Dettagli Recensione
Silvia Giannotti
Voto medio
2.5
Competenza
3.0
Assistenza
2.0
Pulizia
3.0
Servizi
2.0
Visita oncologica dopo operazione chirurgica
Esperienza purtroppo negativa. Non entro in merito alle competenze professionali, ma da un punto di vista umano un reparto come quello è risultato molto carente. Dottori con atteggiamenti boriosi e autoritari con totale assenza di sensibilità. Ricordo a questi luminari che il rapporto umano è già di per sé una cura e che fa bene quanto una medicina. Mia madre di 78 anni,
in carrozzella, operata di grave carcinoma uterino e dopo aver fatto 70 km., non è stata nemmeno guardata in faccia, né salutata alla fine del colloquio.
Patologia trattata
Carcinoma uterino.
Esito della cura
Guarigione parziale
Commenti
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Per Ordine
Purtroppo anche la nostra esperienza è stata negativa proprio da un punto di vista umano.
Ricordo che il radioterapista disse direttamente a mio padre, in modo chiaro, freddo e distaccato, che non avrebbe potuto procedere con la radioteria perché non aveva più alcuna speranza di vivere. Sottolinea più volte il fatto che mio padre non era più autosufficiente completamente, quindi sarebbe stata sospesa ogni terapia. Immaginatevi come una persona possa sentirsi in quel momento. Mio padre era un uomo di quasi 83 anni che da 5 anni lottava per vivere. Non si possono dire determinate cose in certi modi e in certi momenti, senza peraltro essersi almeno confrontati prima con i familiari, è grave che questo accada e chi è incapace di comunicare rispettando la dignità delle persone non è all'altezza della situazione.
Come si può pensare di lavorare in oncologia senza capacità di comunicare adeguatamente e senza considere la complessità di ogni situazione? La competenza non è solo quella tecnica, sicuramente fondamentale, ma ci deve essere anche una competenza comunicativa e relazionale.
Peccato che in un ospedale come Careggi la qualità del servizio sia talvolta così scadente.
Ricordo che il radioterapista disse direttamente a mio padre, in modo chiaro, freddo e distaccato, che non avrebbe potuto procedere con la radioteria perché non aveva più alcuna speranza di vivere. Sottolinea più volte il fatto che mio padre non era più autosufficiente completamente, quindi sarebbe stata sospesa ogni terapia. Immaginatevi come una persona possa sentirsi in quel momento. Mio padre era un uomo di quasi 83 anni che da 5 anni lottava per vivere. Non si possono dire determinate cose in certi modi e in certi momenti, senza peraltro essersi almeno confrontati prima con i familiari, è grave che questo accada e chi è incapace di comunicare rispettando la dignità delle persone non è all'altezza della situazione.
Come si può pensare di lavorare in oncologia senza capacità di comunicare adeguatamente e senza considere la complessità di ogni situazione? La competenza non è solo quella tecnica, sicuramente fondamentale, ma ci deve essere anche una competenza comunicativa e relazionale.
Peccato che in un ospedale come Careggi la qualità del servizio sia talvolta così scadente.
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