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A me invece è andata malissimo: arrivato al PS alle ore 10.00, ho riferito a medico la terapia che il mio medico, anche lui ospedaliero, aveva suggerito di praticare. Un infermiere ha inserito un catetere, fatto un breve lavaggio di non so cosa e, sempre in barella, mi ha ritrasferito nel salone di attesa. Nel PS, almeno di notte, non c'è urologo. Dimesso in tarda mattinata, tornato a casa di pomeriggio, già nella notte è ripresa la forte ematuria! Ricoverato nuovamente al PS fino alle 12.00, nessun intervento, solo un cambio di sacca. Mi ha riconosciuto un infermiere, che conosco, che ha fatto in modo che la necessaria terapia di lavaggio vescicale continua iniziasse ed è durata fino al giorno dopo (io sempre in barella immobile perchè paralitico). Verso le 12.00 sono stato dimesso, in tarda serata è venuto un urologo conosciuto dal mio medico di base, ha fatto con suo apparecchio ecocolordoppler e poi la emorragia finita. Mi hanno rigirato e si è scoperto che lo stare 36 ore immobile in barella mi ha causato due molto ampie e profonde lesioni da decubito, per le quali sono già in terapia tipo VAC (probabilmente fino a luglio, con un costo mensile di 2000 euro per 1500 noleggio macchina e 500 per infermiere specializzato in questo tipo di terapia). Inoltre, nella degenza ospedaliera al PS, ho avuto una immissione nel circolo sanguigno con un brutto e difficile batterio che ha reso necessaria una terapia di 9 giorni con un potente e pesante antibatterico. Non faccio commenti, ma espongo i risultati di una spiacevole esperienza lì in pronto soccorso per complessive 36 ore, classificato da OBI solo un'ora prima della seconda dimissione in tre giorni.
AH, ho 88 anni e sono invalido a 100% e con molti altri problemi. Ho già detto a chi di dovere che al Cardarelli non voglio più esser ricoverato, preferisco essere gonfiato di antidolorifici e morire nel mio letto.