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Una mano salvata
Ho avuto un bruttissimo incidente sul lavoro, con un Flex ho tranciato: arteria, tendini, nervi e i sensori profondi delle dita della mano destra. Quindi si può facilmente immaginare il mio stato fisico e mentale, credevo di non poterla più usare, così la paura, il pianto, la disperazione. Ma io sono cattolico praticante e sono convinto che nulla succede per caso, come i tre giorni passati prima dell'intervento, per via di urgenze peggiori della mia. Ovviamente io non ero più in pericolo di vita, perché l'arteria era stata momentaneamente suturata, quindi in questi tre lunghi interminabili giorni chiedevo chi sarebbe stato il chirurgo che mi avrebbe operato, e secondo il giorno o i turni passavo da un chirurgo all'altro, ma ero convinto (essendo credente) che tutto facesse parte di un disegno di Dio, che dovevo arrivare nelle mani giuste - senza togliere nulla agli altri medici che ho conosciuto, persone competenti e squisite nel rapporto medico paziente.
Quindi ci siamo, é il mio turno, arrivo in sala operatoria e chiedo chi sarà il chirurgo; mi viene detto "la opererà il dott. Giorgio Antonietti". Dissi di non aver mai sentito quel nome, l'ausiliario mi rispose "stia tranquillo, è in ottime mani".
Aveva tanta ragione, non ho mai conosciuto un medico così rassicurante e così comprensivo.
Ha lavorato tanto sulla mia ferita e con tanta competenza e professionalità mi ha ridato speranza, ma soprattutto mi ha ridato l'uso della mano così come mi aveva promesso in sala operatoria!
E io ringrazio Dio per avermi messo nelle sue mani esperte e ringrazio Giorgio Antonietti, dicendo che è una grande persona e con un gran cuore, un medico che ancora oggi mi segue e mi incoraggia! Grazie, grazie a lei dottore e a tutta la sua équipe!
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