Auxologico Roma Buon Pastore
Recensioni dei pazienti
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Una rabbia indescrivibile!
Una sola esperienza è una goccia nel mare. La rabbia che segue ad una storia di non professionalità, è grande come il mare. Il dolore per la morte di una persona cara, la grandezza del mare la supera.
Mia nonna è stata ricoverata per circa 70 giorni in questa clinica, dopo un intervento per ricostruire una frattura del femore. 87 anni, in sovrappeso, diabetica, con problemi di circolazione alle gambe per i quali prendeva scrupolosamente medicine da anni. Caratteristiche queste che indurrebbero una certa attenzione. E invece, fisioterapia e riabilitazione minime, se non assenti in molte giornate; medicine non somministrate; pannolone cambiato dopo ore con conseguente infezione della ferita dell’operazione, nonché delle numerose piaghe formatesi per la lunga degenza a letto. Medici presenti solo al mattino, quindi chi deve lavorare e può venire in visita solo al pomeriggio non ha il diritto di parlare con nessuno. Venti giorni prima della scadenza prevista per la permanenza (60 giorni), mio padre fa domanda per cercare un’altra struttura in cui portare mia nonna, visto che la permanenza non ha dato i suoi risultati (non la pretesa di camminare, ma almeno rimettersi in piedi!). I documenti vengono PERSI!!!! Mille scuse, chiacchiere e giustificazioni.
Mia nonna viene dimessa il 3 settembre e la fretta di mandarla via e “liberare il posto” fa distrarre medici e infermieri dal fatto che non si può togliere ad una paziente il catetere 5 minuti prima di uscire, senza essersi accertati che riuscisse ad urinare correttamente e soprattutto senza essersi resi conto di UNA TROMBOFLEBITE in corso. Questa, per quello che ho avuto modo di apprendere, è una conseguenza comune della lungadegenza a letto, ma mia nonna era già molto esposta a questo tipo di patologia avendo come ho già detto problemi di circolazione che le ingrossavano le gambe, impedendole di camminare. Quindi mi chiedo: da medico con l’attenzione e la cura per il SINGOLO paziente, come è possibile non accorgersene? Dopo una sola notte a casa, mia nonna è stata portata d’urgenza in ospedale con un quadro clinico che ha fatto impallidire il personale! Insufficienza renale, insufficienza respiratoria, diabete al minimo, pressione al minimo e tutti gli organi in affanno. In quell’ospedale ha lottato con grande coraggio per 35 giorni. Venerdì ci ha lasciati dopo aver sofferto tanto.
La morte è purtroppo un evento ineludibile, e in questo caso vista l’età e i problemi di salute, ancora più probabile, ma niente mi toglierà mai dalla testa che la non curanza, la non professionalità e l’indifferenza che ha ricevuto in questa clinica, ne abbiano accelerato di molto l’arrivo, ne abbiano aumentato la sofferenza (la sua, e adesso la nostra, perché resta una rabbia e un’impotenza che è difficile da sostenere). Chi lavora in campo sanitario non dovrebbe mai dimenticare che dietro al numero del letto del paziente c’è una storia, ci sono vite, speranze e sentimenti. Ci vuole rispetto e attenzione se si vuole fare bene il lavoro che SI è SCELTO.
Niente a questo punto servirà a riportare indietro mia nonna, ma state certi che ogni volta che mi sarà possibile sconsiglierò a tutti questa clinica!
Esperienza per Esiti ischemici, pessimo giudizio
I pazienti, per di più tutti anziani, vengono lasciati a letto giorni e giorni; medici inesistenti; personale infermieristico per la maggior parte qualificato; primario non qualificabile come quello fisioterapico.
Struttura che potrebbe essere ottima se data in gestione a persone qualificate con voglia di lavorare. Esperienza da non consigliare.
Struttura pessima
Mia madre, dopo circa 60 giorni di ricovero in questa struttura, finalmente uscirà a breve.
Chiaramente uscirà in condizioni pessime rispetto alla sua entrata, avvenuta circa due mesi fa.
Mi a madre, con problemi di Alzheimer, non è stata seguita affatto dal punto di vista fisioterapico, in quanto con il suo stato psichico spesso non voleva effettuare gli esercizi di riabilitazione.
Nessuno ha mai cercato di convincerla e spingerla a fare la riabilitazione per cui, quando andava in palestra, non voleva fare gli esercizi e i fisioterapisti, guidati da un responsabile, il quale dopo un incontro avuto con mia sorella, ha detto di essere un consulente della casa di cura, la riportavano in camera.
