Dettagli Recensione
Un racconto
Volente o nolente, dovevo consentire che quel palloncino che continuava a gonfiarsi comodamente accucciato al mio ovaio di sinistra, venisse punto, sgonfiato ed estratto con gli ormai suoi inutili annessi. Dove "fargli la festa"? A Francavilla, propone l'ottima ginecologa che nel cognome include il luogo di lavoro. Francavilla Fontana?! Un po' fuori mano per una abituata ai rettilinei della Bari-Lecce. Ma tant'è! Alla fine di agosto iniziava il percorso di avvicinamento ai luoghi-città e ospedale - e al giorno dell'intervento. Mentre l'inconscio fluttuava trepidante in territori inesplorati, l'ego affrontava con determinazione tamponi, controlli, prelievi, accertamenti diagnostici anche invasivi. E intanto si immergeva con crescente sollievo nell'atmosfera cordiale di questo ospedale, accogliente fin dai modi garbati e premurosi degli addetti alla portineria. E intanto scopriva il fare dialogante e propositivo delle infermiere del "distaccamento" di ginecologia (così opportunamente ubicato nei pressi del bar!), le espressioni rassicuranti dei tecnici di radiologia. E si accorgeva che un controllo cardiologico può includere, fra tracciati e auscultazioni, anche brevi e simpatiche incursioni fra i ricordi liceali. Grazie, dott. Flora! Ormai rincuorato da così affabile efficienza, verso la fine del percorso di avvicinamento il mio ego tutto intero ascendeva senza troppo timore al traguardo del terzo piano. Lì, anche il super-ego appariva piuttosto rilassato e persino speranzoso, confortato dalla certezza che tutt'e tre i "miei" piani avrebbero avuto adeguata accoglienza. La persona che li ha messi subito d'accordo, con istintiva intuizione, è stata la caposala Jole, sbagliando secondo me volutamente il mio cognome e scoprendo, come lo avessi scritto in fronte, quello che era stato il mio lavoro. Da qui è iniziato un bel rapporto fatto di brevi battute lanciate tra una fugace apparizione e l'altra nelle stanze delle degenti che tra pre e post intervento non possono fare molto di più che affacciarsi sul lungo corridoio in cui lei si muove con rapidità, eleganza ed efficienza organizzativa. Il modo di fare di ostetriche, infermiere, OSS e del personale ausiliario ha confermato che tutto si svolge sotto la regia salda e gentile del primario, dott. Stomati, la cui rigorosa professionalità conferisce inconfondibile impronta a tutto il reparto. La mattina dell'intervento, trasferita nell'antisala operatoria e durante un piuttosto lungo tempo di attesa, non potrò dimenticare la finezza della infermiera e della vigilatrice d'infanzia (di cui purtroppo non conosco i nomi) che mi ci avevano accompagnata, che, quasi sentendo il mulinare dei miei pensieri, riuscirono a deviarli provocandomi con osservazioni e offrendomi nuovi spunti di conversazione. Dell'intervento, in cui tutto è andato come doveva, ringrazio di cuore il primario e l'anestesista, i loro collaboratori; del periodo postoperatorio desidero ricordare con gratitudine la premura della dott.ssa Francavilla, prodiga di consigli e incoraggiamenti, e il fugace scambio di opinioni su alcuni libri letti o da leggere tra me e una infermiera (di cui, ancora una volta con rammarico, non conosco il nome), appassionata di letteratura e lettrice perseverante. E così, grazie ad una professionalità inappuntabile e alle qualità umane di tutto il personale, una scelta su cui nutrivo qualche perplessità (logistica) si è rivelata essere la scelta vincente. Infine, alle donne che stanno per affrontare un qualsiasi trattamento chirurgico ostetrico o ginecologico dico che, per controllare l'ansia, non hanno che da pensare alla sofferenza e ai rischi concreti che correvano le donne di qualche secolo fa e al privilegio che, senza nostro merito e per puro caso, noi abbiamo di beneficiare dei risultati fin qui ottenuti dalla ricerca medico-scientifica.
Aderenze pelviche.
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