Cardiologia Interventistica San Raffaele
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TAVI
Abbiamo ricoverato un papà 83enne che è entrato in ospedale coi suoi piedi e ne è uscito in una bara dopo 14 giorni in terapia intensiva cardiochirurgica.
Intervento nonna
Vorrei segnalare il caso di mia nonna, 88 anni; una settimana fa prima dell'operazione effettuata dal Dott. Colombo, mia nonna è entrata al San Raffaele per un'operazione di 'routine' in anestesia locale; ne è uscita semi paralizzata, non esegue più nessun comando e non riconosce nessuno, viene alimentata da una sonda applicata al naso. Ci tengo a precisare che stiamo parlando di una nonna brillante, che camminava benissimo, svolgeva tutte le operazioni possibili, addirittura la sera prima dell'intervento mi chiamava dal suo telefonino confidandomi quanto avesse voglia di tornare a casa; purtroppo a casa non ci tornerà più, tranne per un miracolo. Durante l'operazione le complicanze sono state dovute a 3 ictus, due dei quali presi in tempo, mentre per uno c'è voluto parecchio tempo prima di sbloccarlo. Il Dott. Colombo finita l'operazione non s'è nemmeno degnato di venire a parlare con i parenti per illustrare la situazione, s'è presentato il giorno dopo dicendo che ha fatto il possibile per almeno salvarle la vita. Non posso accettare che un primario del San Raffaele non venga a parlare con i parenti del paziente subito dopo un'operazione non riuscita, dimostrando poca professionalità oltre che veramente mancanza di sensibilità, requisiti fondamentali, a mio parere, per svolgere questa professione.
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