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Esperienza negativa
Mio fratello, soggetto fragile perché asmatico, entra al pronto soccorso di Giulianova alle 20.00 circa (martedì 12 luglio) per una crisi d'asma. Gli fanno subito il tampone ed è positivo al Covid, ha 38 e mezzo di febbre... Viene messo in una stanza Covid e aspetta fino alle 3.30, più di 8 ore prima che la dottoressa intervenga e lo visiti e dopo che noi familiari abbiamo manifestato il nostro disappunto più volte a partire dalle 1.00 per il ritardo e la non curanza dimostrata. Ci viene detto che c'è un solo medico e 4 infermieri che hanno avuto 3 codici rossi nel frattempo. Ok, ma non credo che la carenza di personale debba essere un problema dei pazienti. Comunque, finalmente la visita. La dottoressa fa finalmente la puntura di cortisone, così mio fratello torna presto a respirare meglio e decide che lo tengono la notte. Si torna la mattina successiva, mio fratello viene dimesso senza la TAC, che era auspicabile venisse fatta nei casi di pazienti Covid asmatici in crisi respiratoria e con febbre, ma anche per molto meno. Mio fratello torna a casa, dimesso con il suo antivirale. Da subito siamo dubbiosi per il trattamento ricevuto, spaventati all'idea che non tutto ciò che doveva essere fatto fosse stato fatto. La notte febbre a 39 e mezzo. Allora si parte e si va al pronto soccorso di un ospedale di Ascoli, dove fa di nuovo il triage e fa tutte le analisi necessarie, tra cui la Tac. Esito: polmonite bilaterale!
Non ho parole... siamo stati fortunati perché consigliati da un'amica medico e adesso curano mio fratello e speriamo vada tutto bene.
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