Cardiochirurgia Policlinico San Matteo
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Un sogno diventato un incubo
Voglio portare la mia testimonianza di questo ospedale e medici.
Mia mamma soffriva di ipertensione polmonare da tanti anni, ma con la cura medicinale riusciva a fare una vita quasi normale, pur con diverse difficoltà. Un giorno il suo dottore le ha consigliato di andare dal professore D'Armini al S.Matteo di Pavia. Dopo la visita di controllo e vari esami specifici effettuati in loco, il professore ha detto che mia mamma era operabile rassicurandoci sul fatto che fosse un'operazione con rischi pari al 5%, come tutte le operazioni di cardiochirurgia, e convincendoci fosse l'unica cosa da fare. L'intervento è durato più del solito ed il professore D'Armini ci ha detto che era andato tutto bene, anche se era stata un'operazione difficile. Dopo qualche giorno di rianimazione è iniziato l'incubo... il polmone ha fatto emorragia e dopo una settimana di calvario mia mamma è venuta a mancare. I medici della rianimazione ci davano spiegazioni diverse... uno diceva che poteva succedere anche a casa, un altro ha detto che è stata una complicanza dell'operazione, un altro che il suo organismo era debole e non ha retto lo stress dell'operazione... Infine il professore D'Armini, davanti a mia mamma ormai deceduta, ci ha detto che gli dispiaceva ma che purtroppo lui non aveva la sfera di cristallo.
Io sono consapevole che questa operazione abbia salvato la vita a tante persone, ma vorrei consigliare ai parenti dei pazienti di lasciare a loro la scelta, senza influenzarli, perché è talmente rischiosa che poi, se le cose dovessero andare male, vi rimarrebbe sulla coscienza la perdita del vostro caro...
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