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Accettazione maleducata
Ci siamo recati al p.s. di Carpi in appoggio, convinti di ricevere la degna accoglienza che un malato di oncologia nei suoi ultimi giorni/mesi di vita dovrebbe ricevere. Dopo chemioterapia a Milano, doveva rimuovere le flebo che aveva in vena (port). Premetto che purtroppo il paziente si ferma a Carpi perche non riesce a trascorrere il viaggio sino a destinazione in Campania dopo la chemio, dovuto agli effetti collaterali. Ebbene, nonostante avessimo accordi con il reparto oncologico, l'infermiere in accettazione, GIULIANO FELICE, per ben 2 volte all'accettazione con maleducazione, mancanza di umanità (mostrata anche nei confronti di altri pazienti), prepotenza, commenti impertinenti (del tipo "come mai avete accompagnato in 3 un paziente?", dimenticando che in caso di malessere improvviso durante gli spostamenti, più siamo a sorreggerlo e meglio è..) rendeva la situazione, gia' straziante, ancora più problematica. Devo dire che dopo molte insistenze siamo riusciti ad entrare dal medico, che con competenza e gentilezza trattava con il nostro parente. Il problema lo crea solo il suddetto infermiere e si provvederà ad esporre i fatti a chi di competenza.
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