Dettagli Recensione

 
Policlinico Casilino di Roma
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Esperienza non positiva

Ricoverato per effettuare una coronarografia, complicata da una mia allergia al mezzo di contrasto che richiede preliminarmente un intervento di desensibilizzazione, dalla mia entrata in ospedale non sono riuscito ad avere nessuna ragionevole certezza sui tempi di intervento e di degenza, e finanche sulla successione delle operazioni necessarie.
Un giorno è passato in vana attesa, senza particolari informazioni. Il giorno dopo, di buon mattino, mi hanno praticato l'iniezione necessaria per la desensibilizzazione, poi nessuna informazione per tutta la mattina. In tarda mattinata mi è stato comunicato che ero stato spostato al pomeriggio, e che avrei dovuto subire una nuova iniezione di desensibilizzazione, perchè la prima aveva nel frattempo cessato il suo effetto.
Mezz'ora dopo si è presentato il portantino per portarmi in sala operatoria, ma fermato e respinto in reparto dove gli hanno detto che avrei dovuto sottopormi ad una nuova terapia di desensibilizzazione (che - a quanto ho capito - richiede qualche tempo per essere efficace).
Il portantino respinto tornava dopo qualche minuto a prendermi con la disposizione che la desensibilizzazione non rappresentava un problema. E comunque nel frattempo mi era stata somministrata la seconda iniezione.
Forse avevano ragione tutti, ma la sensazione, da paziente, è di essere stato in balia dell'improvvisazione.
Il trasporto in sala operatoria mi ha fatto capire l'inadeguatezza architettonica della struttura (spazi molto ristretti che richiedono ai portantini manovre complicate).
In sala operatoria, un calvario. Nudo con temperature polari, ho scambiato qualche simpatica battuta con i medici, che molto laboriosamente e dolorosamente hanno cercato di entrare con la sonda nell'arteria brachiale, senza successo, poi nell'altra - ugualmente senza successo. Colpa mia, per carità, e del piccolo calibro delle mie arterie, ma la situazione non è stata affatto piacevole. E non mi ha tranquillizzato il commento di un medico, testuale: "meno male che doveva essere un intervento rapido e semplice". Bisogna forse precisare che quel giorno, dopo poche ore, si sarebbe disputata la prima partita dell'Italia ai mondiali di calcio.
Poi hanno tentato l'accesso dall'arteria femorale e, con mio grande sollievo, sono riusciti ad arrivare a segno. Salvo poi rendersi conto della complessità della situazione e inviarmi in un altro ospedale per un intervento di bypass.
Ora non intendo discutere la competenza di tutto il personale, né le procedure adottate. Il paziente, di suo, ci deve mettere la pazienza, e io ce l'ho messa tutta; però tutto il personale dovrebbe informare correttamente e rassicurare, perchè diversamente il paziente finisce col domandarsi in che mani è finito.

Patologia trattata
Coronarografia.

Commenti

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Inviato da Nicoletta
15 Settembre, 2017
Ma perché ti avrebbero inviato in un altro ospedale per un intervento di bypass? Ed in quale altro ospedale gi hanno inviato? Grazie.
In risposta ad un earlier comment

Inviato da Eugenio Corazza
17 Settembre, 2017
Mi hanno mandato al San Filippo Neri perché il policlinico Casilino non è attrezzato per un intervento di bypass (è un intervento chirurgico a cuore fermo, ci deve essere un'unità di rianimazione e terapia intensiva). Sono finito al San Filippo Neri, dalla parte opposta della città, per puro caso: era l'unico ospedale che avesse dato la disponibilità.
Lì ho avuto tutt'altra esperienza, molto positiva. Purtroppo però l'unità di cardiochirurgia del San Filippo è stata nel frattempo chiusa.
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