Auxologico Roma Buon Pastore
Recensioni dei pazienti
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Ospedale Ancelle del Buon Pastore
Mia madre è ricoverata presso questa struttura dall'11 settembre per una frattura al femore, ed ha un inizio di Alzheimer. E' passato poco più di un mese e ancora è a letto, tranne le volte che riusciamo noi familiari e metterla su una sedia a rotelle.
La capo sala mi ha proibito di fare questo, in quanto ritengono che può mettere al momento solo il 30% del carico con la gamba operata. Ho effettuato un controllo al Gemelli, dove è stata operata, e sono rimasti allibiti dal fatto che mia madre non cammini ancora.
Sicuramente collabora non molto con i fisioterapisti, ma con noi familiari sicuramente di più, ma questo ci viene proibito. Non sarà forse che alla scadenza dei 60 giorni previsti di ricovero, vogliono proporci la loro RSA e per questo motivo non la fanno camminare???
Ospedale Ancelle del Buon Pastore
I pazienti sono trascurati, il personale presenta un fortissimo burn out, vi è molto assenteismo e quei pochissimi che lavorano sono sovraccaricati; le caposala sono maleducate e l'organizzazione assistenziale e lavorativa è pessima. I pazienti anziani, ma ancora autonomi, ancora possono sopravvivere, ma chi è allettato rischia molto il peggioramento della salute. Invece di chiudere gli ospedali funzionanti, si dovrebbero chiudere strutture come questa che non riescono ad offrire agli utenti un servizio di qualità, vuoi per mal utilizzo dei fondi, vuoi per incompetenza del personale che vi lavora.
Per fortuna che ci sono gli infermieri...
Ricoverata mia zia nel mese di marzo 2013, per una frattura di femore e altre patologie connesse alla senilità nel reparto di lungodegenza, l'unica nota positiva va agli infermieri che, nonostante le mille difficoltà che attraversava la clinica (se non ricordo male erano in sciopero o giù di li per gli stipendi), hanno mostrato quasi tutti un'ottima assistenza alla persona e non solo alla mia povera zia. Ricordo con affetto in particolare un paio di giovani ragazzi infermieri molto competenti e umani, i quali si facevano in quattro per soddisfare i bisogni dei pazienti.
Nei precedenti ricoveri di mia zia, non avevo mai riscontrato una povertà di personale pari a quella vissuta in quel contesto.
I medici sono molto gentili, disponibili e competenti, anche se non sempre presenti.
Per quanto riguarda la caposala, confermo i pareri degli altri, molto sulle sue e non molto cortese.
Scadenti sono i servizi igienici e il tutto contornato dalle poche ore riabilitative.
Peccato... dovrebbe migliorare!
POST ACUZIE RIABILITATIVO: DESOLAZIONE
La presenza delle Ancelle Francescane è solo nel nome della Casa di cura, nelle visite a mia madre non c'è stata una sola volta che io abbia visto una suora intervenire ad una richiesta di aiuto dei pazienti anziani, ci davamo da fare solo noi parenti in visita e le varie badanti private. Desolazione e tristezza per i nostri poveri genitori e parenti vecchi che, se non più autosufficienti, non sono inquadrati in nessun tipo di struttura che li possa assistere in maniera dignitosa e caritatevole, se la famiglia non è in grado di sostenere un ricovero assistito in casa o in clinica privata, che costa sui 4000 euro.
Ho attivato da 2 mesi la pratica di ricovero in RSA vicino a casa, proprio nella speranza che mia madre venga assistita più adeguatamente e dignitosamente, e che noi parenti possiamo intervenire più facilmente.
Conclusioni sui punti deboli riscontrati:
nel reparto degenza anziani c'è poco personale e quindi i pazienti sono trascurati e cercano aiuto da qualunque persona esterna sia in visita nel reparto;
l'igiene personale avviene ad orari fissi e quindi chi si sporca rimane per ore in mezzo ai propri bisogni fino al cambio previsto, a meno che non provvedano personalmente i parenti in visita;
non ci sono riscontri con i medici sulle terapie in corso, anche se richiesti;
la fisioterapia prevista per gli anziani in post acuzie riabilitativa dopo intervento al femore, non viene più fatta dopo un paio di tentativi se l'anziano, affetto da demenza senile come mia madre, non collabora attivamente, per cui il paziente entra allettato, con catetere e con pannolone e poi allettato, con catetere e pannolone viene dimesso, senza nessun progresso o recupero attuato, anzi: peggiorato nello stato confusionale;
in generale molta trascuratezza e scarsa organizzazione e disponibilità anche umana.
Demenza senile.
l'igiene personale avviene ad orari fissi e quindi chi si sporca rimane per ore in mezzo ai propri bisogni fino al cambio previsto, a meno che non provvedano personalmente i parenti in visita;
non ci sono riscontri con i medici sulle terapie in corso, anche se richiesti;
la fisioterapia prevista per gli anziani in post acuzie riabilitativa dopo intervento al femore, non viene più fatta dopo un paio di tentativi se l'anziano, affetto da demenza senile come mia madre, non collabora attivamente, per cui il paziente entra allettato, con catetere e con pannolone e poi allettato, con catetere e pannolone viene dimesso, senza nessun progresso o recupero attuato, anzi: peggiorato nello stato confusionale;
in generale molta trascuratezza e scarsa organizzazione e disponibilità anche umana.
Scortesia e fisioterapia in orari non congrui
Mi sono recata presso il Buon Pastore per una visita breve e un saluto veloce da far fare alle nipoti del mio parente. Non ero in regola perchè ero con due minori, di cui una più piccola di 12 anni. Per questo motivo mi è stato vietato l'ingresso. Volevo fare solo un saluto, cioè in termini di tempo neanche un minuto, che non avrebbe compromesso lo stato di salute della bambina e di cui mi assumevo comunque le responsabilità di aver contravvenuto al divieto. Inoltre non potevo neanche mandare la ragazza in regola con l'età, perchè nella stanza era in corso la fisioterapia. Allora in pratica io devo rispettare tutte le prescrizioni, mentre la struttura può fare ciò che vuole riguardo all'organizzazione del proprio lavoro. Ritengo che la fisioterapia ,non essendo una cura d'urgenza, si debba programmare entro l'orario d'ingresso dei visitatori.
E' inoltre molto più terapeutico la visita di un proprio caro che tante rigidità, che sicuramente non aiutano il recupero di una persona malata che rischia pure una depressione.
Inoltre c'era cattivo odore e quindi immagino essere scarso il livello igienico.
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