Aurelia Hospital Roma
Recensioni dei pazienti
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Ricoverata reparto riabilitazione
Ottima la riabilitazione, sufficiente l'assistenza infermieristica, pessimo il vitto (veramente una cosa vergognosa). I pazienti sono persone che hanno bisogno di recuperare la salute. Nonostante le proteste di tutti i degenti, mai niente è cambiato. Vergogna.
Chirurgia Plastica Ricostruttiva
Sono stata ricoverata per un intervento molto importante e complesso che valeva tutto il mio stato di salute. Ho ricevuto la massima competenza a riguardo, e con assoluta tempestività, grazie alla dott.ssa Raffaella Garofalo di chirurgia plastica e tutta la sua equipe.
Purtroppo di tanta competenza non posso parlare altrettanto dal corpo infermieristico, che per la maggior parte ho trovato maleducato e con tanta indifferenza verso i pazienti. Io sono stata dimessa di sabato con i drenaggi collegati e la cannula al braccio con un certificato testato dall'ospedale ma non firmato. Sono stata dimessa nel pomeriggio quando di sotto all'atrio tutti gli sportelli erano chiusi, compresi gli ambulatori. Sono dovuta tornare in ospedale il lunedì per poter togliere la cannula.
Durante la degenza ho mangiato cibo scadente e, oltretutto, cucinato male. A chi distribuiva il cibo chiesi se potevo avere qualcosa di diverso e ebbi la risposta "se hai da lamentarti vattene in direzione sanitaria".
Non va assolutamente bene trattare i pazienti a questo modo. Non basta avere luminari che fanno sviluppi nella scienza se poi sono coadiuvati da un'assistenza che fa acqua da tutte le parti.
REPARTO RIABILITAZIONE
Medici: competenti.
Servizio pasti: pessimo.
Servizio infermieristico: pessimo (quando si ha a che fare con la vita delle persone, se non si ha una certa predisposizione meglio dedicarsi ad altra tipologia di lavoro).
Valutazione a 18 mesi di distanza
Sono stato operato dal prof. Oransky per una frattura scomposta dell'acetabolo. Lungo ricovero: assistenza mediocre in ortopedia, migliore in riabilitazione, pur con tutte le difficoltà di un reparto che assolve anche i compiti di un geriatrico. Un plauso speciale a tutta l'equipe di fisioterapia, davvero eccellente in tutte le sue persone, ma anche nel day hospital (bravissima Romina) frequentato dopo la dimissione.
Una notazione invece seriamente negativa per il prof. Oransky. Sarà anche un luminare, non discuto, ma dal punto di vista del rapporto col paziente siamo proprio al di là del bene e del male, tant'è che ho deciso di farmi seguire da un altro ortopedico, forse meno celebre, ma sicuramente migliore nel rapporto coi pazienti, dopo che, a due mesi dall'intervento, senza nemmeno ricordare chi fossi, si è sbarazzato della questione dicendo che tanto nel 2019 avrei dovuto fare protesi per artrosi ad ambo le anche, compresa quella appena operata. Vabbè, speriamo bene, per adesso il 2019 è quasi passato e di artrosi non ce n'è ancora traccia…
Figlia di paziente
Commento in seguito al ricovero di mia nonna. Senza dubbio lo staff medico del reparto Medicina generale e Nefrologia risulta competente e disponibile, non posso dire altrettanto dello staff infermieristico. Assenti, completamente inefficienti. Lavoro duro per carità, ma se si sceglie di essere pagati e di affrontare quel mestiere, si deve fare bene. Non si possono lasciare i pazienti con le feci addosso per tutta la notte, non si può apparire soltanto quando c'è l'orario visite per far vedere la presenza.
Servizi pessimi.
Chirurgia 3 - nefrectomia
Posso ridurre a poche righe il mio commento. Lo staff chirurgico è eccezionale, il barelliere anche, ma le infermiere veramente incommentabili: sarà anche un lavoro stressante, ma se lo fai fallo come si deve, soprattutto umanità e pazienza con chi è ricoverato, e che non sta certo lì per divertirsi.
Ottima assistenza operatoria Pessima al reparto 2a
Mi sento di dover ringraziare la dottoressa Vitale, il Prof. Greco e il personale della camera operatoria per l'impegno, la competenza e l'umanità dedicatemi a giugno in seguito ad un intervento di ernia massiva, eseguito dopo una settimana dalla prima visita. Mi trovo però a denunciare la quasi (solo due o tre operatori erano efficienti) totalità di assistenza al reparto 2a dove ero ricoverata: ai campanelli rispondevano dopo ore, parametri vitali mai presi, assistenza praticamente inesistente... E'un peccato buttare alle ortiche il lavoro di tanti operatori coscienziosi.
Parcheggiate fuori, dentro è carissimo!
Mia madre si è rotta il femore il 21 agosto 2014, ricoverata dal PS in ortopedia, i medici si sono dimostrati bravissimi e tutti molto disponibili in ortopedia. Dopo due giorni dall'intervento è stata trasferita al reparto di riabilitazione: fisioterapisti molto bravi, mia madre era contenta. Per fortuna che lei, nonostante l'età, con la testa ci sta e quindi si è sempre fatta rispettare, anche se un paio di volte ha pianto, e io non capisco come si possa far piangere una paziente ottantacinquenne con una frattura al femore, con diabete e altre patologie correlate all'età, qualcosa non mi quadra.
