Dettagli Recensione
Prima visita menopausa
Un'esperienza che mi ha lasciato profondamente avvilita ed incredula.
Ho fatto la prima visita dopo la menopausa. Consegno alla dottoressa la mia cartella clinica ed intanto enuncio i miei problemi di salute: autoimmuni, ormonali e cardiaci. E' infatti proprio il cardiologo che ha insistito perchè facessi questa visita, a causa dei violentissimi sbalzi di pressione che sto avendo dopo la menopausa - "in questo momento è necessario che lei sia seguita molto bene", mi aveva raccomandato.
La dottoressa ascolta, sfoglia la cartella clinica, poi m'interrompe secca dicendo" LE DICO SUBITO CHE LEI HA TROPPI PROBLEMI DI SALUTE. NON POSSO FARE NIENTE PER LEI."
Lungo silenzio. Capisco che devo andare via. Prendo il cappotto, ma sono incredula, imbarazzata. Non sono una malata terminale, faccio una vita normale, lavoro, viaggio, vivo come tutti. Incredula chiedo" possibile che la medicina non possa fare niente per me?". Ma no, proprio no. NIENTE.
Mi emoziono un po', non so che fare, uscire così mi sembra assurdo. Sono io che chiedo come sia possibile, visto che la dottoressa non aveva ritenuto darmi altre spiegazioni. "La cura che diamo non è compatibile con i suoi problemi di salute". Fine." La cura che diamo.". Io immagino non più un ospedale, ma una specie di catena di montaggio dove una persona ha UN farmaco e lo dà a tutti quelli che passano, ma ogni tanto dice " tu no". Capisco (ma non che mi venga detto eh?!!) da sola che la terapia che danno è la terapia sostitutiva ormonale e che non me la possono dare perchè ho problemi di coagulazione.
"E' perchè ho avuto due TIA?" chiedo, implorando almeno una qualche forma, se non di cura, di comunicazione. "Sì". Silenzio.
Esco dalla mia prima visita dopo la menopausa, oltre che con una sensazione umanamente terribile, oltre che profondamente avvilita e convinta di essere molto più grave di quanto credessi, senza una sola prescrizione di una sola analisi del sangue, nonostante appunto i tanti problemi di salute. Una sola analisi del sangue, una sola analisi ormonale (nonostante gli sbalzi violentissimi di pressione), una sola visita specialistica. Esco senza che nemmeno mi venga consigliata, per dire, una camomilla, oppure di mettermi a dieta (peso 96 kg. e anche se la dottoressa non me lo ha chiesto, si vede), oppure di camminare. L'otorino mi aveva detto che gli sbalzi ormonali della menopausa possono essere tra le cause della sindrome di Meniere, di cui ho iniziato a soffrire appena giunta la menopausa. Ma la dottoressa ritiene che non c'entri nulla e non ritiene di prescrivere esami di alcun tipo in proposito. Prima che vada via la dottoressa mi ferma : "le devo fare la visita e le devo prescrivere gli esami di routine dello screening oncologico e delle ossa e fare il pap test". Faccio tutto a testa china. La routine che non posso fare non la faccio, anche se era importante; la routine che devo fare la faccio. Sono una donna in menopausa, non una donna da buttare via. Sono una donna con problemi di salute, non da scartare perchè malata. Ero in un ospedale, non al servizio militare, che ti mandano via perchè sei malato.
L''idea di cura che io ho è quanto di più lontano da questo. Mi viene detto che devo rifare di nuovo la fila perchè uno degli esami di routine che mi è stato fatto, il pap test, benchè gratuito, deve passare di nuovo all'accettazione. Non lo sapevo e se lo avessi non lo avrei fatto in quel momento, perchè dovevo correre via, come avevo rappresentato alla dottoressa.
Commenti
Allora mi è stata laconicamente consigliata la visita endocrinologica.
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