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GINECOLOGIA: NON HO VISTO UN MEDICO
Non ha molto senso depositare un apprezzamento positivo solo per la personale esperienza, ma bisognerebbe (ad esempio) osservare come hanno trattato la persona anziana (magari non vedente e con pochi parenti in visita) che era al fianco del nostro letto. Perché al posto di quella donna, potremmo esserci noi un giorno.. Se io sono una bella donna, appetibile, autosufficiente è facile che i Medici mi dedichino qualche attenzione in più; se io sono la moglie dell'amico del primario, è facile che la mia degenza sarà più scorrevole. Ma se io sono quella donna di cui parlavo sopra, magari molto anziana con OVVIE problematiche, portatrice di un handicap come la cecità, ed ho necessità di un super ausilio come qualcuno che m'imbocchi, potrebbe profilarsi una degenza difficile. Questo ho notato e questo è... Mi sono recata al reparto di ginecologia del Galliera per una pre-visita, ed in quella sono stata visitata (bene, devo dire, nella significazione cioè "con molta assennatezza") dal Dott. Artuso, che però avrà detto 12 parole in tutto, e questo si traduce in un problema per una donna giovane che si dovrà, forse, sottoporre ad un intervento di isterectomia. Se devo porre 18 domande per avere una risposta, magari non uscirò contentissima. Per contro, il Tecnico del reparto che si occupa degli appuntamenti, una ragazza, Sig.ra Elisa, è stata molto cordiale e gentile, dedicandomi molte attenzioni. Come prima tappa, diciamo, valutazione abbastanza neutrale. L'asportazione dell'utero può essere totale, subtotale o radicale e le tecniche variano da quella addominale, tramite laparotomia ecc. Bene, avere informazioni in seno proprio alla tipologia d'intervento e sapere cosa in effetti ti asportino, penso che sia uno dei princìpi cardine del rapporto con lo Staff medico che interverrà sul tuo corpo. Sembra una barzelletta, ma io ho saputo che è stata un'operazione di isterectomia totale quando, 50 giorni dopo le dimissioni, mi sono recata all'ufficio deputato per l'acquisto dei referti. Durante la degenza non ho visto un solo Medico, se non una mattina (durante la processione rituale di visite) il Primario che, giungendo in prossimità del mio letto, si è voltato verso un'infermiera sussurrandole qualcosa che non saprò mai. Al mio chiedere, lesta, qualche informazione al suddetto prima che se n'andasse, Primario Prof. Gorlero, si è defilato lasciando la mia frase alla prima sillaba. Campione europeo di maleducazione. Speriamo sia un buon medico. Ma anche questo non lo saprò mai. Insomma, non sono riuscita a parlare con un medico, e, qualora avessi effettuato un tentativo di avvicinamento, le risposte concetizzate sempre tiepide, velocissime e non congrue; al mio chiedere se avessi dovuto tenere un catetere per possibili perdite di urina, mi è stata consigliata una urinocoltura. Consegnata all'infermiera la boccetta con il prodotto, non saprò mai gli esiti di questo esame microbiologico, mai acquisiti. Mi sono recata 30 giorni dopo per togliermi le graffette di sutura (che, a casa, avevo dovuto riparare autonomamente.. ma mi hanno detto che è caso frequente) ed il Medico, il sopraccitato Dr. Artuso, è dovuto intervenire frettolosamente, perché quel giorno il reparto stava traslocando.. Ma allora sono proprio sfortunata!! Ed anche in quella, non sono riuscita a strappare una sola parola soddisfacente, che non fosse alla mia domanda.
Commenti
Ho avuto una gravidanza assolutamente serena, anche se rientravo nelle gravidanze a rischio perchè la precedente (sempre seguita al Galliera dalla dottoressa Maria Cristina Moneta, che è un medico fantastico, sia dal punto di vista medico che umano e che io consiglio veramente di cuore a chiunque cerchi un ginecologo) si era conclusa con una morte intrauterina...
Dire che sono stata trattata con i guanti, è dire poco....
Il giorno che ho partorito, la mia ginecologa, che a causa di motivi di famiglia era fuori Genova, ha fatto qualcosa come 20 telefonate (ve lo dico con certezza perchè quel pomeriggio in tutta la sala parto c'ero solo io con TUTTA l'equipe medica, ostetrica e neonatologa che mi hanno accompagnata in tutto l'iter che è durato circa 7 ore, a causa di una infiammazione del mio nervo sciatico che mi ha rallentato il tutto).
Il giorno dopo, appena arrivata in ospedale, la dott.ssa Moneta è venuta in stanza da me per accertarsi sulle mie condizioni e su quelle di Daniele (aveva ancora casco e borse in mano, perchè stava entrando proprio in quel momento in reparto).
Piccola parentesi sul parto abortivo che ho avuto l'anno precedente, sempre nello stesso reparto: anche in quell'occasione lei (ma anche gli altri medici del reparto) mi è stata molto accanto sia durante il momento del parto, sia dopo (pensate che la dott.ssa mi ha fatta sistemare in una camera del reparto di ginecologia e non in quello di ostetricia ed ha fatto in modo che il reparto permettesse a mio marito di rimanere con me tutta la notte...
Se partorissi, o se avessi bisogno di cure, sceglierei sempre il Galliera e sempre la dottoressa Maria Cristina Moneta.
Ciao a tutti.
Sonia
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