Dettagli Recensione

 
Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli Napoli
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Personale maleducato

Accaduto stamattina: ero reduce dalla notte vicino a mia madre, alle 7.30 entra il personale per le pulizie, nella fattispecie una signora molto acida gia' di primo mattino. Senza nemmeno un buongiorno va verso il letto della vecchietta di fianco e le dice a voce alta: "e che cos'è? Sono passati i ladri?". Alludendo alla camicia da notte e una maglia che la signora aveva sulla sedia invece che nell'armadietto? MAh... si può mortificare un'anziana che si muove a malapena perchè non è tutto in ordine? Poi pulisce i pavimenti, io esco, dopo 10 minuti rientro per un'urgente bisogno di andare in bagno in quanto al settimo (ed evidente) mese di gravidanza. Mi sgrida a voce alta perchè doveva ripassare lo straccio, le chiedo scusa in quanto incinta, risponde in dialetto: "e io ch'n' sacc che sit incint!!".
Arrivano gli infermieri per la colazione: alla signora di fronte viene dato del tè col Dietor; la signora, persona colta e per niente stupida, replica che non capisce perchè non le diano dello zucchero visto che non è diabetica e inoltre sta facendo delle flebo di glucosio perchè debilitata. Nessuno dà una motivazione che abbia senso, alla fine le viene dato lo zucchero. E se l'errore fosse stato al contrario? Se fosse stato dato lo zucchero ad un diabetico? Se la paziente fosse stata non capace di capire e replicare? Arriva il terzo infermiere per le terapie, stavolta letto di fronte e chiede: "Signo' ma vui sit ALLEGIC?? No pecchè "SI SIT ALLEGIC" avita fa' a preparazion co'cortison. Tralasciando che un paramedico non sia in grado di esprimersi in Italiano ma solo in Napoletano e pure scorretto, in genere un infermiere deve avere la cartella medica del paziente prima di ogni terapia e non chiedere "sei o non sei"? Se la signora non fosse stata capace di dare una risposta corretta? Molti anziani si confondono, per questo hanno inventato le cartelle cliniche. Ora mi auguro che mia madre si riprenda del tutto e che abbia la forza di venire a vivere da me in Francia, dove la gente dice buongiorno e come va anche sui mezzi pubblici, dove se ti comporti male sul lavoro sei messo fuori in pochi giorni, dove un po' di umanità ancora è rimasta. Inutile poi sottolineare la differenza dei servizi, mi dilungherei in un'inutile paragone. Sono tornata a Napoli da poche ore e già non vedo l'ora di andare via, ho solo un rimpianto nel cuore: quello di non avere lasciato questo paese molti anni prima, mi sarei risparmiata tutte queste scene.

Patologia trattata
Problemi cardiaci.
Esito della cura
Guarigione parziale

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