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Consigliatissimo (VBAC)
Mi chiamo Elisa, sono madre di quattro figli e non sono residente nell'Ulss 8.
I primi due figli sono nati con parto cesareo non programmato. Le ultime due figlie sono nate con parto spontaneo.
Scrivo la mia esperienza perchè sono venuta a conoscenza del futuro accorpamento dell'Ospedale di Castelfranco con l'Ospedale di Montebelluna, con il probabile aumento del numero delle pazienti e, forse, con la probabile perdita di ciò che l'ospedale di Castelfranco è stato in grado di offrire a me e alla mia famiglia.
Io e mio marito abbiamo assistito ad un miracolo. Nel 2010, dopo due cesarei, è nata la nostra terzogenita con parto naturale.
Spero di riuscire a descrivere nel migliore dei modi il servizio ottimo che ho potuto avere presso l'Ospedale di Castelfranco.
Speravo di poter partorire naturalmente, ma nell'ospedale vicino a casa non me davano la benchè minima possibilità. La nascita dei primi due figli era stata inoltre a dir poco traumatica a causa dell'ambiente che avevo incontrato, caratterizzato da un elevato numero di degenti, dalla perdita di un rapporto umano e da una concezione del parto altamente medicalizzata.
Quando ho saputo che presso l'ospedale di Castelfranco un'altra signora, circa un anno prima, era riuscita a partorire naturalmente dopo due cesarei, ho preso contatti con il Primario Dr. Tosetto, il quale mi ha dato l'opportunità di tentare un parto naturale.
L'ambiente che ho incontrato all'Ospedale di Castelfranco ha segnato realmente un riscatto rispetto a quanto ho vissuto durante la nascita dei primi due figli.
Voglio a tale proposito evidenziare che, a parole, mi è stato detto che avrei potuto tentare un parto naturale e, nei fatti, ho visto che l'intera équipe di medici e di ostetriche era con me in questo desiderio, sebbene fossi "super monitorata" durante l'intero travaglio con ecografie e tracciati.
Evidenzio questo per sottolineare che presso l'ospedale di Castelfranco ho trovato una professionalità sanitaria altamente qualificata, accompagnata da una serenità rispetto ai naturali tempi del travaglio e del parto che, sinceramente, mi commuovono ancora perchè ritengo siano ormai una rarità.
Sto scrivendo tutto questo perchè temo che questo esempio di professionalità medica e di umanità, di personalizzazione dell'approccio sanitario e di assoluto rispetto dei tempi fisiologici del travaglio e della nascita venga perso a causa dell'accorpamento tra l'ospedale di Castelfranco e quello di Montebelluna.
Io vivo a quaranta chilometri di distanza da Castelfranco, ma quando ho saputo di essere incinta della quartogenita, sono ritornata a partorire presso questo ospedale trovando lo stesso ambiente umano e, al contempo, professionale che ho incontrato nel 2010.
Ho consigliato a molte amiche e conoscenti di recarsi presso tale ospedale a partorire, perchè lo ritengo realmente un'"isola felice" rispetto a quanto, purtroppo, altri reparti ospedalieri non possono più offrire ai propri assistiti a causa dell'elevato numero di degenti.
Non credo di rientrare in una casistica molto numerosa con i miei primi due cesarei seguiti da due parti naturali ma, forse, solo considerare che un ospedale di dimensioni ristrette (per quanto riguarda il numero di parti) come quello Castelfranco, si sia preso la responsabilità di accompagnarmi in questo percorso, rispetto ai tanti rifiuti avuti presso altre strutture sanitarie più grandi e ritenute più "sicure" perchè affiancate da docenti universitari.. Forse basterebbe solo questo per poter ripensare in altri termini alla qualità che questo ospedale è riuscito a garantire finora e per fare altri ragionamenti per valutare i costi e i benefici per l'intera popolazione.
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