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La Fiducia ed il Coraggio
Da più di un anno mi sottoponevo ad ogni sorta di esami: pap-test, colposcopia, isteroscopia, biopsia, etc. senza tuttavia arrivare mai ad una conclusione definitiva. Accetto finalmente il consiglio di un’ amica e prenoto una visita dal Prof Ghezzi. Solo 2 giorni di attesa ed entro nel suo studio. “Professore, io da un po’ di tempo soffro di …. temo che … insomma ecco i referti dei molti esami che ho già fatto.” Il Professore legge attentamente quei fogli pieni di paroloni per me incomprensibili e per questo ancor più preoccupanti, mi visita accuratamente, mi fa rivestire, torna alla sua scrivania, aspetta che io mi risieda di fronte a lui e mi dice “ E’ venuta qui per un consiglio, vero? Ebbene, mi ascolti, tolga tutto. Ha ormai 58 anni, è in menopausa, ha già un figlio grande. Tutto quello non le serve più, anzi costituisce una fonte di rischio certo”. E mi spiega come interverrebbe lui , isterectomia totale in laparoscopia. Stavolta quei paroloni non mi spaventano, me li spiega con una tal pazienza e dovizia di particolari che mi infondono il coraggio da chiedergli se fosse mai possibile intervenire presto, anzi subito. Una telefonata al reparto e scopre che ci sarebbe un posto la prossima settimana: mi prospetta la possibilità, l’accetto senza pensarci su un secondo. Mi opererà lui stesso. Alle 7:00 del 30 ottobre, giorno prestabilito, entro al Del Ponte, appena il tempo di raggiungere la sala d’attesa assieme agli altri pazienti e la Capo Sala mi chiama: sarò la prima della giornata. Mio marito mi accompagna in camera, mi aiuta a sistemare gli indumenti nell’armadietto intanto che le infermiere mi preparano per l’intervento, e mezzora dopo sono già sul lettino che mi porta verso la Sala Operatoria. Mentre mi anestetizzano si affaccia il Professore, con alcuni membri della sua premurosa Equipe. Sono tranquilla, mi lascio addormentare dall’anestesista meravigliato per la mia serenità: mi hanno riferito che durante l’intervento ho mantenuto il sorriso sulle labbra. Quando mi risveglio mi riportano in camera, mi sistemano a letto, anche mio marito ora si rilassa mentre mi passa una mano tra i capelli. Sono le 11:00 . E’ fatta. Per tutta la notte ed il giorno successivo di degenza il personale infermieristico sembra fare a gara a coccolarmi, a non farmi mancare nulla. 36 ore dopo esservi entrata vengo dimessa. Dopo un mese torno dal Professore per la visita di controllo. Voglio ringraziarlo, ed invece è lui a lodare il mio coraggio per aver preso in così breve tempo una decisione così importante. E tempestiva: mi confida che ho avuto come un sesto senso: esaminando i referti dell’esame istologico post-operatorio ero arrivata proprio al limite: ancora poche settimane ed il mio male avrebbe intrapreso un processo irreversibile. Grazie Professore per il suo consiglio, per la sua pazienza e la sua chiarezza, per il suo intervento, per il suo efficiente Reparto. E grazie anche alla mia amica Marina.
Donatella
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