Cardiochirurgia Ospedale Padova

 
4.2 (28)

Recensioni dei pazienti

3 recensioni con 4 stelle

28 recensioni

 
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Sostituzione valvola aortica

Anni fa sono stato operato per la sostituzione della valvola artica con una metallica (sorin bicarbon 25). Avevo 39 anni.
Sto bene, grazie a tutti voi.

Patologia trattata
Insufficienza aortica di grado severo.
Esito della cura
Guarigione totale
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Grazie

Non so come dirvi grazie, non ho parole per esprimermi. Il dott. Giuseppe Toscano è un medico incredibilmente capace e competente e una persona stupenda. Ci ha ridato un po' di speranza.

Patologia trattata
Cardiomiopatia restrittiva.
Esito della cura
Guarigione parziale
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Due registi chirurghi

Con la presente vorrei ringraziare due registi chirurghi, il Prof. G. Gerosa e il Dott. G. Toscano, che son stati capaci di farmi vivere in prima persona la loro attività e quella di tutta l'equipe che opera con loro.
Li ringrazio, in quanto le espressioni migliori, in termini di tecnica, MODESTIA ed UMANITA', le ho potute riscontrare in questi due uomini, che sono capaci di dimostrare la loro professionalità con la modestia che è tipica delle persone che si trovano ad un piano superiore rispetto alla stragrande maggioranza degli individui.