Vi pare una cosa possibile? come a dire che un bambino non vuole mangiare e quindi lo lasciamo morire.
Ho preso la decisione di non mandare più mia madre a fare fisioterapia, in quanto inutile e perchè lei non è voluta più andare in palestra in quanto spaventata. Chiaramente non ho idea di cosa le sia mai accaduto e lei non è riuscita a spiegarmi.
Mia madre attualmente non cammina se non con il deambulatore, ma pochissimi passi e con molto dolore muscolare; questo a riprova del fatto che è stata lasciata un mese circa immobile al letto e il muscolo si è atrofizzato.
Non posso immaginare che lei non cammini più, ecco perchè mi sono mosso con le istituzioni per denunciare tutto ciò e qualcuno pagherà prima o poi.
Questa mia esperienza spero sia utile per coloro che avranno la sfortuna di essere trasferiti in questo posto, e in questo modo possano rifiutare il ricovero.
N.B. ultima nota, a mia madre è stato rubato quanto segue:
- 1 orologio da polso swatch
- 3 bottiglie di acqua la prima volta
- 1 pacco di biscotti
- 1 bottiglietta di tè
- 1 tavoletta di cioccolato
- 3 bottiglie di acqua proprio ieri 2 novembre
TUTTO QUESTO E' VERAMENTE TERRIBILE!!!
Alzheimer.
Esperienza negativa
Fisioterapia inutile, struttura pessima, da chiudere prima di subito. Altamente dannosa per i pazienti.
virus letale
Mia suocera di 84 anni, molto in gamba e vigile, si è procurata una frattura in casa e, dopo pronto soccorso, è finita in questa casa di cura... dall'assistenza insufficiente!! Insufficiente tale da non verificare i motivi che dopo 15 giorni di degenza hanno provocato l'inizio di una forte dissenteria; per 10 gg. è stata curata con normale prassi, peccato che si sia aggravata al punto da essere trasferita al pronto Soccorso dell'Aurelia Hospital GIOVEDì 10 OTTOBRE 2013, dove hanno riscontrato un virus curato con antibiotico sbagliato e ormai giunto al termine!!!!! Alle ore 23.00 è morta!!! Aveva solo una micro frattura da curare!
Non farò denuncia perchè in Italia NON CREDO NELLA GIUSTIZIA, e soprattutto non riavrò più mia suocera!
Ospedale Ancelle del Buon Pastore
Continua ad essere una struttura priva di umanità per i pazienti, ai quali tolgono anche lo dignità per il modo in cui vengono trattati (a letto sempre, con solo il pannolone spesso intriso di pipì, in quanto vengono cambiati a orari prestabiliti, per cui se uno ha necessità di essere cambiato ad orari diversi, resta immerso nei propri bisogni).
Inoltre, le risposte della capo sala sono spesso arroganti e prive di competenza, sono allibito nel vedere che certe persone di religione indossano la tunica, ma in sostanza non hanno idea di cosa sia umanità e dignità.
Rsa residenza sanitaria assistita
Una vergogna, mai visto tanta trascuratezza. Mio padre, un uomo di 80 e passa anni che ha sì la demenza senile, ma ha anche tantissima voglia di vivere ed è ancora arzillo, lasciato a sè stesso perché non esiste assistenza adeguata. Personale che manca e quella sola persona che rimane al piano, non può certo svolgere il lavoro che invece dovrebbe essere svolto da almeno due persone. Le suore, che secondo la mia cristianità dovrebbero avere un sorriso per tutti, sono le peggiori, menefreghiste e molto maleducate. Per quanto riguarda la pulizia, dipende da chi c'è: quando è un lustro, quando una stalla. Una struttura molto bella ma tenuta molto ma molto male. Provvederemo, perché non sono la sola ad avere da ridire con chi di competenza.
Pessima esperienza
Mi nonna di 93 anni, dopo essere stata operata al femore presso l'ospedale Sant'Andrea di Roma, è stata trasportata in questa casa di cura per la riabilitazione.
Premesso che la struttura è vecchia e poco accogliente ma, soprattutto, gestita, da medici e infermieri poco professionali e competenti.
Dopo l'operazione mia nonna già stava seduta, mentre nei 3 giorni che è stata presso questa struttura era solo allettata e nessuno voleva farle la riabilitazione.
Per questo motivo abbiamo provveduto immediatamente a portarla via. Tutti hanno il diritto di essere assistiti, curati nel rispetto e nella dignità, ed anche se a 93 anni...!
Oggi mia nonna si trova in una struttura adeguata con già il suo programma riabilitativo!!
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