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Non sono stata ascoltata
Ho avuto un parto normale e la dimissione mia e del bimbo è stata fatta in 3° giornata. Dopo 4 giorni il bambino presentava febbre molto alta e siamo tornati in ospedale, dove il mio piccolo è stato accolto in TIN. Nonostante avessi detto, sia in prericovero che al momento del parto e al momento della dimissione, che al bambino IN UTERO si era vista la vescica sempre piena e che il padre avesse sofferto di Reflusso vescico-ureterale bilaterale, mi è stato detto che IO praticamente avevo fatto ammalare mio figlio. Ho ritirato le cartelle cliniche e ho visto che non hanno fatto esami urine fino al 4° giorno dall'inizio degli antibiotici (esami che sono risultati OVVIAMENTE negativi). Mi hanno fatto smettere di allattare perché secondo loro era il mio latte e l'hanno dimesso dopo 10 giorni. Dalla dimissione passano altri 7 giorni e il bambino è di nuovo malato, gravemente. Lo riporto nello stesso reparto e stavolta insisto e mi faccio sentire. Un bravo, bravissimo medico, mi ordina esami delle urine urgenti e una ecografia renale. Bastava questo, e ho già una diagnosi confermata dalla cistouretrografia minzionale. Sono stata trattata malissimo, in un periodo altrettanto brutto perché il mio bambino era malato ed era affidato a loro. Non lo consiglierei mai, per niente al mondo.
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