Bambino Gesù sede San Paolo

Sono appena uscita dal Bambino Gesù - sede San Paolo. Visita molto accurata.
La mia attenzione è stata catturata però dalla signora Stefania Pinto, che potete trovare tutti all'accoglienza: educata, professionale e a disposizione di ogni singolo individuo (non solo pazienti), si è rivolta ad ogni persona che faceva domande, ha consegnato personalmente ad ognuno di noi il bigliettino giusto da selezionare evitando perdite di tempo, indecisioni e spreco di carta. Ammirevole in ogni suo gesto e per ogni sua parola spesa.
GRAZIE SIGNORA STEFANIA, HA RESO PIACEVOLE ANCHE LE POCHE ORE CHE ABBIAMO TRASCORSO IN SALA D'ATTESA.

Sono venuta al Bambino Gesù dopo una lunga attesa, in quanto mio nipote, orfano di padre e madre ammalata di melanoma, pare sia affetto dopo tante diagnosi (non acclarate successivamente) da Sindrome di Tourette, a dire dal Policlinico di Napoli e dopo lunghe vicissitudini. Finalmente ottengo due giorni di Day Hospital al Bambino Gesù a settembre 2022.
Mi dicono che NON è Tourette, ma che ha TIC cronici. Mi danno un farmaco (non dico il nome) che gli provoca vari effetti collaterali, però almeno ferma i tic. Purtroppo però, dopo quasi 5 mesi ecco, si ripresentano i tic ogni giorno e se ne aggiunge uno. Allora contatto via email la dottoressa che l'aveva preso in cura, che mi riferisce che devo rivolgermi al CUP perchè il piccolo non è più suo, tant'è vero che non risponderà poi più alle mie email. Per il CUP dobbiamo tornare il 28 febbraio alle ore 18.00. Assurdo! E cosa si farà, e chi ci sarà? Ripeteremo tutto daccapo? Nel frattempo niente analisi per misurare la prolattina, nè cardiogramma. Trovo la cosa assurda. A chi rivolgersi ora? Come si può lasciare un ragazzino di 11 anni da SOLO?

Esperienza ottima in Urologia pediatrica.
Grande professionalità, medici e infermieri bravissimi e molto gentili.

Mi sono recata con mia figlia di 2 anni presso il centro prelievi di San Paolo. Il primo prelievo del sangue per la mia bambina. Mi aspettavo di trovare un setting adatto ai bambini e personale formato per questo. Ci hanno fatto entrare, nessun contatto con la bimba, un sorriso, un accompagnamento all’esecuzione del primo prelievo. Le hanno fatto 3 buchi, 3 persone diverse (la prima una giovane, la seconda la caposala, la terza un’altra infermiera) contenendola, muovendo l’ago una volta inserito per cercare di riprendere la vena, dicendomi che quella cosa non crea dolore. La mia bimba era distrutta. Non ci sono riusciti e sono stati scortesi in tutto.
Il giorno prima di andare ho letto tutte le belle parole che sono scritte per evitare l’evento traumatico sul sito del Bambino Gesù. Andate a leggere, niente di tutto quello che c’è scritto è reale. I bambini non si trattano in questo modo e il Bambino Gesù non può avere un centro prelievi così..

Ci siamo recati io e mio marito presso il Centro prelievi della sede San Paolo con la mia bimba di 5 anni. Era un semplice prelievo. Primo disagio è stato aspettare sotto al sole perchè, causa Covid (ormai è la scusa per tutto negli ospedali italiani, anche per l'acqua che manca nelle macchinette) non possono entrare in tanti nella sala attesa. Allo smistamento della folla viene messa una persona assolutamente sgarbata e poco professionale (e sono stata gentile), ma vabbè andiamo avanti pensavo..
Dopo lunghe code per pagare, l'erogazione e l'attesa per il prelievo, entriamo in una delle tante stanze. Il clima non era certo quello di un ospedale per bambini (se lo si chiama così, pretendo che lo sia): personale nervoso, antipatico sia con il bambino che con l'adulto (ma su di me nessun problema).
Procediamo con il sederci e fino a lì tutto bene. Arriva la signora di turno (infermiera sarebbe troppo lusinghiero) e, senza aspettare che si evidenziasse la vena della bimba, procede inserendo l'ago (che in un ospedale per bambini mi aspettavo più delicato), non cercando il vaso sanguigno come nelle procedure normali manuali. Una volta iniziato il prelievo, si è adoperata a cercare sotto pelle il vaso sanguigno. Chiunque di noi sa che se non si trova la vena e la si cerca sotto cute, il dolore è molto, ma molto inteso. Ovviamente tralascio lo strazio per la bimba e per me mamma. Sono uscita da quel posto con la tristezza nel cuore più lancinante e profonda di quel prelievo fatto in quel modo.. l'assenza di delicatezza verso un bimbo mi ha illuminato su tante cose.. su che tipo di essere umani siamo diventati e che tipo di addetti possiamo trovare sulla nostra strada negli ospedali. Avrei voluto dirle tante cose a quella signora, ma mi sono mancate le parole e il silenzio e il pianto della bimba hanno preso il posto nella mia mente.