Ed io, cosa c'entro come attore?
Qui inizia la mia parte: ho dovuto prepararmi a "recitare" (Affrontare l'operazione).
Il regista chirurgo è venuto a spiegarmi il copione che avrei recitato e come il tutto si sarebbe svolto.
Alle 13 di martedì 11/2 siamo entrati sul set. Attorno a me si sono concentrate una serie di personaggi, ognuno con la propria parte, per poter realizzare questo film.
Ero talmente rilassato che non c'è stato bisogno neanche di dirmi "ora coni fino a tre" che ero già addormentato, ed avevo rimesso nelle mani di queste persone e in quelle di Dio la mia vita.
Noi pazienti dovremmo sempre ricordare che tali persone, sotto l'aspetto tecnico operativo sono quanto di meglio possiamo avere.
Ed è qui che entra in ballo la seconda qualità delle stesse: la MODESTIA.
Terminato l'intervento alle 20.00, questi due registi informavano mia cognata, rassicurandola in maniera semplice e umana su come si era svolta la scena dell'operazione e le altre parti che ora avrei dovuto sostenere.
Alle ore 20.00 entravo, incosciente, in un altro scenario: la sala di rianimazione.
Giorni dopo a molte persone che conosco ho chiesto se ricordassero qualcosa della loro esperienza.
In prevalenza, tanti mi dicono di no o hanno ricordi vaghi o negativi.
Io devo dire il contrario: il ricordo è lucido e positivo e per chi legge vorrei che continuasse a farlo, perchè nella vita non si sa mai se si debba provare questa esperienza.
L'ambiente aveva luci tenui come se fosse nebbioso. Si muovevano senza vederne il volto una moltitudine di tecnici incaricati di curarsi della vita di quegli uomini inermi a loro affidati.
Credo che ogni due pazienti ce ne fosse uno il quale si prendeva cura ora di un paziente ora dell'altro.
Chiaramente, sentivo gli ordini che un capo distribuiva ora ad uno, ora all'altro, mentre noi, immersi in un limbo, eravamo completamente nelle loro mani.
Ricordo che ad un certo punto mi si è avvicinato un operatore che mi ha dato l'ordine perentorio "Giuseppe, su, svegliati" e per me è stato come rinascere.
Dopo un po' la stessa persona o un altro, mi ripeteva "Dai Giuseppe svegliati: ora devo toglierti... non ti preoccupare tu fai cosi".
In un attimo ho sentito un rumore di tavolette ed il corpo che si liberava di qualcosa di estraneo, dandomi un ulteriore benessere.
Dopo un po' "Dai Giuseppe svegliati e guarda che ti sto slegando".
Io non immaginavo di essere legato e che tanti reagissero male al risveglio. Io invece ero serenissimo ed il fatto di sentirmi protetto da queste persone mi rassicurava e creava in me il desiderio che il film continuasse il più possibile.
Il benessere era a livello alto e, all'ennesimo richiamo di svegliarmi mi sono accorto che mi trovavo dentro una teca piena di sfere, come di cristallo e che queste si vuotavano e si gonfiavano dando al mio corpo martoriato una piacevole sensazione di ninna nanna.
Non vorrei sbagliarmi, ma questo movimento avveniva a ritmi intervallati o quando io bussavo leggermente sulla teca.
Nel frattempo, sentivo un frastuono di gente che andava e veniva muovendosi come una macchina sincronizzata alla perfezione.
Più tardi e,proprio come si fa per un neonato,è giunto il momento del bagnetto e a questo punto,ho pensato:"questi sono matti".Eppure mi hanno lavato con una spugna sulla parte alta ed in basso,con veri rovesci di acqua e in men che non si dica, mi son ritrovato ad essere lavato ed asciugato mentre questi operatori mi rassicuravano e mi dicevano ciò che dovevano farmi.
Dentro di me, aumentava sempre di più il desiderio di rimanere il più possibile in rianimazione e questo significava che aumentava il benessere.
Ma tutte le cose belle e buone finiscono e alle 13.00 di mercoledì mi hanno portato in reparto.
L'inizio non è stato neanche male: rivedevo le persone care, mia moglie e mia cognata, tutto ciò che ho come affetti stretti.
IL primo pomeriggio è passato abbastanza tranquillamente e a una certa ora è giunto il regista chirurgo Dott. Toscano (persona squisita,uomo pieno di UMANITA', ecco l'ultima grande dote comune come ho detto all'inizio anche al Prof. Gerosa).
Mi ha controllato e rassicurato che tutto era andato per il meglio.
E come dire il contrario? Mi sentivo sì sbattuto, ma l'obiettivo" Sollievo dal dolore" era stato fino allora pienamente raggiunto.
Non ho voluto che nessuno mi facesse l'assistenza notturna, in quanto un familiare non ha comunque le capacità assistenziali necessarie.
Così,fiducioso,mi son rimesso nelle mani degli operatori di reparto, anche perchè, trovo particolarmente immorale pagare cento euro ad una badante,anch'essa estranea alla struttura,solo per ricevere quello che si chiama "Assistenza Umanitaria".
Cosa avrei dovuto dare allora a quelle persone che in sala operatoria e poi in rianimazione mi son state vicine nelle prime 16 ore dell'intervento?
Ed infine a quell'operatore notturno che magari deve seguire 20 persone?
Cosa dovrebbero guadagnare?
La Sanità in Italia costa 112 miliardi di euro su 800 miliardi del bilancio nazionale e noi pazienti per avere una sanità pubblica dovremmo aggiungere anche l'obolo per una assistenza notturna,neanche professionale e magari in nero?
Bene!!Anzi iniziamo male,infatti mi hanno sistemato in una stanza con un altro paziente che non aveva certo i miei problemi.La mia condizione e la mia ricerca continua di sollievo facevano si che lo disturbassi.Pertanto ecco che in attimo abbiamo fatto un doppio danno,a lui e a me,che non sopportavo più il suo russare e il suo lamentarsi.Così nell'agitazione,nel buio della stanza,mi son ritrovato legato ed imprigionato con cannette, tubi e quant'altro,con pezzi che cadevano dal letto,tipo una macchinetta che doveva costantemente monitorarmi,ed una sfera collegata ad una cannetta (forse l'antidolorifico). In più non riuscivo a togliermi dalla schiena dei bozzoli che servivano a regolare le flebo.
In tutto questo sei talmente stordito dalla anestesia, dai farmaci anti dolore, che non riesci neanche a trovare un campanello per chiedere aiuto.
Al mattino verso le 6.00, finalmente, son riuscito a trovare il campanello e a chiedere aiuto.
Naturalmente la mia reazione nei confronti dell'operatore è stata non proprio ortodossa, ma forse ero scusabile in quanto paziente che aveva perso totalmente la pazienza dopo una notte di tormenti e soprattutto impotente ed abbandonato anche per le cose più elementari.
L'obiettivo"ALLEVIA IL DOLORE" era stato totalmente disatteso e questo per certi aspetti mi mortificava perchè non volevo che il film finisse cosi.
Ora mi affido ai due registi ed alla equipe di altri dieci collaboratori, che so essere eccezionali, a fare in modo che nonostante i budget, la gestione dei costi, la produttività per addetto o la resa per mq. o letto, si muovano in termini organizzativi tali che le loro capacità, modestia e umanità vengano riconosciuti dall'inizio alla fine del processo, rendendo un reperto da eccellente a super eccellente,luogo ove il paziente abbia il ricordo ella sua vicenda il più positivo possibile e dove il dolore non venga combattuto solo con il farmaco, come narrato in questa testimonianza, ma per combatterlo adeguatamente ci sia l'ausilio dell'ORGANIZZAZIONE e della UMANITA'.
Grazie Prof. Gerosa
Grazie Dott. Toscano
Grazie a tutta la Rianimazione
E grazie anche a quelle operatrici di reparto che, forse, devono essere sostenute con un'organizzazione più appropriata e questo non significa aumentare l'organico, ma distribuire in maniera più razionale i pazienti operati da quelli che lo devono essere e quelli che hanno già superato la prima notte post operatoria.
Spero che questa mia sia di stimolo per tutti e i pazienti futuri possano dire "son stato operato sulla Costa Crociere" dove il "Paziente-Cliente" è assistito fino all'inverosimile.
Ora infine chiediamoci:queste cose è giusto riceverle solo quando stiamo bene, o maggior ragione quando stiamo male?

Cordiali saluti
G.Fadda

Patologia trattata
Bypass aortocoronarico.
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