Dettagli Recensione
La mia Sanità Pubblica. Elogio al dr. Morace
Durante un periodo come questo in cui in Italia tutto sembra andare a rotoli e l’ottimismo sembra ormai andato a finire sotto le nostre scarpe, mi sembra importante poter esprimere la mia testimonianza a favore della nostra sanità pubblica.
Purtroppo durante quest’ultimo anno, a causa di un incidente avvenutomi lo scorso settembre, ho dovuto passare la maggior parte del mio tempo mi limito ad indicare i due mesi di ricovero) a contatto con delle persone speciali impiegate nella nostra, e sottolineo nostra, sanità pubblica.
Ebbene si, persone speciali perché fanno il loro lavoro ogni giorno non solo per lo stretto bisogno economico ma perché ci credono veramente e ci mettono cuore e passione prima di tutto, pur non ricevendo, in alcuni casi, un congruo riconoscimento economico; persone che davanti alla loro targhetta fredda d’ottone di “dottore” ci mettono l'umiltà e la comprensione per il paziente che si ritrovano davanti ogni giorno. Persone come:
-Eros (Infermiere dell’ambulanza) che per primo mi ha soccorso la notte dell’incidente mentre ero ancora sdraiato al suolo, che pur rendendosi subito conto della mia grave situazione ha saputo tranquillizzarmi e soccorrermi con estrema professionalità ed umanità.
-Paolo, Sergio, Alfio (Infermieri del reparto di ortopedia) e molti altri di cui ora purtroppo non ricordo il nome, ma che avevano sempre una parola per me e riuscivano a farmi sorridere anche nei momenti più difficili, facendomi trascorre il tempo più velocemente.
-Stefano, Stefania, Tino (fisioterapisti dell’ospedale di Dolo) in particolare Stefano Fardin, che mi ha seguito fin dall’inizio ed ha affrontato assieme a me i momenti più duri ed impegnativi della mia riabilitazione fisica e mentale.
-Tutti i tecnici della camera iperbarica “OTI Services” di Marghera (ente privato convenzionato però con il servizio pubblico) tra tutti Luciano ed Andrea con i quali ho passato assieme più di 6 mesi.
-Il reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Treviso che è riuscito ad individuare in tempo la cura di antibiotici da somministrarmi per sconfiggere l’infezione e permettere ai medici di operarmi in tempo per sperare in un recupero (all’epoca non garantito ma per fortuna poi avvenuto) della gamba.
-Al reparto di Chirurgia Plastica dell’Ospedale di Padova che ha seguito e curato l’evolversi delle mie cicatrici ottenendo un risultato molto soddisfacente.
-Ed infine lui, il Dott. Giovanni Battista Morace, la persona alla quale devo tutto.
Si esatto, proprio tutto, in quanto se quella notte l’intervento fosse andato male o non fosse riuscito perfettamente (il che era possibilissimo a detta di tutti gli ortopedici consultati successivamente) tutti i punti scritti sopra non sarebbero serviti a nulla. In quell’intervento infatti è riuscito a ricostruire praticamente a mano libera tutta la mia articolazione del ginocchio sinistro (andata letteralmente in frantumi assieme alla tibia e perone). E successivamente in altri 3 interventi (necessari) è riuscito ad applicarmi una serie di fissatori esterni (opportunamente studiati per il mio specifico caso) che mi hanno permesso ad oggi di poter camminare con una buona disinvoltura con le mie gambe. Vi racconto un aneddoto per farvi capire meglio com’è la personalità di quell’uomo:
Il giorno dopo la prima operazione mi disse che l’incidente era stato grave e che non si sapeva bene come sarebbe andata a finire (il rischio era di rimanere con la gamba rigida o peggio che l’infezione dilagasse a causa del fango che era entrato a contatto con la frattura esposta, con conseguenze che lascio a voi immaginare), ma dopo un paio d’ore lui riuscì a vedere i raggi dell’operazione che mi aveva fatto, ecco allora che lo vidi precipitarsi nella mia stanza tutto emozionato promettendomi che anche se la situazione iniziale della gamba era tutt’altro che buona, il ginocchio me lo avrebbe fatto piegare sicuramente perché l’operazione era andata perfettamente, dandomi cosi, in quel momento, più che una speranza su cui aggrapparmi. Ecco questo è solo un aneddoto dei tanti che vi potrei raccontare e che si sono conseguiti nel corso del ricovero e che continuano tutt’oggi nelle varie visite mediche di controllo. Assieme a lui voglio ringraziare anche il dott. S. Moro, dott.ssa S. Pini, dott. A. Bettiolo, dott. S. Viale.
Ho scritto tutto questo perché persone del genere come avete letto ne ho conosciute parecchie e son sicuro che in tutta Italia cosi come a Dolo c'è ne siano molte altre!!!
Sono queste le persone che meriterebbero di emergere quando si parla di sanità pubblica, in modo tale che siano da esempio anche per chi non fa il proprio lavoro con la medesima passione e dedizione, che devono quindi giustamente essere denunciate, soprattutto se si tratta di sanità pubblica!
Mi sembra più che doveroso aver fatto questo ringraziamento in quanto tutti noi facciamo presto ed a volte bene direi a lamentarci quando la nostra, e sottolineo nostra, sanità pubblica funziona male. Ma allo stesso modo dobbiamo essere altrettanto onesti nel valorizzarla nel momento in cui ne rimaniamo soddisfatti!!!!!!
E. Andreato, una persona che crede fortemente nel Servizio Pubblico!
24.10.2011
Commenti
Le auguro una pronta e completa guarigione
Di Girolamo Giancarlo
Comunque volevo riportare anche la mia esperienza perchè, come ho già detto, credo che dobbiamo continuare ad essere positivi.
Ho 21 anni e a causa di un incidente mi sono ritrovata anch'io in ospedale a Dolo a novembre, con una frattura alla vertebra L1. Ho delle esigenze particolari (di cui non parlerò qui), ma sono contenta che mi abbiano trattata con il massimo dell'attenzione e della premura e che, "per fortuna", tutto si sia sistemato nel migliore dei modi. Non aggiungo altro, se non un GRAZIE ad Dr. Bettiolo, che ha fatto tutto il lavoro, e al Dr. Esopi.
Spero di non essere stata invadente o fuori luogo.. nel caso mi scusi..
cordiali saluti
Giada
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