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esperienza negativa
Mia madre è giunta al pronto soccorso il 29 settembre scorso mandata dal suo medico curante per il cuore e per una diarrea che gli antibiotici non erano riusciti a curare e gli accertamenti fatti non ne avevano diagnosticato l'origine. A lungo indecisi se metterla in cardiologia o in geriatria, i medici hanno optato per quest'ultima.
Ricoverata in geriatria e tenuta a digiuno totale perchè ella non riusciva a mangiare, nè la cibavano per via parentale, dopo essere stramazzata a terra per ben due volte si sono decisi a interpellare il medico nutrizionista, che le ha prescritto la sacca con il nutrimento che io stavo richiedendo al responsabile da più di due settimane. Il giorno dopo è stata spostata in cardiologia perchè convinti che avesse bisogno di un MP, ma qui la mamma ha avuto la febbre per una infezione di cui bisognava conoscere l'origine. Si' ma quando? La mamma è morta il 25 ottobre scorso, una settimana dopo, e proprio il giorno in cui è stato chiamato il medico virologo per stabilire il tipo di globuli bianchi e somministrare il giusto antibiotico.
Mi ha colpito il menefreghismo(?) del dott. Ignone, che il 23 ottobre pur constatando che la mamma si era aggravata di molto, è sparito dalla stanza e solo dopo oltre due ore è ricomparso inviando la paziente in sala rianimazione. Dov'era stato? A far le sue visite cominciando dalla stanza n°1! Che importava se nella stanza 5 una sua paziente stava così male?. E quando esasperata sono andata a chiamarlo mi ha redarguito dicendo che dovevo suonare il campanello. Dopo la sua visita, ha concluso che alla mamma era stato perforata la vescica con il catetere ed ha aggiunto: "è una cosa grave". Poi ha mandato la mamma in sala rianimazione.
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