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Il 7 dicembre scorso mio padre è stato operato per un aneurisma addominale dal dottor Novali, il quale nelle visite private a pagamento ci aveva assicurati fosse un intervento tranquillo con pochi rischi. Dopo 2 giorni di terapia intensiva, mio padre è stato trasferito in reparto e tutto sembrava andare per il meglio. Due giorni dopo, nonostante non avesse ancora mangiato nulla e avesse problemi intestinali non irrilevanti, è stato invitato a liberare la stanza e trasferito al Carle per la sua seduta di dialisi, senza ulteriori accertamenti; quindi veniva dimesso.
Arrivato a casa la situazione si è fatta sempre più critica, per fortuna è ritornato al Carle per la sua solita seduta di dialisi e lì il medico, senza perdere tempo, ha subito individuato la causa: perforazione dell'intestino. Ad una settimana esatta dal primo intervento, rientrava in camera operatoria, questa volta in urgenza e senza essere sicuri dell'esito. Ora non spetta a me sindacare come siano andate effettivamente le cose, non sono un medico, ma non ci vuole una laurea in medicina per capire che non si può dimettere un paziente che ancora non sta bene e, a maggior ragione, un paziente dializzato! Ma quello che più mi fa rabbia é che nè in rianimazione, né in chirurgia, dove si trova attualmente, il dottor Novali non sia mai riuscito a trovare due minuti per fare un salto... ma allora la sua disponibilità che tanto evidenzia con cartelli in reparto, che fine ha fatto? Ripeto, io non sono un medico, sono solo un insegnante di matematica, ma se un mio alunno ha problemi nella mia materia, il colloquio con i genitori lo faccio io, non il collega di italiano!