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Rimozione ovaie e tube
Purtroppo la mia situazione era urgente e a Bologna o Modena non c'era posto prima di due mesi, persino con la priorità. Sono molto grata all'equipe chirurgica che mi ha operata e devo dire che i ginecologi sono stati tutti molto gentili, a parte una specializzanda che è venuta in camera alle nove di sera a urlare letteralmente tutte le informazioni sul mio intervento e lo stato di salute, parlando di ipotesi di chemioterapia e altro... argomenti che di solito vanno trattati con un minimo di tatto, non certo svegliando una paziente la sera dell'intervento e urlandole pronostici di chemio davanti a tutti, senza nemmeno il conforto di un familiare (pronostici poi non avverati!!!! quindi un mese con l'angoscia, non fosse bastata quella allucinante della degenza).
Riguardo alla degenza: le camere sono da quattro letti con un solo bagnetto striminzito che le OSS usano anche per svuotare i contenitori dei cateteri, schizzando ovunque, padelle appoggiate alla meglio sul calorifero; in pratica uno sgabuzzino sporco con un water e un lavandino ingombro di cose che piantano lì.
A seconda dei turni, ci sono infermiere gentili ma che lottano con i limiti del reparto (tipo una maniglia per alzarsi di cui devono essere dotati tutti i letti ma che era sparita e una paziente si è fatta quattro giorni ad alzarsi senza attacco con la cicatrice della laparotomia!!!) e infermiere tremende. Un gruppo del turno di notte poi non ne parliamo... entrano in camera in 5 o più, accendendo le luci di colpo e corrono dappertutto, dicendosi ad alta voce i valori di una paziente e dell'altra. La prassi sarebbe prendere tutti i parametri a una paziente alla volta, ma per fare prima ognuna va da una paziente e una con in mano un notepad deve segnare tutto passando da una cartella all'altra al volo. Risultato pericoloso: a una signora in camera con me non hanno segnato la temperatura alta che hanno rilevato (le abbiamo sentite tutte!) e di conseguenza nessun medico è venuto a vederla... dopo una notte agitata, la mattina si era alzata a livelli allarmanti. Non so come sia finita, io sono andata a casa e lei è stata trattenuta, ma la trattavano come se la febbre le fosse venuta di colpo la mattina.
Insomma, no pulizia, grande disorganizzazione, assistenza in parte non idonea e la continua percezione di tutte che chi è lì per un tumore stia dando solo fastidio al lavoro della sala parto. Direi che a loro piace solo la sala parto, le gestanti sono coccolate (ma sempre nella stessa struttura fatiscente e sporca) e chi ha una malattia è trattata come se andasse lì a disturbarle apposta, quando invece proprio in questi momenti ci vorrebbe molta più umanità, perché la guarigione dipende anche dalla testa e dall'umore. Con una diagnosi di tumore ci sentiamo già abbastanza in colpa da sole verso famiglie e figli, non c'è bisogno di essere trattate così per tutto il tempo in ospedale!
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