I medici parlavano con i parenti UNA, e dico UNA, volta a settimana, in orario lavorativo ovviamente, quindi il famigerato mercoledì io andavo lì, facevo la mia bella fila, anche di un'ora, per sentirmi dare notizie che conoscevo già, lette lì per lì dalla cartella, quindi chi dava notizie non sapeva proprio niente dei pazienti, e addirittura l'ultima volta mi diede le notizie della settimana precedente, io glielo feci notare e da quella volta smisi di andare a parlare con lui, nonostante mia madre fosse ricoverata ancora e ci sia rimasta per lungo tempo. Si vedeva proprio che il medico non era tanto interessato alla questione.
Poi avrei da dire qualcosa riguardo al parcheggio dell'ospedale, scomodissimo tra l'altro da raggiungere con i mezzi pubblici, ma al posto della P ci potevano mettere una bella S, come STROZZINI, che tanto era uguale. Un costo esorbitante, ma veramente esorbitante, per essere il parcheggio di un ospedale, dove la gente non va certo a passare il tempo libero.
Infine il servizio di consegna cartelle cliniche: uno va allo sportello, la richiede e la paga, e fin qui tutto ok. Dopo un certo periodo la si va a ritirare, ma non la si trova pronta, bisogna consegnare il foglio all'addetta, la quale cerca la pratica sul computer e, qualora la cartella sia pronta, la manda in stampa sul momento, quindi se sono duecento pagine, come nel mio caso, bisogna aspettare, e con me tutti quelli dopo di me, che la stampante stampi duecento fogli, tra l'altro oggi neanche funzionava il fronte/retro, quindi mi è stato consegnato un pacco enorme di carta, con buona salute degli alberi, e quando ho fatto le mie rimostranze mi è stato risposto dall'addetta allo sportello, non italiana (come buona parte del personale là dentro), che è la burocrazia. Io le ho detto che non si tratta di burocrazia, ma di metodi di lavoro, e non è giusto che uno debba aspettare un'ora avendo 4 persone soltanto davanti, e che loro dovrebbero tenere un archivio di tutte le cartelle cliniche richieste e già PAGATE, già stampate e pronte da consegnare, in ordine alfabetico. Difficile eh? Certo il dio denaro ci guadagnerebbe di meno, ma l'utenza ci guadagnerebbe molto di più.
Un'ultima domanda: come mai la maggior parte delle infermiere non sono italiane? Perchè magari fanno parte di cooperative che costano meno? Certo è così che favoriamo l'occupazione dei giovani in Italia.
Intervento di artrodesi lombare
Dopo mesi di sofferenze e speranze riposte in persone di "nota capacità", ci siamo ritrovati a subire derisioni e prese in giro dagli stessi professori che ci avevano assicurato soluzioni e assistenza.
E' assurdo che si scherni una persona che soffre e che affida la propria salute in mano ad altri. Questa è la "professionalità" che tanto avevano millantato?
Ringraziamento
Sono stata operata a Gennaio per un'artrodesi lombare trattata con applicazione di un distanziatore Aspen, tra l'altro mal riuscita in quanto, dopo tre mesi, nulla è cambiato alla mia schiena. Il mio commento non vuole essere inerente all'intervento, ma soltanto rivolto alla presunzione, all'arroganza, all'onnipotenza che alcuni medici si arrogano il diritto di avere nei confronti di quei pazienti che vengono da loro stessi definiti "distimici", ansiosi, depressi per il solo fatto di osare dire che ancora non si sentono bene. La grande stima che avevo per chi mi ha operata, finisce con l'amara certezza che essa è finita nei confronti non solo di un medico, ma anche di un uomo, diventato ormai troppo anziano per svolgere un lavoro tanto importante. Personalmente è stata una brutta parentesi da dimenticare e da cancellare. Vi sono bravi medici anche a Napoli, forse meno famosi, ma sicuramente più umani.
SALVO SOLO IL REPARTO DI TERAPIA OCCUPAZIONALE
Su consiglio di alcuni conoscenti, che avevano avuto analoghe esperienze e che mi avevano parlato in modo entusiastico di una terapista occupazionale dell'Aurelia HOspital ( l'unica, sembra, almeno sino a qualche tempo fa), ho acconsentito a far ricoverare presso la citata struttura sanitaria, mia madre, affetta da morbo di Parkinson.
Debbo dire che la Terapista si è dimostrata più che all'altezza delle aspettative,tanto che mia madre, che, pure aveva avuto delle perplessità iniziali, si è dimostrata quasi dispiaciuta, al momento di tornare a casa.
Tuttavia spesso, per non dire sempre, la citata terapista, peraltro di giovane età e non molto robusta, doveva occuparsi personalmente anche del trasporto di mia madre nei laboratori e, spesso, provvedeva anche a riaccompagnarla nel reparto, nonostante questo dovrebbe essere ( correggetemi se sbaglio) compito dei portantini.
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