Casa di Cura L'Eremo di Miazzina
Recensioni dei pazienti
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LA GIOIA DI RECUPERARE L'AUTONOMIA
Dopo un incidente stradale del 30 dicembre u.s. sono finita al DEA- OBI del Castelli di Verbania e dal 3 gennaio al 14 febbraio 2024 sono stata ricoverata presso il reparto CAVS. Sono rimasta allettata fino al 23 gennaio, giorno in cui alla presenza del medico, di un fisioterapista e di un tecnico, mi è stato posizionato un corsetto C35 con il quale ho potuto mettermi a sedere e poi deambulare.
Grazie alle cure prestate dal personale e al lavoro svolto dal fisioterapista, sono uscita in grado di camminare e autonoma.
La mia esperienza all'Eremo di Miazzina
La mia esperienza dal 19 di ottobre al 19 di dicembre all'eremo dì Miazzina Verbania:
da Milano, operata a un piede tibia perone e malleolo, sono arrivata allettata. Ho fatto un viaggio devastante, sono arrivata "pisciata e vomitata", in preda a lacrime, ma sono stata accolta al meglio dalle OSS, Anna e Silvana, e Noemi, che si sono spese per me mettendomi subito in sicurezza.
Gli infermieri End, Zina, Taqua, Bassem, tutti molto bravi, e la caposala Vittoria, supervisore, mi hanno confortata, accudita e anche coccolata (non riuscivo a muovermi per niente). Mi sono sentita davvero protetta.
Dopo tre giorni è arrivato il fisioterapista Fabre Ricardo che mi ha tirato fuori dal letto; con me ha fatto un lavoro eccellente, da cui si è evinta la sua professionalità. E' stato anche duro con me (ma lo è con tutti) ma lo ringrazio. Potrei dire che sono tutti bravissimi, ma non è così, ci sono tante cose che non vanno bene, specialmente il cibo.
Ringrazio, citando tutti, Fabre Ricardo fisioterapista; Anna, Silvana, Angelo, Gianna, Alessandro OSS; le nostre collaboratrici, Daniela, Helen, Samanta, Margherita, Stefany; i dottori Francesco, Francesca e Giorgia.
Dopo 3 mesi ancora non deambulo
Sono stato ricoverato 3 mesi per riabilitazione e dopo 3 mesi ancora non cammino. Per avere la protesi dovevo litigare; inoltre ho fatto intervenire i carabinieri perché per 2 giorni non mi hanno dato l'insulina (addirittura perché esaurita). Per chiudere in bellezza, dopo che ho fatto casino per far valere i miei diritti di paziente, mi trasferiscono di corsa presso la struttura Garofalo a Gravellona. La struttura Garofalo e l'Eremo sono della stessa società, e per me adesso valgono meno di zero.
Non la consiglio.
Insoddisfazione
Mio padre è stato ricoverato presso questa struttura (fatiscente e decadente).
Il personale è veramente cordiale e gentile, a parte gli addetti alle pulizie (maleducati).
Il cibo è inqualificabile.
Avrebbe dovuto fare riabilitazione, ma non vi è stato nemmeno supporto terapeutico.
E' stato dimesso e già il giorno dopo è stato ricoverato in urgenza presso l'ospedale di Domodossola, prognosi: INFEZIONE DELLE VIE URINARIE, SCARSA FUNZIONALITA' RENALE, COLECISTITE, NECESSITA' DI OSSIGENO TERAPIA.
Domanda: ma come è possibile sia stato dimesso? ma la dottoressa che lo seguiva, perchè non ha fatto alcun accertamento, a parte esami di controllo della funzionalità epatica?
Riabilitazione
Mia madre è stata ospitata dopo un intervento per una frattura ad un femore. La sua permanenza è stata caratterizzata dalla poca attenzione nella riabilitazione motoria e, a distanza di due mesi, ancora non è in grado di camminare.. Scarse e confuse le informazioni riguardo l'impegno di mia madre a fare le terapie motorie.
In fase di dimissioni sono mancate le analisi del sangue da esibire alla visita di controllo.
La struttura, pur ubicata in una collina con la vista sul lago Maggiore, ha bisogno di una profonda ristrutturazione e all'interno anche i suppellettili sono rotti e vecchi. Il personale prova a fare del suo meglio, ma non è abbastanza.
Esperienza molto negativa
Mia mamma è entrata a metà maggio per la riabilitazione causa frattura del femore. Dopo 3 settimane ha avuto uno scompenso, dopo si pensa una crisi di nervi, non ci hanno di preciso i vari problemi che ha avuto. Poi è stata rimbalzata al piano sopra (RSA). Aveva la bocca piena di candida, l'infermiere alla mia domanda se sapessero del fungo, mi ha risposto di sì e che stavano facendo una terapia a riguardo. L'ho pulita e idratata io al giovedì, il lunedì dopo è deceduta. La strada era veramente tanta, 85 km, solo per andare e strada trafficata, altrimenti sarei andata più spesso.
