Casa di Cura Don Carlo Gnocchi Roma

Nell’estate del 2017 mia madre fu ricoverata presso la struttura di via Maresciallo Caviglia (Ponte Milvio) per ricevere la necessaria riabilitazione post-intervento di una frattura del femore. L'esperienza è stata profondamente negativa. La struttura risultava sporca e maleodorante; il letto, il comodino, il tavolino-servitore e tutte le altre attrezzature erano molto sporche e assolutamente non disinfettate dopo l’uso del paziente precedente.
Le pareti lavabili presentavano residui di cibo, la carrozzina che le è stata assegnata era obsoleta e non è stato applicato il relativo protocollo previsto per la pulizia, perciò l'intera struttura era caratterizzata da sporcizia, polvere e residui vari. Se il paziente suonava il campanello, l'intervento del personale si limitava ad apparire sulla porta della stanza solo per rimproverare i pazienti, invitandoli a non suonare più e senza ascoltare il motivo della chiamata. Le condizioni igieniche e l'assistenza erano molto scarse. L'assistenza si distingueva per scortesia e mancanza di professionalità, pronta solo a far rispettare l’orario di visita dei parenti.
Il personale, inoltre, risultava privo di cartellino di riconoscimento o comunque poco leggibile.
Il 3° piano è un reparto mal gestito e quindi mal funzionante.
Di tutt'altro tipo fu l'esperienza con il servizio di riabilitazione, nel quale riscontrammo professionalità e gentilezza; da criticare solo gli orari assurdi che non rispettavano le esigenze del paziente durante i pasti.
Benché consapevole della carenza di risorse umane, la professionalità e l’etica del personale non devono mai mancare.

Sono entrata per la riabilitazione dopo la protesi al ginocchio, ma dopo pochi giorni di degenza ho contratto il clostridium difficile, un virus molto pericoloso. Le condizioni igieniche sono veramente scarse, il personale non è attento ai pazienti e non vengono adottate le precauzioni igieniche necessarie in una casa di cura come questa. Non sono stata il solo caso, altri due pazienti hanno contratto lo stesso virus. Sconsiglio la degenza se, come me, non siete autosufficienti.