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Premetto che mia madre è allettata da più di due mesi per una spondilolistesi con stenosi del canale vertebrale e sopraggiunto crollo che, con lo schiacciamento, le provoca un forte dolore alla gamba sinistra. Giunto dal prof. Nicoletti e carico di speranza per gli elogi di competenza e professionalità da parte di un suo collega, mi sento dire queste parole: è un intervento molto impegnativo, dura più di quattro ore (solo l'intervento) e, seppur dovesse riuscire, non le garantisco che il dolore le passi. Comunque mi dovrebbe portare la mamma in ospedale perchè la devo vedere prima di decidere se operarla. Potrei, constatando le sue condizioni e avendo rivisto più approfonditamente la RNM, decidere anche di non operarla.
Alchè ribadisco al prof. che mia madre deve obbligatoriamente venire in ambulanza (altri soldi e altra visita a pagamento). Non batto ciglio. Devo telefonare lunedì pomeriggio per fissare l'appuntamento per martedì. Lunedì chiamo fino alle 21.00 alternando con il numero della segretaria. Risultato: ho dovuto disdire, non senza seccature, l'appuntamento con il gestore delle ambulanze e non ho ricevuto neanche un msg di scuse. La sera il prof. ha chiamato la segretaria dicendole che l'indomani, dopo un intervento, l'avrebbe richiamata per dettarle i termini di un nostro nuovo appuntamento. Ribadisca al prof. (dissi alla segretaria) che non ci sarà nessun'altra visita e che il rispetto per le persone viene prima di ogni altra cosa. Sicuramente è stato meglio cosi. Vorrà dire che andremo al nord, dove c'è più (di tutto). Ahimè.