Recensione positiva
Dopo 30 giorni di riabilitazione presso la struttura (praticamente quando sono entrata il 9 febbraio non camminavo), sono uscita il 15 marzo che camminavo da sola. Un grazie di cuore a tutto lo staff della fisioterapia molto efficiente, in particolare ad Ornella che mi seguiva.
I ringraziamenti vanno a tutte le infermiere e OSS che si fanno in 4 (naturalmente manca personale) per aiutare sia fisicamente che psicologicamente soprattutto le persone allettate e quelle con altre patologie (altro che l'aureola...).
Grazie alla dottoressa e alla caposala per la loro gentilezza; un grazie anche al cuoco.
Anche la vista dalla camera non era da meno. Grazie, grazie, grazie di tutto cuore.
Reparto Continuità assistenziale
Parlo per quello che ho potuto vedere nei momenti in cui sono stato a trovare il mio parente Fanciola Ruggero. Sicuramente ho trovato un ottimo rapporto umano in primis da parte della Caposala, sempre molto disponibile alle informazioni. Buonissimo anche rapporto instaurato dal primario dott. Giorgio Tigano, medico di grande sensibilità.
Posso giudicare buono anche il lavoro svolto dal personale di reparto, che ha sempre cercato di svolgere il proprio lavoro con umanità, nonostante tutto.
Non così male, Covid permettendo
Nonostante le recensioni, non abbiamo avuto scelta e abbiamo acconsentito che nostra zia venisse trasferita in questa struttura da un ospedale di Milano. Eravamo naturalmente molto prevenuti e preoccupati, ma a parte la struttura decisamente fatiscente, la zia è rimasta soddisfatta soprattutto del rapporto col personale che, a parte qualcuno (come in ogni luogo!) dice si siamo dimostrati tutti gentili e disponibili. La cosa che la zia ha sofferto di più è sicuramente stata l'isolamento dai noi famigliari, ma sarebbe stato così dappertutto, credo.
UN GRAZIE ENORME
Mi chiamo Concetta, ricoverata nel reparto specialistico neuromotoria dal 01/10/2021 al 01/11/2021 per cedimenti vertebrali a seguito di intervento per incidente alla colonna vertebrale.
Ho trovato in questo reparto competenza, professionalita' ed umanita' in tutte le professioni mediche, infermieristiche, OSS, fisioterapiche, nonchè in tutto il personale dedico all'assistenza, impiegate incluse e centralinisti.
Vi ringrazio tutti dal profondo del cuore. Grazie.
Non lo consiglio per pazienti non autosufficienti
Gli anziani non autosufficienti vengono lasciati a letto, non verticalizzati.
Mia mamma l'abbiamo portata in struttura che camminava e parlava, dopo due mesi abbiamo portato una persona con rigidità degli arti, non cammina più e bisogna imboccarla!!!!! Se non sono in grado di ospitare anziani non completamente lucidi, credo non debbano accettarli. Pertanto non consiglio ricoveri riabilitativi in questa struttura.
Ringraziamento
Ho soggiornato il mese di agosto passato nella casa di cura Eremo di Miazzina. Posto di cura eccellente, dove ho trovato dottori bravi e gentili ,in particolare il dottor Cadeddu e la dottoressa Mannai, che voglio ringraziare per la scrupolosita' ed interesse nel risolvere i miei tanti problemi di salute. Grazie.
Ringrazio tutta l'equipe, sono stati veramente efficienti, solerti e premurosi. Ringrazio la caposala Jelena del mio terzo piano, piano da dove la vista sul lago Maggiore ti incanta..
Invito tutte le persone che si trovano in condizioni difficili, di usufruire di questa struttura unica nel suo genere. In modo particolare ringrazio il centralinista Filippo, sempre pronto ad aiutarti e farti sentire in famiglia.
Per non dimenticare
Lascio l'Eremo di Miazzina praticamente rinata grazie all'alta competenza e grande professionalità del personale che si occupa della riabilitazione.
Grazie a Nicoletta e a tutto lo staff, grazie ai medici, al personale infermieristico e assistenziale, con particolare riferimento a tutto il primo piano. Non da ultimo, grazie ai cuochi.
Nonostante la struttura sia oggi trascurata (ma gode di splendida posizione panoramica), qui l'eccellenza è nella cura del paziente che viene seguito passo passo verso un recupero che ha spesso dell'incredibile, come nel mio caso.
