Dettagli Recensione
Giulia
Voto medio
2.8
Competenza
1.0
Assistenza
2.0
Pulizia
4.0
Servizi
4.0
Decesso coniuge
Sono la moglie di Fabrizio Luciano, ricoverato presso il reparto di cardiochirurgia dopo aver pagato un ticket di 402 euro per una consulenza con il primario. Ricoverato verso fine marzo, dopo 15 giorni non ancora prendevano una decisione se doveva essere operato o se dovevano adottare una cura farmacologica. Il 13 aprile alle ore 20.00 mio marito muore all'interno del reparto e non so ancora spiegarmi il perché!!
Patologia trattata
Scompenso cardiaco.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Commenti
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Per Ordine
Mio padre è andato in intramoenia, come ha avete fatto tu e tuo marito, dal professore a febbraio.
Già da un anno andava avanti a farmaci per stabilizzare un'insufficienza mitralica severa e la doppia ostruzione delle coronarie. Dopo la visita, gli è stato detto che sarebbe stato chiamato a breve. Sì, è stato chiamato, ma il giorno stesso hanno ritelefonato dicendo che c'erano problemi di terapia intensiva. In media una volta a settimana, mia madre ha sollecitato telefonicamente il reparto, ma sia infermiere che caposala sono sempre rimasti sul vago circa la data. Si è innescato un circolo di sfiducia e di stanchezza in mio padre, che ha difficoltà a respirare - salvo diuretici. Finalmente martedì ci comunicano il ricovero per oggi pomeriggio alle 15.00, ma questa mattina hanno ritelefonato dicendo che il ricovero veniva rinviato perché il centro trasfusionale è in tilt. Ho un'esperienza ospedaliera da trenta anni e non ho mai sentito una bufala tale. Siamo sfiduciati, ci sentiamo presi in giro da un'azienda che però 400 euro ha preso per lasciare le persone allo stremo psicologico.
Mi unisco al tuo dolore.
Sandra
Già da un anno andava avanti a farmaci per stabilizzare un'insufficienza mitralica severa e la doppia ostruzione delle coronarie. Dopo la visita, gli è stato detto che sarebbe stato chiamato a breve. Sì, è stato chiamato, ma il giorno stesso hanno ritelefonato dicendo che c'erano problemi di terapia intensiva. In media una volta a settimana, mia madre ha sollecitato telefonicamente il reparto, ma sia infermiere che caposala sono sempre rimasti sul vago circa la data. Si è innescato un circolo di sfiducia e di stanchezza in mio padre, che ha difficoltà a respirare - salvo diuretici. Finalmente martedì ci comunicano il ricovero per oggi pomeriggio alle 15.00, ma questa mattina hanno ritelefonato dicendo che il ricovero veniva rinviato perché il centro trasfusionale è in tilt. Ho un'esperienza ospedaliera da trenta anni e non ho mai sentito una bufala tale. Siamo sfiduciati, ci sentiamo presi in giro da un'azienda che però 400 euro ha preso per lasciare le persone allo stremo psicologico.
Mi unisco al tuo dolore.
Sandra
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