Dettagli Recensione
Un grazie alla Dott.ssa Massa Micon
Ci sono persone che lavorano guardando l’orologio, altre che lavorano per i soldi e altre ancora che lo fanno per passione. Personalmente ammiro queste ultime, sia che si tratti di imbianchini, operatori ecologici, avvocati o medici. Secondo me la dottoressa Massa Micon è una di queste. Unisce alle alte capacità professionali una grande dose di umanità. E’ sempre sorridente e rassicurante. Soffrivo dal 2016 di nevralgia del trigemino. Inizialmente consultai cinque dentisti e uno gnatologo. Tutti brancolavano nel buio. Effettivamente ho letto che la patologia colpisce una persona su 200.000, per cui tanti non sanno riconoscerla. Poi il mio medico di famiglia ipotizzò che si potesse trattare di nevralgia del trigemino e mi prescrisse del Tegretol e il dolore venne efficacemente controllato fino a scomparire del tutto dopo poco tempo. Ogni due o tre mesi si ripresentava sotto forma di qualche lampetto di dolore, ma bastava una pillola a farlo riscomparire. Probabilmente se avesse continuato così, non avrei deciso per l’intervento. Ma quest’anno la situazione è cambiata. Il dolore è ripreso come nel 2016. Ho cercato di controllarlo con due pillole al giorno ma non erano sufficienti. Quando mi lavavo i denti, quando sfioravo la guancia, quando parlavo, quando mangiavo era una tortura. Avevo letto su internet in un articolo la raccomandazione di rivolgersi ad alcuni grandi ospedali come il CTO di Torino, il Besta e il Galeazzi di Milano e altri. Mi rivolsi al CTO di Torino e così conobbi la Dott.ssa Massa Micon che subito mise in chiaro che non ero io a decidere se avrei fatto o no l’intervento. Mi disse di aumentare le dosi di Tegretol. Voleva essere sicura che ci fossero effettivamente le indicazioni per l’intervento. Il primo giorno presi tre pillole e mi sembrava che la dose non fosse ancora sufficiente. Così il giorno dopo aumentai la dose a 4 pillole al giorno. A questo punto però ebbi degli effetti collaterali che davvero non mi aspettavo. Uno di questi mi preoccupò molto. Non sentivo più alcun bisogno di andare in bagno ma sentivo che il mio ventre si stava gonfiando. Da ignorante in materia, credo che il medicinale mi avesse bloccato i movimenti peristaltici dell’intestino. Il giorno dopo diminuii la dose a tre pillole giornaliere e tutto si risolse. Nel frattempo feci la risonanza magnetica normale e quella con contrasto. Le stesse evidenziarono il conflitto neurovascolare causa del dolore. Un’arteria e una vena stringevano come in una morsa il ganglio del nervo trigemino. Tornai al CTO e la dottoressa, visti anche gli effetti collaterali, mi disse che c’erano le indicazioni per l’intervento. Temporeggiai un pò anche perché, sebbene al CTO non fosse mai morto nessuno le statistiche che ho trovato su internet per questi interventi parlano di decessi fra uno e tre casi su mille interventi. Continuai a prendere il Tegretol. Mi accorsi che la dose piu’ adatta era di tre pillole al giorno. Ma il dolore non scompariva totalmente. Lavarsi i denti rimaneva un’operazione da fare con attenzione usando lo spazzolino non vibrante. Mi resi conto che ero schiavo di questa malattia e del Tegretol. Mi tarpavano le ali. Ho mia madre e mio figlio e i parenti di mia moglie lontani. In un’occasione ho dovuto rinunciare a un viaggio per paura di avere un attacco di dolore in aereo. Poi una sera verso le 21 il dolore si presentò incessante. Alle 01.00 di notte riuscii a farlo calmare con un antidolorifico locale. Subito mandai una mail alla dottoressa pregandola di inserirmi prima possibile in lista d’attesa. Arrivò il giorno dell’intervento. La Dott.ssa facendomi firmare i fogli di consenso per l’intervento mi illustrò i rischi a cui andavo incontro. Io li conoscevo già. Avevo visto anche un video dell’intervento. Ero preoccupato. Lei cercò di rassicurarmi dicendomi che ormai nel loro reparto era un intervento di routine. Inoltre mi spiegò che nel procedere in mezzo alle varie strutture nervose (orecchio occhio e nervi facciali) erano comunque guidati da un’apparecchiatura che quando si avvicinavano ad un nervo suonava sempre più forte quanto più loro si avvicinavano al nervo stesso. Questo mi rassicurò un po'. Inimmaginabile la soddisfazione quando mi risvegliai in rianimazione e provando a muovere i muscoli facciali non sentivo più alcun dolore. Come piccola complicanza ebbi che l’intervento andò a risvegliare i virus erpetici dormienti all’interno del ganglio del trigemino. La metà sinistra della faccia si riempì di herpes. Ma è una malattia che nella mia vita ho affrontato diverse volte. Non posso non ringraziare la gentile, competente e disponibile anestesista, Dott.ssa Mistretta. Il maggior contatto l’ho avuto con i suddetti medici ma da quello che ho potuto leggere in altri commenti tutto il reparto è un’eccellenza della sanità italiana. Ringrazio particolarmente gli instancabili, altamente professionali e competenti infermieri e OSS. Siete davvero una equipe che funziona e mi avete cambiato la vita.
Commenti
Il problema più grosso che ho avuto durante la degenza è stato la difficoltà di addormentarmi. Oltre ai mal di testa dovuti ai postumi dell'intervento e all'herpes che lo stesso ha scatenato, la situazione è stata peggiorata da un cuscino piuttosto rigido. A mio parere sarebbe opportuno dotare, almeno i pazienti operati alla testa, di un cuscino in memory foam poliuretanico che permette al paziente di rilassarsi e magari dormire qualche ora in più. Intuitivamente ritengo che dormire meglio permetterebbe una ripresa più veloce. Infine un consiglio ai pazienti. A me è capitata l'infezione erpetica anche vicino all'occhio sinistro. Subito mi hanno fatto iniziare una cura con Aciclovir in pastiglie. Credo sia importante non strofinarsi l'occhio. Dopo qualche giorno sentivo una sensazione di granelli nell'occhio sinistro e ho chiesto al mio medico di prescrivermi Aciclovir in pomata oftalmica. Lui oltre a prescrivermela mi ha fatto un'impegnativa per una visita oculistica.
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