Riabilitazione neuromotoria
Mia mamma, 80 anni, operata di revisione della protesi dell'anca destra l'11 giugno, necessita di una riabilitazione estensiva a lunga degenza (ha bisogno di 1 mese fuori carico e poi di un progetto riabilitativo adeguato).
Viene accettata presso l'Eremo di Miazzina con la sanità pubblica. Sebbene i forum su internet non ne parlino affatto bene, mi trovo costretta ad accettare, e le conseguenze sono disastrose. Mia mamma è arrivata nella struttura giovedì 24 giugno, e fino al 29 giugno è stata lasciata in un letto NON ortopedico, NON antidecubito, non è stata messa sulla carrozzina (malgrado quando è uscita dall'ospedale venisse messa quotidianamente su sedia a rotelle e facesse la riabilitazione). Fino al 29 giugno aveva un letto che non poteva sollevare automaticamente per mettersi almeno seduta per mangiare, ma si poteva sollevare solo manualmente dalle infermiere e di poco (circa 30 gradi), per cui era costretta a mangiare sdraiata, per quello che riusciva, lamentando forti dolori da decubito. Tutto questo fino al 29 Giugno quando, dopo infinite lamentele, sono arrivata ad un responsabile della struttura al quale ho detto che avrei chiamato i carabinieri se non fosse cambiata la situazione. Dopo una animata discussione, mi viene detto che si informerà e mi farà sapere. Il 30 Giugno “magicamente” mia mamma viene spostata in una nuova camera, dove le è stato dato il letto automatico e antidecubito, a scapito di una signora al quale è stato tolto! In questa struttura accettano i pazienti senza avere gli ausili adeguati per tutti e vengono quindi spostati tra una persona e un'altra! Dopo ben 7 giorni mia mamma è stata fatta finalmente sedere su una sedia a rotelle per 1 ora circa e ha ricevuto circa 30 minuti di riabilitazione da parte di un fisiatra. Contattare la struttura è difficile e si riesce a parlare giusto con la caposala per informazioni generali. Praticamente impossibile parlare col medico, poco comunicativo!! mia mamma è uscita dall'ospedale in fase di ripresa, seduta su sedia, e arrivata li non riusciva a dormire per i dolori da decubito perchè in una casa di cura per anziani e malati non hanno materassi ortopedici, sufficienti letti automatici per tutti nè cuscini per poterla aiutare a sollevarsi.
Se vogliamo poi parlare dell’igiene, mia mamma per 7 giorni in questa struttura non ha potuto lavarsi i denti nè la faccia, riceveva l'igiene essenziale e passava il giorno a letto!
Dopo infinite ricerche ho trovato finalmente una struttura privata dove trasferirla. La sera prima della sua partenza, mia mamma è stata lasciata in camera da sola, con porta chiusa e campanello per chiamare chiuso in un cassetto. La mattina dell'1 luglio alle 8 sono andati a pulirla, dopo averla lavata mia mamma non aveva l'asciugamano perchè la valigia era già stata preparata per la partenza, e l'infermiera per potersi asciugare le ha proposto la federa di un cuscino che mia mamma ha usato per una settimana per alleviare i dolori e lo metteva dietro la schiena o in mezzo alle gambe...a me sembra veramente una umiliazione nei confronti di una persona in difficoltà, non autosufficiente e che è li per ricevere assistenza, Segnalo tutto questo perché vorrei vivamente evitare a qualcun altro quello che ha passato mia mamma, sia da un punto di vista psicologico che fisico. Nessuno merita di essere trattato così, soprattutto persone in momenti di difficoltà. Cosa succede a chi non può raccontare, a chi non ha parenti che si occupano di loro, a chi non può permettersi una soluzione privata? per cosa paghiamo le tasse?
Ho segnalato la cosa all'ASL del Piemonte con la speranza che possano intervenire.
Ricovero Covid
Paziente con demenza, mio marito, dimesso da pronto soccorso e mandato qui per proseguire le cure.
E' stato ricoverato per circa 10 giorni con il Covid in attesa di tampone. Ogni giorno chiedendo di lui rispondevano "è stabile". Peccato che ritornando in struttura mi sia stato detto che era dimagrito tantissimo e in più che la piaga da decubito al coccige, che prima era in fase di guarigione, si era ulteriormente allargata sino a diventare quasi un cratere. Ne deduco che in quei giorni di ricovero non sia mai stato controllato o mai girato. Premetto che lui non riesce a parlare. Quindi non so, l'avranno sedato tutto il giorno? Questi malati così fragili dovrebbero essere più guardati. Dove sta l'umanità?! Auguro a loro di non provare mai questo dolore. Quando si sceglie di fare questo lavoro, al primo posto ci dovrebbe essere l'umanità! Sono pazienti fragili coloro che soffrono di questo male...
