Dettagli Recensione
Considerazioni varie
La competenza medica viene sminuita notevolmente dalla mancanza totale dell'interazione medico, paziente, parenti dell'ammalato. L'ammalato viene assistito in maniera distaccata e trattato come una pratica Amministrativa da smaltire. Poca comunicabilità, non è previsto nessun giorno di colloquio e, se si ha bisogno di conoscere la patologia del proprio caro, si viene trattati in maniera sgarbata da tutti i medici del reparto. La parola d'ordine è: io non so niente, ho appena iniziato il mio turno e non ho tempo! Nessuno sa niente di quello che fa l'altro (eppure basterebbe aprire una cartella medica per aggiornarsi o meglio, basterebbe un coordinamento tra medici; o manca deliberatamente la volontà di comunicare con i parenti e l'ammalato?). L'unico disponibile è il primario, dott. Sarli, che molto probabilmente non è al corrente di questi comportamenti dei suoi collaboratori. Mio padre è stato ricoverato per una trasfusione di sangue, è stata diagnosticata un'ulcera gastrica in via di guarigione, pare abbia contratto un'infezione ospedaliera, considerata normale. Mio padre, portato a casa, ci ha purtroppo lasciato dopo una settimana.
Commenti
È stata un'esperienza bruttissima. Un personale medico privo di sensibilità e soprattutto di educazione nei confronti dei familiari.
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