Casa di Cura Abano Terme
Recensioni dei pazienti
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Intervento ortopedico
Intervento rinviato per la seconda volta, con conseguente riorganizzazione dei vari impegni - non solo lavorativi. Già questo è indice di poca serietà.
Per la prima visita pre-ricovero ho atteso tre quarti d'ora in accettazione, poi non mi avevano avvisato telefonicamente che oltre all'elettrocardiogramma dovevo farmi il prelievo del sangue e quindi presentarmi a digiuno. Mi hanno dato un foglio con le istruzioni per il tampone da fare entro 48 dal giorno dell'operazione, ma in extremis ho appurato per caso che il tampone non è più necessario.
Infermiere tutt'altro che gentile durante la seconda visita.
Nessuna ambulanza per riportarmi a casa dopo l'intervento, servizio invece assicurato in altri ospedali.
Scontento.
Pronto Soccorso
Diagnosi incompleta in PS.
A paziente in cura farmacologica psichiatrica non hanno nemmeno analizzato la litiemia per verificare il livello del litio nel sangue.
Risultato: pagati 125€ per una Tac non necessaria e il paziente è stato dimesso senza capire se abbia una intossicazione da litio o no.
Ginecologia
Purtroppo quest'estate ho avuto un aborto e mi sono recata nel reparto di Ginecologia ad Abano per effettuare il raschiamento. Esperienza che mi ha traumatizzato e che non auguro a nessuna donna. Ho effettuato l'intervento di raschiamento a fianco alla sala parto e successivamente, siccome non c'erano stanze libere, sono rimasta in uno stanzino di preparazione all'intervento tutto il giorno con la sala parto lì a fianco e tutto il giorno ho sentito le altre donne partorire i loro bambini. Come se non fosse abbastanza, l'unico bagno che c'era era nella stanza dove c'erano le donne in monitoraggio, quindi ogni volta che andavo al bagno sentivo i cuoricini dei bimbi che battevano nelle pance delle loro mamme... Il cuore del mio invece non ha mai iniziato a battere.
CURA OBESITÀ
Pazienti a mio avviso sottoposti a diete eccessivamente ipocaloriche, incompetenza di una dietista in particolare, regole del riposo notturno totalmente ignorate (in un ospedale..).
Non consiglio.
Visita pronto soccorso e ritiro referti
Ho accompagnato mia mamma ottantenne in pronto soccorso su indicazione del medico di base, in quanto dolorante all'inguine per sospetta ernia inguinale o addominale. L'attesa è stata di 2 ore e mezza (non si può pretendere se il caso non è grave) e l'accettazione è stata gestita cortesemente. Causa Covid non sono potuto entrare con la mamma, nè parlare con i medici. Hanno consegnato a mia mamma un modulo per ritirare l'esito su dvd. Il giorno successivo mi sono recato allo sportello per il ritiro, con regolare delega e copia dei documenti alle ore 15.45, entro i termini di chiusura indicati alle ore 16.00, ma allo sportello non c'era più nessuno. A quel punto mi rivolgo all'accettazione generale prendendo il regolare biglietto di prenotazione. Allo sportello mi dicono che non possono fare nulla in quanto sprovvisto della tessera sanitaria di mia mamma e che la delega con le copie dei rispettivi delegante e delegato non servono e che quindi sarei dovuto tornare la mattina successiva. Risottolineo che nel modulo è espressamente indicato che, in caso di persona diversa del titolare dell'esame, è indicato di presentarsi solo con 1) Foglio di delega 2) fotocopia C.I. del delegante e del delegato. A quel punto la risposta di 2 addetti all'accettazione è stata: "NON POSSO FARCI NULLA. RITORNI DOMANI CON LA TESSERA SANITARIA DI SUA MAMMA" (Prego??? sul modulo non è indicato così!!!).
