenotazione è chiuso da qualche minuto. Richiamo dopo due giorni e dopo 41 minuti di attesa riesco a parlare con una operatrice per la prenotazione. Mi dice "attenda un attimo" e cade la linea. Richiamo, premo il tasto 4 e chiedo di poter parlare con la stessa operatrice che mi stava seguendo, ma mi dicono che devo di nuovo premere il tasto 1 per le prenotazioni e rifare la fila da capo. Bah. Ritento, premo il tasto 1 e dopo altri 18 minuti riesco a parlare con una nuova operatrice che mi dice di non potermi aiutare e che passerà la chiamata all'addetta alle prenotazioni. Attendo in vano per altri 5 minuti un telefono che squilla a vuoto e alla fine ci rinuncio e decido di rivolgermi altrove. Non ho avuto il piacere di provare i loro servizi, solo il centralino, pessima esperienza.

Dopo aver fatto la prima dose da loro, mi era stato ASSICURATO che bastava tornare per concludere l'iter vaccinale con la seconda dose. Quando mi sono presentato il giorno stabilito, ho trovato solo una fila di persone arrabbiatissime e un poveraccio dietro un vetro che non sapeva più cosa dire.

La struttura si presenta molto sporca e dopo gli interventi di pulizia nei bagni si respira un odore acido che brucia nella gola. Inoltre camminando sui pavimenti e come se si rimanesse incollati!!

All’interno della struttura mio padre ha contratto il Covid-19. I parenti non erano autorizzati a entrare quindi, anche dietro loro conferma, il contagio è avvenuto all’interno della clinica. Da evitare. Pochissime persone preparate.

Pessima esperienza: per rimuovere una cisti sebacea mi hanno fatto arrivare alle 7:30 e a digiuno dalla sera prima, ma poi sono stati lentissimi nel chiamare noi pazienti, tant'è che sono stata chiamata alle ore 16:00 del pomeriggio per un micro intervento di 10 minuti!!!

Mio padre è stato ricoverato in questa struttura per un attacco ischemico. La terapia non è stata variata rispetto a quella che già seguiva. Durante la degenza l'ischemia è evoluta in un attacco grave che, durante la notte, lo ha paralizzato facendolo cadere dal letto. La cosa triste è che me ne sono accorto io che mio padre non riusciva più a muoversi per la patologia. Loro pensavano che l'immobilita' fosse dovuta a una frattura conseguente alla caduta dal letto...

Struttura non adeguata al benessere dell'ammalato. Per fare alcuni esempi, è sempre pieno di zanzare, struttura senza aria condizionata, materassi e cuscini rivestiti in plastica dove si suda in continuazione.

Come altri commenti, confermo la grande carenza del personale che assiste i malati dopo l'intervento. Ho l'impressione però, che sia una scelta della struttura che tiene al minimo i dipendenti sfruttandoli. Mia madre è stata messa in una stanza chiaramente da due letti, dove però ne hanno infilati tre, talmente ravvicinati che si fa fatica ad accudire il malato ed è difficile far entrare carrozzelle e muoversi con le stampelle. Le stanze accanto alla sua intanto sono vuote e la caposala ha proposto di spostarsi... a pagamento.
Il giorno dell'intervento al femore hanno lasciato più di un'ora il paziente in attesa, mentre discutevano e un medico si è rifiutato di entrare in una sala operatoria sprovvista di un accessorio importante.
L'orario di visita, poi, è proibitivo per qualsiasi persona che lavora e sono veramente maleducati, tutti.
Guai a chi capita di imbattersi nella sanità pubblica in questo periodo, anche se la regione rimborsa migliaia di euro per l'intervento e la degenza. L'unico modo per difendersi è quello di non lasciarsi intimidire dalla loro arroganza e pretendere le cure adeguate.

Personalmente non consigliero' mai a nessuno di rivolgersi a questa struttura. Mi dispiace per coloro che svolgono il loro lavoro con coscienza e professionalita'.