Ci siamo recati presso il Bambino Gesù per un prelievo di sangue per nostro figlio di sette mesi, quasi obbligati visto che non molti centri/laboratori effettuano prelievi su bambini così piccoli e non potevamo aspettare l'appuntamento in ASL, visti i lunghi tempi di attesa.
Niente da dire sul personale medico che ha prelevato il sangue a mio figlio, eccellenti.
Tutt'altra storia l'organizzazione e le indicazioni sia scritte sta quelle chieste a voce dalle persone addette all'accoglienza: informazioni poco precise e tutt'altro che focalizzate sulle mie domande visto che era la prima volta (ed ultima, aggiungerei) in quella sede; l'addetto all'accoglienza era solo compulsivamente interessato al fatto che non entrasse assolutamente il mio compagno, cosa che posso anche accettare ma non sopporto che vengano fatte distinzioni, genitori di serie A e genitori di serie B. Con la scusa che una coppia di genitori fossero autorizzati (ho letto e visto anche di genitori con bambini con disabilità lasciati comunque fuori ad aspettare, quindi vorrei capire di cosa si tratta questo special pass), questa persona continuava ad intimare al mio compagno che non sarebbe potuto entrare, lasciandomi a vagare per l'ospedale con il bambino piccolo priva di informazioni precise. Quando finalmente, non di certo grazie a questo signore, ho trovato la sala di attesa per i prelievi, avevano già chiamato il mio di numero di accesso e non vedendomi arrivare, mi hanno segnata come assente. Reclamando, ho dovuto comunque aspettare che venisse richiamato il mio numero.

Mi sono recata presso la sede di San Paolo per un consulto per mia figlia, di 7 anni, con il pediatra dottor Nicola Ullman, un medico gentile, molto scrupoloso, empatico, simpatico con i bambini e che riesce a mettere a proprio agio.
Grazie e complimenti.

Volevo ringraziare il Dott. Giorgio Proia, che a mio figlio Matteo di 4 anni ha asportato un nevo gigante congenito sulla testa. Dopo tanta ansia finalmente abbiamo finito...
Il Dott. Proia per me sarà sempre il migliore. Grazie infinite dottore, ha fatto un lavoro eccezionale.
Un ringraziamento a tutto lo staff del reparto di Chirurgia plastica che, nonostante tutte le difficoltà di questo periodo, svolgono il loro lavoro eccezionalmente. Grazie a tutti.

Sono nata con un canale AV parziale ed operata nel 1990 dall’equipe del dott. Marcelletti alla clinica Quisisana. Quella che avrebbe dovuto essere un’operazione risolutiva della mia patologia, si è rivelata un fallimento: l’insufficienza severa della valvola mitrale all’epoca non fu risolta e ciò mi ha costretto a sottopormi ad un nuovo intervento cardiochirurgico all’età di 9 anni, al Boston children’s hospital, che mi ha salvato la vita.
Unica nota positiva, la professionalità e l’umanità del cardiologo dott. Giuseppe De Simone, che mi ha seguito sin dal primo anno di vita e il cui ricordo sarà vivo in me per sempre.
Venendo a conoscenza del follow up destinato ai pazienti GUCH, qualche giorno fa mi reco a Roma (sita a 200 km. da casa mia) per una visita programmata con la cardiologa alla sede di San Paolo. Appena arrivata mi arriva una sua telefonata con la quale mi comunica, poche ore prima dell’appuntamento, di non poter più visitarmi e manda un collega in sostituzione.
Dopo l’ennesima delusione, decido di non recarmi più in questa struttura e di proseguire il follow up altrove.

Mia figlia é stata operata di palatoschisi il 10/02/2019. Oggi 04/09/2020 ci rechiamo c/o la sede di San Paolo per il day hospital. Entriamo alle 07.30, fanno accedere un solo genitore , ma comunque all'interno non mantengono distanze di sicurezza (invierò foto alle autorità competenti). Sono le ore 12.44, mia figlia e mia moglie sono ancora in sala d'attesa, sono trascorse ben 5 ore in attesa della visita con la logopedista.