Torno all'accettazione del Pronto Soccorso e l'addetta MOLTO GENTILMENTE si è preoccupata di farmi avere l'esito (anche se ciò non sarebbe stato di sua competenza). Stupore da parte mia (non sono un medico ma le basi le conosco) si trattava solo di una rx dal quale il chirurgo che ha visitato mia mamma ha stabilito "una piccola ernia inguinale da operare" (con una rx si vede?? mah!!).
CONCLUDENDO: 1) Visita medica superficiale 2) esame non idoneo per stabilire l'esito 3) non è stata indicata neppure la dimensione dell'eventuale ernia.
Urologia Policlinico di Abano terme
Il numero di interventi che vengono eseguiti giornalmente presso il Policlinico di Abano, reparto di urologia, è a mio avviso assolutamente eccessivo.
Sono stato operato di prostatectomia radicale. La sera delle dimissioni (al 4° giorno dall'intervento) avevo la febbre a 39,5 e nessuno, ai numeri di telefono riportati nel foglio delle dimissioni, ha risposto alle mie chiamate. Dopo due giorni, dopo essere passato (per mia iniziativa) dal Pronto Soccorso, mi hanno ricoverato nuovamente in Urologia per 14 giorni senza risolvere il problema che mi avevano causato durante l'operazione, ossia una anastomosi che mi determinava una continua infezione. Appena dimesso (con ancora l'infezione in corso) tornavo a Messina e lì il primario del reparto di Urologia del Policlinico, prof Ficarra, intuiva subito il tipo di danno da me subìto, risolvendolo in via definitiva. Durante la mia degenza ad Abano non ho mai avuto il piacere di vedere in corsia il prof. Porreca, il quale mi aveva più volte visitato (sempre a pagamento) a Messina inducendomi a fare prima la biopsia liquida e poi a sottopormi alla usuale biopsia presso il Policlinico di Abano, dove venivo operato da uno dei suoi assistenti (contrariamente alle mie aspettative). In conclusione, il Policlinico di Abano è, per me, un ospedale assolutamente da non consigliare.
Ennesimo intervento al ginocchio
Insoddisfatta! Dopo ben 6 interventi al ginocchio in varie strutture ospedaliere, mi sono rivolta alla struttura nell'ottobre 2014. Il dottore mi rassicurava dicendo che mi avrebbe applicato una protesi con raddrizzamento del ginocchio. Non mi ha più visitato... Nel maggio 2015 sono stata ricoverata per il suddetto intervento, ma il dottore si è ben guardato dall'effettuare un esame preventivo. Non l'ho visto neppure in sala operatoria, ero già sotto anestesia. Dopo l'intervento ho dovuto elemosinare un colloquio, in cui mi informava di avermi lasciato la protesi rotula vecchia, anche se logora, e dimostrava di non avere effettuato il raddrizzamento dell'articolazione! All'ultimo controllo , dato che le cose non erano migliorate, mi proponeva di sostituire la protesi, facendo confusione e dimostrando di non ricordarsi più il tipo di intervento fatto. Ad oggi, a 3 anni di distanza, sono ridotta molto peggio di prima!
Parto indotto
Reparto di ostetricia e ginecologia. Luglio 2015. Parto indotto a 41 settimane per scarsità liquido e conseguente taglio cesareo di urgenza. Ero in una doppia, la mia compagna di stanza era straniera, non parlava italiano e con lui c'era il marito. Sempre. Perennemente. Non c'era un minimo di privacy. Caso volle che quando lei venne portata in sala parto (era sofferente già da ore) a me iniziarono le doglie. Era il mio primo travaglio, le doglie indotte sono molto forti fin da subito, io ero terrorizzata e nonostante le mie richieste di aiuto, nessuno mi tranquillizzò. Anzi, pensarono bene di chiudere la porta della stanza in cui stavo perchè disturbavo le altre donne in reparto. Le infermiere sbuffavano ad ogni mio lamento per il dolore, non mi ascoltavano e mi facevano sentire a disagio. Durante il travaglio, durato 10 ore, controllavano la dilatazione uno dopo l'altro, anche durante le contrazioni, facendomi malissimo. Il primario, lui davvero bravo e gentile, alla fine decide per un taglio cesareo d'urgenza perché la bambina non si impegnava. Una volta nata, la bambina stava benissimo ma, nonostante questo, non me l'hanno avvicinata; infatti con lei l'affezionamento è stato, purtroppo, non immediato. L'ho vista da lontano per due secondi e basta. Lasciata da sola a smaltire i medicinali per 3 ore, senza ricevere risposta riguardo la salute di mia figlia, finalmente vengo portata in stanza, questa volta una quadrupla. Io l'unica cesariata. Durante i 3 giorni di degenza vengo trattata in malo modo quando chiedevo aiuto per muovermi, andare in bagno, prendere la piccola. Fin da subito obbligata a stare in piedi, camminare e fare tutto da sola, sofferente dal taglio. (tengo a precisare che ho avuto un altro parto, sempre TC, in un altro ospedale e per tutta la prima giornata mi aiutavano in ogni cosa, lasciandomi riprendere dall'intervento).