Ricevimento pazienti e location
Questa struttura è fantastica se guardi la facciata che dà sulla strada principale.
Oggi mi reco in questa clinica tramite un trasferimento da ospedale, dove ho subìto intervento di protesi totale del ginocchio 5 giorni fa. Arrivo a Miazzina nel loro parcheggio interno e, scendendo dalla macchina, ghiaccio ovunque...
Non sapevo dove appoggiare le stampelle perché la neve fatta in precedenza si era ghiacciata.
Comunque entro in clinica, chiedo dove mi devo recare per il ricovero e alla reception mi dicono che chiamano un'infermiera. Ok, gli dico che aspetto.
L'operatore mi dice: mi hanno detto che quando hanno tempo vengono giù a prenderla.
20 minuti dopo finalmente arriva un'infermiera, le dico che faccio fatica a stare in piedi ed anche seduto, ma lei mi dice: le faccio il tampone e dovrà stare in isolamento per 10 giorni nella stanza, questo è il nostro regolamento interno!
Ora mi chiedo, va bene la prassi del Covid (tampone), ma se un paziente arriva in una clinica con un trasferimento da un altro ospedale, operato di protesi totale, lo lasci 20 minuti ad aspettare all'ingresso?
Se un paziente ti dice che non può stare in piedi tanto e neanche troppo seduto (il mio caso è molto serio e "unico"), ci vuole tanto a farlo accomodare da qualche parte e cercare di fare in fretta per dargli una camera?
Visto come sono stato accolto, ho deciso di andarmene via all'istante e di fare la fisioterapia a casa, così ho rifiutato il ricovero.
Io sarò pignolo ma (ripeto) un paziente che arriva con una protesi totale al ginocchio fatta 5 giorni prima del ricovero e si trova ghiaccio nel parcheggio e maleducazione del personale, ditemi come si deve sentire.
Nipote di ricoverata
Mia nonna è entrata sana per riabilitazione motoria dopo la frattura del femore. Il primo mese sembrava procedere tutto con normalità, ma la nonna ha dovuto prolungare la permanenza in attesa di accompagnamento INPS, così passa un altro mese. Dopo due giorni che non la sento più al telefono. chiamo il piano e mi risponde il medico che. con tutta la calma del mondo. mi avvisa che mia nonna sta peggiorando.. Peccato che nessuno mi avesse avvisato per tempo di una variazione delle sue condizioni. Non puoi entrare in struttura per non contaminare, ma il Covid è entrato lo stesso... Siccome non mi sono piaciute le spiegazioni del dottore, organizzo una ambulanza e vado a riprendere mia nonna che, ripeto, era ancora in casa di cura solo in attesa della visita dell'INPS per poi tornare a casa.
Sulla lettera di dimissioni hanno scritto "paziente dimessa in discrete condizioni". Non le pubblico per decenza le condizioni di mia nonna, che era una donna stupenda, ancora lucida e giovanile e l'ho trovata denutrita al limite dello stremo e completamente disidratata, piena di lividi da decubito e con la creatinina alle stelle... Le hanno perso addirittura gli occhiali, e non aggiungo altro.
Figlio di ricoverata
Visite dei pazienti vietate. Mia madre, dopo qualche settimana di degenza nella struttura, viene ricoverata in ospedale per un edema polmonare e una grave compromissione della funzione renale. Dopo pochi giorni muore.
Pessima esperienza
Entrato sano, ora sono in isolamento per Covid-19.
Infermiere straniere che personalmente ho trovato arroganti con i pazienti e scostanti.
Impossibilità nel richiedere informazioni.
Pazienza e cura
Il personale - infermieri, oss e medici - è molto gentile e efficiente. Il posto ha una vista bellissima che compensa qualche "pecca" dovuta alla anzianità della struttura.
Ci vuole pazienza nella riabilitazione, nessuno può fare miracoli, però quello che conta è il clima generale e l'attenzione che viene data. Qui c'è attenzione alle persone da parte di tutti. La gentilezza è già di per sè una forma di cura.
