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Intervento di nefroureterectomia
Ci sono momenti nella nostra vita in cui improvvisamente ci ritroviamo trascinati in un tunnel buio e non vediamo più alcuna luce. Di colpo in un letto d'ospedale, quello di Cosenza, reparto di urologia.
Una diagnosi preoccupante, ansia, paura e tanti pensieri cupi.
Un intervento operatorio fissato a stretto giro, poi rivelatosi più complesso del previsto. Cinque interminabili ore, un tumore maligno dell'uretere ed asportazione del rene sinistro con l'asportazione dei linfonodi iliaco-otturatori di sinistra.
Ecco, adesso, a distanza di qualche settimana, quando il peggio sembra essere scongiurato, sento la necessità di raccontare la mia storia, che è una storia di Sanità vera.
Quella fatta di uomini che si prodigano per altri uomini e donne cui la loro vita è affidata ,che superano ogni stanchezza, ogni fatica che la complessità della sala operatoria presenta, che non si arrendono davanti a
nulla pur di esercitare la loro missione nell'interesse di noi pazienti.
Il mio piu' sentito e profondo ringraziamento va al Prof. Michele Di Dio e al Dott. Giuseppe Costanzo, valenti professionisti ma, ancor di più, medici di grande umanità e disponibilità.
Grazie per avermi ridato la luce, quella luce che improvvisamente si era spenta.
Un doveroso ringraziamento anche a tutto il personale medico e d'assistenza di corsia, capo sala, infermieri, OSS: sempre disponibili e presenti in tutto il decorso post-operatorio.
La Sanità, quella vera, è fatta di uomini che si trovano a combattere anche con le difficoltà di un settore assai complicato. La "malasanità" sta in altri luoghi, non certo nelle stanze e nelle corsie dell'Ospedale Civile dell'Annunziata.
Grazie di cuore.
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