Dettagli Recensione
Bastava un Maalox
Stanotte alle 01:30 sono uscito dal Pronto Soccorso di Empoli. Mi ci ero recato nel primo pomeriggio causa dolore/ senso di oppressione che mortificava il mio respiro, all'altezza del cuore, presente dalla mattinata. Ho aspettato in sala d'attesa dopo la registrazione (erano le 15:30) e dopo un elettrocardiogramma nella stanza attigua alla sala di attesa, ho dovuto aspettare. Quando stavo per essere chiamato all'interno del P.S. sono arrivate due bimbe piccole, una dopo l'altra con le madri - già un'altra ancora era già in visita e la sentivo tossire, immagino fosse Tosse Canina chiamata ora Pertosse.
Una volta dentro al pronto soccorso altra attesa in un corridoio, poco dopo prelievo del sangue, e ancora attesa. Passavano molti infermieri/infermiere giovani - che poi ho scoperto essere tirocinanti, tutti gentili e molto impegnati emotivamente (dopo tempo che aspettavo, mi si è presentato uno di loro davanti che timidamente mi ha chiesto come stavo, ho cominciato a spiegargli la mia situazione e lui mi ha interrotto dicendo "mi hanno chiesto di domandarle come stava..."). Una coppia di infermiere non tirocinanti passando vicino a me, si lamentava di una paziente affetta da Alzheimer "vado a chiamare la figlia" diceva una, "cerca di colpire tutti e sarebbe bene ci fosse lei vicino". Dopo un'ora per avere risultati del prelievo e ancora dopo, sono ormai le 21:00, vengo a sapere che alle 22:30 avrò altro prelievo del sangue, con risultato dopo un'ora per poter stabilire se tutto vada bene o meno. Sembra alla fine si sia trattato di forte infiammazione dello stomaco; dopo una flebo mi danno un Maalox sciolto in acqua. Sono quasi le 23:30 e aspetto per quell'ora i risultati del prelievo quando nella sala vicina, chiamata, almeno dal cartello rosso con scritta Crash Room o qualcosa del genere, entra una persona in fin di vita. Da allora il P.S. va a rilento, sono quasi tutti impegnati in quella Room, andirivieni di medici in completo vestiario verde, che immagino siano chirurghi. Riesco ad uscire 2-3 volte dal P.S. per fumare, tanto nessuno si prende cura di me; l'infermiera non tirocinante che mi seguiva è nella Room e quando esce prima le dico "aspetto te" e una seconda volta "non ti curare di me ma fai quello che devi". Tutte e due le volte lei mi guarda e non risponde, un'altra mi dice che c'è mancanza di medici, malgrado i molti infermieri, anche dottori, forse, tanti dei quali come ho già scritto tirocinanti. Fermo nel corridoio da tempo vedo passare altri bimbi in braccio ai genitori che si dirigono verso un Pronto Soccorso Pediatrico e donne incinta con il compagno verso il Pronto Soccorso Maternità. Nel corridoio vicino a me c'è un giovane, gli si è gonfiato il collo per una allergia, lavora per una start-up; e c'è anche una donna, caduta a terra e con dolore alla spina dorsale, di "90 anni a febbraio" come mi ha detto più volte, e mi dice che avrebbe bisogno di un bastone per poter camminare un poco nel corridoio (anche lei è circa da tanto tempo quanto me lì seduta). Preso da empatia chiedo a una infermiera uscita e che sta rientrando nella Room "la signora avrebbe bisogno di un bastone", lei continua dritto dicendo "un bastone..." e tutte le volte che ci ripenso non riesco a trattenere una risata malamente soffocata. Nelle mie uscite per fumare vedo nella sala d'attesa ci sono molte persone, malgrado l'ora, alcuni pazienti con già in mano la cartella della visita immediata e da cui sono etichettati per importanza con una sigla, altri accompagnatori. Quasi alle 01:30 mi decido e affronto con cortesia e calma (così si deve fare sempre se si richiede qualcosa in un ospedale) il medico, che si muove da stanza all'altra così come quasi tutti gli infermieri, e riesco a farmi mandare via dopo la sua visione su terminale dei risultati dell'ultimo prelievo. Consigliata/richiesta visita cardiologica con ecodoppler e... bastava un Maalox.
Commenti
Altri contenuti interessanti su QSalute