Ricovero di mia madre
Dopo aver ricoverato mia mamma (io abito a 150 km. di distanza e tutti i sabati e le domeniche andavo a trovarla) ho lasciato passare qualche settimana in modo che la visitassero e iniziassero a farle le dovute cure per le patologie segnalate dal dottore di base di mia mamma. Ho chiesto di parlare telefonicamente con la dottoressa che aveva in cura mia mamma, in quanto al sabato e alla domenica non era operativa. Per 2 settimane e mezzo o provato a contattarla telefonicamente senza mai riuscir a parlarle, il telefono del suo studio suonava perennemente libero e non rispondeva mai, e non venivo richiamato anche se avevo lasciato il mio numero. Quando mi facevo passare il reparto, mi dicevano che era in visita, o già uscita, anche se telefonavo nelle ore che mi venivano indicate dalle infermiere. Dopo 2 settimane e mezzo di continue telefonate, ho dovuto dire che avevo bisogno di parlare con la dottoressa per una cosa urgentissima e finalmente me l'hanno passata. In questa telefonata ho saputo che la fisiatra che le doveva prestare le cure (a quanto mi hanno detto dopo l'unica fisiatra dell'ospedale, che lavora mezza giornata con centinaia di pazienti ricoverati) ha stabilito che le cure non andassero effettuate. Mentre il medico di base le aveva indicate e, una volta riportata a casa, altri medici hanno ritenuto che le cure si potevano fare, anche perche' mia madre ha un decadimento cognitivo ma e' collaborante. Quindi, per tutto il tempo che e' stata ricoverata (quasi un mese e mezzo) non e' stato possibile sapere che non le facevano i trattamenti fisiatrici per la cura dell'osteoporosi e per i deficit di deambulazione in poliartrosi i responsabili non rispondevano al telefono e non ci avvisavano che secondo loro non poteva effettuare i trattamenti fisiatrici. Quando siamo venuti a conoscenza della cosa siamo andati a ritirare mia madre dall'ospedale e, anche se richieste, non ci hanno rilasciato le eventuali altre cure effettuate. Non capisco come un ospedale di 270 posti specializzato in riabilitazione motoria, possa avere un fisiatra che lavora mezza giornata.
Frattura femore in paziente anziano
Non so come sarebbe stato in un altro ospedale, ma l'anziano che ho seguito io è uscito da qui disidratato e pieno di piaghe, a nessun parente era stato detto.
La prima cosa che ti fanno è metterti un bel pannolone, anche se non sei incontinente ma non ti puoi alzare da solo..
Mi sento in dovere di scrivere perché se avessi letto io una cosa del genere un mese fa avrei risparmiato tanta sofferenza a qualcuno che, una volta qui, magari non ha più voce per gridare. Peccato che il nostro futuro sarà essere anziani..
DELUSA E AMAREGGIATA
Volevo solo dire che mio padre è anni che viene in questa struttura e fino all'anno scorso si è sempre trovato bene. Quest'anno per quanto riguarda il medico che l'aveva in cura, è come sempre disponibilissimo e molto attento, ma per il resto.. non ho parole. Struttura sporca, malandato e con NESSUNA ATTENZIONE PER I MALATI. L'igiene non sanno più dove sia, dita di polvere ovunque... Mio padre, che non è completamente autosufficiente, ha fatto la doccia dopo 20 giorni e a oggi dopo 15 giorni si è fatto dimettere senza che nessuno l'abbia aiutato a lavarsi. Quello che vorrei far presente è che le persone come lui saremo noi un domani, e non trovo giusto che vengano trattate con tale NON CURANZA. MA SOPRATTUTTO L'IGIENE IN UN OSPEDALE DEVE ESSERE PRIORITARIA..
Quindi, tolti i medici, il NOSTRO VOTO è zero.
Ambulatorio distaccato di Pallanza dell'Eremo
Questa recensione riguarda l'Ambulatorio distaccato di Pallanza, esami, analisi e radiologia (Verbania Pallanza - Via Cadorna 12) e non va confuso con la struttura madre “Eremo di Miazzina”, situata nel Comune montano di Cambiasca, fraz. Miazzina.
Recensione del tutto positiva:
Collaboratori gentilissimi (sia le impiegate che il personale sanitario), orario continuato fino alle ore 19, analisi sangue senza appuntamento fino alle ore 9,15, esiti esami rapidissimi (quello del sangue nel pomeriggio stesso), radiografie con la mutua con appuntamento di pochissimi giorni, esito delle radiografie dopo pochi minuti.
L'unico appunto negativo è che la struttura, situata in una piccola via del centro storico di Pallanza, è assai scomoda per il posteggio e per i portatori di handicaps; questo spiega il voto 3 per i Servizi.
Paolo Denari
Eremo Miazzina - visita pneumologica
RECENSIONE SCRITTA IL 16 FEBBRAIO 2014 PER IL SITO QSALUTE.IT, Casa di Cura Eremo di Miazzina - Cambiasca
Riporto la mia esperienza, del tutto negativa, di una visita pneumologica fine 2013, in regime di SSN, presso l'Eremo di Miazzina, Cambiasca, effettuata dalla Dott.ssa N.
