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Lettera di un paziente
Parlo a nome di mio marito, ricoverato in questo reparto ed ivi deceduto dopo una quindicina di giorni.
"È vero che ero malato gravemente, ma ancora qualche contatto con l'esterno c'era: stringevo la mano a mia moglie, la ringraziavo e con lei facevo ginnastica per gambe e braccia contando fino a 20. La mia non era sicuramente una bella vita, ma meritavo un trattamento adeguato. Niente più cibo con la peg, niente antibiotico per i batteri per cui ero stato ricoverato, solo acqua e per finire la morfina, che nel giro di due giorni mi ha fatto finire."
Riprendo a parlare io, la moglie: i rapporti con i vari medici sono stati frettolosi e vaghi, il personale infermieristico e Oss l'ho trovato poco comprensivo, per nulla attento ai bisogni del malato e poco caritatevole. Ricordo due botte in testa per aver battuto sulle sponde di ferro del letto.. Ci voleva molto a mettere e lasciare un cuscino laterale o due asciugamani? Risposta della Oss" Mica possiamo essere sempre presenti!".
Consiglio a tutto il reparto, da ex insegnante, di frequentare un corso di umanità.
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