Dettagli Recensione
Esperienza di circa 5 anni fa
La patologia di mia madre era a senso unico e non scriverò dei risultati, ma di COME lei sia arrivata a fine vita; la situazione di cui riferisco è di circa 5 anni fa, quando l'Ospedale S. Anna era in corso Giovecca; spero che vi sia un miglioramento sia nella professionalità e nella organizzazione.
Inizialmente il cancro fu operato asportando porzioni importanti di pancreas e tubo digerente, e qui il Prof. Pansini Giancarlo dimostrò di essere chirurgo di grande capacità, per lui nutro stima profonda, la sua parte l'ha fatta e bene.
Nella cura oncologica successiva trovammo una situazione ben diversa, riassumendo: passivo rispetto di protocolli terapeutici vetusti e seguente somministrazione di molecole sorpassate (allo IEO di Milano sono già alla seconda generazione successiva con risultati ben diversi); posologie inadeguate allo stato generale del paziente, soprattutto quando iniziò il declino per metastasi a livello linfatico; diversi errori nella programmazione delle sedute di perfusione (slittamenti, assenza di personale, casi più importanti) con inutili e dolorosi viaggi da/per il reparto; poca umanità da parte della dr.ssa che la ebbe in cura e molta incapacità a seguire con coerenza e partecipazione il caso; chiaro orientamento a limitare le spese del reparto in termini di numero di perfusioni (poche e massicce) in spregio della salute del paziente; inadeguatezza del reparto per numero di posti in day-hospital e di capacità del personale rispetto il numero di pazienti; assenza di informazioni relative ai servizi per pazienti affetti da incapacità di deambulazione (trasporto con veicoli e personale appositamente addestrato); assenza di informazioni relative la disponibilità di personale medico e paramedico per i controlli presso l'abitazione; assenza di informazioni relative la possibilità di percepire aiuti economici dall'Inps per l'assistenza- accompagnamento; le info per questi punti li trovai io su internet poichè neanche il medico di base ci informò.
E' inaccettabile.
Commenti
Mio padre è stato operato, brillantemente, per tumore al colon-retto.
Nessuno si accorge subito di metastasi al fegato, ne veniamo a conoscenza solo sei mesi dopo perchè l'oncologa che doveva fare gli accertamenti era in infortunio (mano rotta e non può lavorare...). Tutti gli altri non sanno, quindi prendi impegnativa per tac (ma noi eravamo abbastanza tranquilli all'epoca): appuntamento 3 mesi dopo, macchina rotta, quindi posticipata di altri 15 giorni, oncologa che non si fa trovare, passa un'altra settimana, per dirci poi che l'unica cosa da fare è chemio (ma per età del paziente non sarebbe riuscito a reggerla!!).
Risultato: A Bologna al Sant'Orsola in 7 giorni facciamo la tac e la settimana dopo siamo dal chirurgo e oncologo, nel giro di 30 giorni inizia la terapia poi subisce un intervento, riuscito!!
Anch'io ho avuto l'impressione che l'orientamento fosse a riduzione di spesa...
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