Fin dall'inizio, sono stato colpito dall'atteggiamento scortese e a tratti sconcertante di questa Dottoressa (fra l'altro ha chiesto a me, con tono aggressivo, dove fossero tutti gli altri pazienti che a lei risultavano prenotati alla sua visita in base ad una lista che lei aveva in mano, e io che ne so?? Mica li avevo cacciati via io, eh!).
Visita frettolosa e con atteggiamenti scostanti, spirometria e diffusione alveolo-capillare senza i tests con la metacolina, di cui avevo bisogno per distinguere e comprendere se BPCO o asma; liquidato senza alcuna cura (nonostante lamentassi dispnea, tosse e catarro, e nonostante che la spirometria effettuata evidenziasse sensibile riduzione della capacità respiratoria), referto con imprecisioni ed errori; ho dovuto poi andare in visita privata da un altro pneumologo, fuori zona, che mi ha dato subito terapia con broncodilatatori.
Non consiglio, in base alla mia esperienza, la struttura, fra l'altro scomoda da raggiungere, fatta di vecchi edifici pieni di barriere architettoniche e di salite ripidissime, senza posteggio interno per i pazienti. Apprezzabile invece la cortesia del personale impiegatizio e infermieristico al momento dell'accettazione.
OTTIMA STRUTTURA
Un mio zio è stato ricoverato all'Eremo da un ospedale lombardo, nel quale aveva subito un operazione al bacino in seguito ad un incidente in bicicletta. Non sapevamo dove fosse ubicata la struttura dell'eremo, nè come fosse organizzato il ricovero. In sostanza, la degenza di mio zio è stata non solo gradevole, ma anche proficua dal punto di vista sanitario. Devo dire che dal lato riabilitativo del bacino i benefici sono stati rapidi e continui, tanto che oggi, a più di un anno dalla dimissione, nessun problema è sopravvenuto; anche dal lato respiratorio (lo zio da anni soffre di problemi polmonari) ci sono stati benefici. I medici della struttura hanno mostrato competenza in entrambi i problemi. Consiglierei (ed ho consigliato ad amici e conoscenti)il ricovero all'eremo per coloro che ne avessero bisogno.
Casa di cura EREMO DI MIAZZINA a livello europeo
Dopo i primi soccorsi al DEA di Pallanza, è seguito il trasferimento al Department di Ortopedia - Domodossola- ed in data 26/12/2012 fui ricoverata all'EREMO DI MIAZZINA. E' stata la mia "salvezza", le mie condizioni fisiche erano pietose, solo grazie alla grande competenza dello Staff Medico e Paramedico del 2° Padiglione RIABILITAZIONE - NEUROMOTORIA sono sopravvissuta ed ho superata la fase più critica durante la mia degenza. Essendo di origine tedesca, posso permettermi un giudizio su Assistenza, Servizi e Pulizia... e tranquillamente posso affermare che il Sistema Sanitario Italiano supera in molti aspetti quello tedesco! A questo proposito ho l'onore ed il grande piacere di esprimere i miei più sentiti ringraziamenti ai Dottori CUGGIA, FRANCIONI e SCARFONE, nonchè alla grande competenza della Caposala BARBARA, che con affetto e professionalità coordina il suo difficile lavoro e si dedica ai "suoi" pazienti, insieme al suo validissimo Staff di Infermiere/i , una straordinaria collaborazione a favore di tutti i pazienti. Non posso citare tutti i nomi tra CARLO, CHRISTINA, SINA, MARLENE, LUCIANA e, last but not least, la bravissima ANTONIETTA VENTURA, che viene da fuori a prestare la sua opera.
Sono commossa e posso solo dire GRAZIE A VOI TUTTI della CASA DI CURA "EREMO DI MIAZZINA".
Hilde Muehlbauer
Terzo piano Reparto Lungodegenza
Un mio cugino si ricoverava nel Reparto Lungodegenza della Struttura per patologie croniche cardiache e respiratorie. Vorrei segnalare prima di tutto l'alta professionalità del primario Dott. Crepaldi, dei suoi collaboratori Dott. Cotroneo e Dott.ssa Togna (questo mio parente era ricoverato al terzo piano del Reparto di Lungodegenza, dove appunto operano questi sanitari). Ancora devo segnalare il senso del dovere e l'abnegazione di buona parte dei paramedici, infermieri ed operatori socio-assistenziali che operano nel Reparto, in special modo la capacità organizzativa della Caposala Signora Silvana.
