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Cartella clinica poco dettagliata
Mio nonno di 89 anni è stato ricoverato in Geriatria (3A1) nel mese di Marzo, dopo breve ricovero in PS dove è giunto in condizioni molto critiche. In PS, dopo le terapie necessarie a cui è stato sottoposto in quanto giunto in stato di incoscienza (ringrazio per le cure tempestive prestate all’arrivo in PS dal medico rianimatore di turno dr.ssa Guido), la sua condizione è clinicamente migliorata e, pur rimanendo molto complessa, il nonno appariva vigile e contattabile. È stato poi spostato in Geriatria, dove è stato disposto a letto in posizione totalmente sdraiata, supina, nonostante fosse dispnoico fortemente a riposo e con maschera di Venturi al 60%. La dottoressa ci ha informato che le condizioni erano molto gravi, e distanza di nemmeno 48 ore dal ricovero, dopo essere stati edotti e con parere positivo da noi familiari, è stato deciso di iniziare terapia palliativa con 2 fiale di morfina in elastomero (infusione continua) perchè il nonno era sofferente. Ho apprezzato molto il fatto che il dolore e la sofferenza siano state alleviate, ma rileggendo la cartella clinica sono rimasta molto perplessa relativamente ai dati riportati: diario infermieristico e medico poco aggiornato, anticoagulante sottocute non somministrato durante tutto il ricovero nonostante il nonno facesse già da molto tempo terapia anticoagulante per pregresso infarto.
Da psicologa quale sono, molto sensibile all’aspetto umano, ringrazio gli infermieri Enrico e Marco per l’umanità e l’assistenza prestate.
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