Dettagli Recensione
Finalmente la luce in fondo al tunnel
Mese di marzo 2020: in piena pandemia, sono ricoverato in urgenza in ospedale per una pericardite severa. Sono genovese, ma vivo in Sardegna, in un piccolo angolo dove si parla ancora il genovese antico. In un ospedale (che preferisco neanche nominare, tanto è stato un incubo imbarazzante) sale operatorie chiuse, mi aspirano 2 litri di liquido dal petto senza anestesia, mi bombardano di diuretici, mi cateterizzano. Di notte e di giorno finestre aperte, non ci sono le mascherine, noi pazienti siamo nudi sui letti. Morale: firmo per uscire, cateterizzato, con la polmonite batterica (no Covid) e tanta rabbia.
La polmonite passa, ma il catetere vuole stare in compagnia, si associa a diversi tipi di infezioni che portano a numerosi cicli di antibiotici. Dovrei essere sottoposto a intervento chirurgico (TURP per IPB), ma le sale operatorie degli ospedali sono chiuse, c’è il Covid, accidenti. Si parla di tempi lunghissimi, in un ambiente sanitario che non esito a definire da terzo mondo. Nel frattempo passano 9 mesi di sofferenza con il catetere cambiato a intervalli mensili. Nessuno mi dà speranze, mi dicono che anche con l’intervento chirurgico non avrò risultati apprezzabili, dovrò tenere il catetere a vita, o diventare incontinente. Una scelta allettante.
Ho desiderio di tornare nella mia terra natia, dire che sono depresso è un eufemismo. Ho un appuntamento con il Dott. Carlo Introini del reparto Urologia dell’ospedale Galliera a Genova: finalmente una persona positiva, mi assicura che si tratta di una operazione di routine, effettuata con il green laser, una tecnica meno invasiva e che dà risultati migliori nella degenza postoperatoria.
Viene programmato l’intervento, l’equipe dei medici del reparto di Urologia è fantastica, tutti gentili e professionali, rispondono persino alle mail. Infermiere che, nonostante il periodo Covid, riescono a rasserenare i pazienti con qualche battuta in genovese, nonostante all’epoca i vaccini fossero ancora una vaga ipotesi e quindi il clima in città fosse pesante.
Mi ha operato il prof. Introini, con altri medici della sua equipe: bravissimi.
Il risultato? Insperabile, oltre le mie più rosee aspettative, ho ritrovato una vita normale. Grazie di cuore al prof. Introini per la professionalità, la gentilezza, l’empatia, e a tutto il reparto, per le stesse ragioni. Grazie per tutte le volte che vi ho rotto le scatole, grazie per avermi confortato nel buio delle mie paure vissute nei territori d’oltremare.
Grazie di esistere.
Gianfranco Addabbo
Commenti
Altri contenuti interessanti su QSalute