Tutto bene quindi sembra, ma devo segnalare, con dolore ed angoscia, quanto capitato a questo mio parente sfortunato in precarie condizioni di salute e sociali; una notte del mese di Dicembre presentava improvviso malore con nausea e tachicardia e sensazione di svenimento. L'infermiera di turno correttamente avvisava il medico di guardia, Dott.ssa Fausta Falciola, che presta servizio nel Reparto comi. Dopo varie chiamate telefoniche senza risposta, data l'urgenza, la stessa infermiera si recava al secondo piano dove è ubicata la stanza del medico di guardia e bussava ripetutamente alla porta della stessa; dopo svariati minuti finalmente la Dottoressa apriva ma appariva subito all'infermiera in pieno stato confusionale, proferiva parole offensive nei riguardi dell'infermiera ed emanava un intenso odore di alcool, essendo completamente UBRIACA.
Si recava su insistenza dell'operatrice al terzo piano, continuando a gridare tra i fumi dell'alcool e, cosa ancor più grave, assaliva il povero malcapitato paziente in precarissime condizioni di salute con schiaffi e parole terribili.
Ridiscendeva tra lo sconforto e lo stupore totale dell'infermiera al secondo piano, senza aver dato assistenza al mio parente! L'infermiera tra le lacrime, sentendosi profondamente offesa e colpita dall'atteggiamento del medico, telefonava nel cuore della notte (erano circa l'una) al Primario Dott. Crepaldi il quale, con totale senso di responsabilità ed abnegazione, si precipitava nella struttura da Verbania, dove risiede. Arrivato sul posto si prodigava a visitare questo mio parente distrutto nel fisico ed ancor più nell'animo dal comportamento della Dottoressa; non pago, visitava i degenti del piano cercando di tranquillizzare tutti e tornando a casa dopo più di due ore passate nel Reparto.
La mattina dopo il Primario segnalava il gravissimo accaduto, passibile di licenziamento in tronco, al Direttore generale Dott. Mario Vannini ed al Direttore Sanitario Dott. Dario Pagani. Gli stessi convocavano la stessa Falciola ma il tutto, almeno fino ad ora, veniva messo a tacere con stupore di tutti gli operatori della Struttura.
Da notare che la stessa Dottoressa Falciola, continuiamo a definirla con tutto il RISPETTO PER I VERI OPERATORI SANITARI, SIANO ESSI MEDICI O PARAMEDICI, nel passato era stata sorpresa spesso in servizio completamente ubriaca. E' incredibile che mai siano stati presi seri e definitivi provvedimenti nei riguardi della stessa da parte dei Responsabili!
Come cittadino e nello stesso tempo come parente, ho già segnalato la vicenda alla Direzione del Gruppo Garofalo nella persona dell'AD Avv. Maria Laura Garofalo. Tale gruppo, un'eccellenza nello sconfortante quadro sanitario pubblico e privato italiano, detiene la proprietà della struttura. Pensavo di avere una risposta celere, data la gravità del fatto, nelle parole e nelle azioni da parte dell'AD, ma ad oggi niente si è mosso.
NON ANDATECI
Mia madre è stata ricoverata nel mese di settembre 2012 per effettuare la riabilitazione fisioterapica a seguito di un intervento di protesi d'anca. E' stata sistemata in una camera insieme ad altre tre persone, anche loro non autosufficienti. Il bagno non era assolutamente adeguato per l'utilizzo da parte di persone disabili, neanche una maniglia per attaccarsi e non c'era modo di entrare con la sedia a rotelle. Anche lo spazio della camera certamente non consentiva a quattro persone su sedia a rotelle di muoversi agevolmente. La cosa più assurda è che mia madre ha dovuto farsi cambiare ben 4 volte la sedia a rotelle perchè tutte vecchie, rotte e logore ma, soprattutto, con I FRENI NON FUNZIONANTI!!!....
Inaccettabile inoltre che fuori dalla porta della camera ci fosse una RAMPA da percorrere per raggiungere il corridoio del reparto, impraticabile per una persona in sedia a rotelle se non con l'aiuto di qualcuno dotato di buona pazienza....
L'assistenza infermieristica è decisamente scarsa, la caposala non esiste e ho visto con i miei occhi persone anziane e non autosufficienti chiamare più volte per un aiuto senza nessun intervento, oppure arrivava qualcuno, ma solo per dire scortesemente che quello non era il momento!
Ho visto persone anziane PIANGERE perchè sgridate dal personale...
Ho visto 4 infermiere fare una pausa-sigaretta in un bagno del reparto al piano sottostante, dove fuori dalla porta avevano scritto e sottolineato che era vietato fumare.
L'assistenza di base (pulizia del corpo e alimentazione) è INESISTENTE, confermo che occorre pagare delle badanti esterne (alcune tra l'altro maleducate).
La pulizia degli ambienti è scarsa, anche l'esterno è poco curato, direi lasciato al degrado.