Insistevano inoltre che svegliassi la bambina ogni 3 ore per allattarla, nonostante facesse fatica a dormire e avessi bisogno anch'io di riposare. Sono quindi stata mandata a casa dopo 2 notti ancora piegata in due per il dolore. L'unica cosa positiva è stato il taglio, cucito con punti riassorbibili e cicatrice, una volta guarita, praticamente invisibile.
Piede diabetico
Mia madre è presa in cura da ottobre 2015 nel reparto del piede diabetico, è stata ricoverata 2 volte, la prima forse ormai era tardi quando siamo giunti alla prima visita e la conseguenza è stata l'amputazione dell'alluce del piede sinistro. Nel secondo ricovero, avvenuto ad aprile 2016, le è stato amputato il 2° dito del piede sinistro.
Attesa sala gessi
Mi domando a cosa serva il codice che ti danno in accettazione, se poi bisogna andare dall'infermiere per farsi inserire manualmente; oltretutto questa modalità non è scritta da nessuna parte.. Io, non sapendo, sono entrato alle 8.00 e solo alle 10.00 ho capito questa procedura. Assurdo, solo per una medicazione dopo una operazione al tunnel carpale - fatta oltretutto alla Diaz!
Urologia: disagi dopo intervento
Operato nel dicembre 2011, dovevo recuperare in pochi mesi ma invece oggi 20 ottobre 2012 sono ancora qui con dei grossissimi problemi di incontinenza urinaria, stenosi, vescica ridotta con diverticolo, reflusso delle urine agli ureteri con grosso rischio di gravi infezioni che possono compromettere i reni. Questo è il risultato che ho avuto dopo l'intervento con il laser..
Ringrazio i medici che mi hanno provocato tutti questi problemi..
Ma non chiedano poi i soldi alla Regione!!!
Prenoto una visita ortopedica convenzionata al Policlinico di Abano Terme, per via del tanto declamato primario e la sua équipe che si occupano della chirurgia del ginocchio.
A parte la coda agli sportelli per il pagamento del ticket, che va fatto solo il giorno stesso della visita e solo lì, cioè senza la possibilità di pagare anche presso banche convenzionate, posta, ecc., c'è un'enorme confusione di persone che stazionano in piedi in entrata e nei corridoi, anziani che non capiscono il sistema dei numeri e si trovano smarriti e spaesati, gli altoparlanti che dicono (male) una sola volta il proprio numero alla visita.
La mia visita ortopedica è durata esattamente 7 (diconsi sette) minuti e così vado a descriverla: entro ed il medico è intento a mandare sms e manco mi saluta, quindi vabbè, si scusa che deve finire di digitare... Mi fa spogliare, mi fa piegare il ginocchio una volta, mi fa rivestire, non si degna di guardare le risonanze magnetiche che ho portato con me, inizia a scrivere una risposta, che in pratica non dice niente.
Se lo tenessero il loro robot operatorio.
Mai più in una struttura convenzionata!!!
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