Nulla da dire invece sul personale medico, gentile e competente (in particolare una dottoressa molto carina e disponibile).
Noi ce ne siamo andati.
complimenti
Nostra madre ha soggiornato presso questo centro dal 28/6 al 17/7, quando è mancata. Vogliamo esprimere tutta la nostra gratitudine al personale medico e infermieristico per le doti professionali e il senso di umanità dimostratoci. In particolare i dott.ri Novo, Cinardo e Cotugno l'hanno seguita con competenza e attenzione dandoci la tranquillità e la consapevolezza che nostra madre fosse curata nel miglior modo possibile. Per quanto abbiamo avuto modo di vedere, le attrezzature mediche sono adeguate per far fronte anche alle emergenze quanto quelle di un ospedale. Siamo grate anche alle infermiere per l'affettuosa assistenza.
La casa di cura è, inoltre, situata in un posto bellissimo.
ASSISTENZA AFFETTUOSA DA PARTE DI TUTTO IL PERSONALE.
Si potrebbe fare di meglio
Mia mamma era malata di tumore al polmone ed aveva metastasi alle vertebre che la costringevano a letto.
E' stata ricoverata per i primi giorni in una camera a 4 letti: come un girone infernale, letti a un metro l'uno dall'altra, persone che si lamentavano per il dolore...
Poi e' stata spostata in una stanza singola, a pagamento, e quindi era relativamente privilegiata: comunque l'assistenza infermieristica era scarsa, nel senso che erano in pochi, e bisognava stare attenti a non protestare troppo, perchè (alcune, non tutte) infermiere facevano pesare ancora di piu' la loro importanza facendosi attendere. Questo mentre mia mamma attendeva una "dose" di morfina, per calmare il dolore che si faceva insopportabile.
L'assistenza di base (pulizia del corpo, alimentazione) ai malati veniva fatta da badanti (pagate come extra anche queste) o dai parenti per tutti i pazienti, perchè comunque era disponibile sempre solo una infermiera per una ventina di persone, che quindi non poteva dedicarsi a questo.
I medici non sono stati per niente disponibili a richieste i chiarimenti, ed in alcuni momenti "di emergenza" = dolore insopportabile, hanno dato l'impressione di non esserci proprio (era domenica, o la mattina presto), o almeno si sono fatti attendere per ore.
Devo dire che in tutto questo ho trovato anche qualche infermiera ed un dottore (non mi ricordo i loro nomi) che mi hanno dimostrato umanità e fatto con coscienza il loro lavoro, e di questo li ringrazio. Deve essere duro per loro lavorare in questo ambiente.
Le terapie antidolorifiche andavano anche queste "attese pazientemente" anche per 4 ore.
L'assistenza infermieristica è scarsissima (una infermiera ogni 20 persone e perlopiu' anziani invalidi): è necessaria ulteriore assistenza pagata dai pazienti (badanti).
Le camere "comuni" gratuite sono una bolgia, quelle a pagamento decisamente migliori.
impatto
e' la prima volta che mi trovo in questa struttura, e' ricoverata mia madre, che dovrebbe fare fisioterapia dopo un mese e mezzo di ospedale a verbania. devo dire che come primo impatto e' stato molto scioccante, ci siamo trovate con le mie sorelle in un reparto dove le infermiere urlavano in mezzo ai corridoi, risa e schiamazzi. mia mamma e' stata messa in una camera con altre tre pazienti, le e' venuto anche il mal di testa dal caos che c'era nei corridoi; senza considerare l'odore di pipi' e quant'altro che aleggiava nell'aria, non so.. io ho sempre pensato che nelle strutture ospedaliere l'odore che dovrebbe prevalere e' quello dei disinfettanti e detergenti anti batterici. Durante la mattinata i medici decidono che deve essere spostata in un'altra camera singola perche immunodepressa. Sarebbe dovuta venire un'ambulanza a prenderla per potere fare un breve tragitto da una struttura all'altra, le infermiere continuano a passare ogni mezz'ora dicendo che l'ambulanza sta arrivando, e cosi' passano quattro ore, e siamo ancora la'... alla fine l'ambulanza non e' mai arrivata e si e' deciso che la mammma si facesse la notte in quel caos.... alle sei e mezza di mattina inizia l'altro trambusto di infermieri che arrivano e quelli che se ne vanno.... inizia un'altra giornata, con dei pazienti che avrebbero bisogno di riposo e solo di attenzioni e cure. Finalmente durante la mattina mia mamma viene spostata con un furgoncino, perche' dell'ambulanza nemmeno l'ombra. in camera mia madre si rilassa e si addormenta, perlomeno qui non c'e' caos e rumore. adesso staremo a vedere.
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