Dettagli Recensione
QUEI MEDICI HANNO SALVATO MIO FIGLIO
QUEI MEDICI HANNO SALVATO MIO FIGLIO (ARTICOLO da IL Giornale di Napoli DEL 27/6/2015)
PORTICI. Sono le ore 19.00 di quello che sembra essere un martedì qualsiasi. Invece è un inferno di vetro e sangue. Il 12 maggio scorso un ragazzino di 14 anni, rugbista dilettante, sta giocando con una palla ovale nella sua casa di corso Garibaldi, a Portici. All'improvviso la tragedia. il 14enne finisce con un braccio nella vetrata della veranda. Ha l'arteria omerale lacerata, i muscoli dell'arto non rispondono. Dentro ci sono il fratellino e la sorellina, sono piccoli ma hanno un coraggio grande. Non si perdono d'animo e soccorrono il fratello maggiore. Gli tamponano il sangue come possono, poi chiamano subito i genitori e i vicini di casa che allertano i soccorsi.
In un battibaleno arriva l'autombulanza. Antonio Luciano, padre del 14enne, sale con il figlio sul mezzo. la moglie, Paola Scognamiglio, li segue con l'auto. Il 14enne ha perso tantissimo sangue. Tutto deve avvenire il più in fretta possibile, anche un piccolo ritardo potrebbe essere fatale. Gli operatori del 118 volano. A tempo di record il ragazzino è al Loreto Mare, a Napoli, dove i medici lo sottopongono alle primissime cure . Immediatamente viene disposto il trasferimento al Cardarelli. Altra corsa velocissima, e alle 20.00, il 14enne è già in sala operatoria. Al più grande nosocomio del Sud il giovanissimo arriva con una diagnosi terribile. " Sfacelo dell'arto superiore sinistro, in paziente con grave shock emorragico". Si teme il peggio. Ma quel giorno neanche al Cardarelli è un giorno qualsiasi.
In sala operatoria con il ragazzino ci sono due angeli custodi in camice bianco: la dottoressa NIRVANA MIGLIUCCI e il dottore FABIO SPINETTI per circa sei ore lavorano senza sosta. E' un'operazione delicatissima. I due professionisti - appartengono all'equipe del professor Carlo Ruotolo, direttore della Chirurgia Vascolare del Cardarelli- gli praticano " un innesto omerale in vena basilica invertita" e " delle fasciotomie di braccio ed avambraccio dell'arto superiore sinistro". Tradotto per i comuni mortali, lo salvano.
L'intervento è stato complesso e delicato, ma i dottori hanno operato in modo tale da evitare l'amputazione dell'arto. Un capolavoro di competenza e professionalità.
dopo 18 giorni in ospedale, di cui 3 in terapia intensiva,oggi il 14enne è in via di guarigione. Un mese e mezzo dopo, al solo ricordo di quei momenti il papà e la mamma, entrambi insegnanti, ancora si emozionano.
"Non ho parole- dice Luciano- la mia grande fortuna è stata incontrare delle persone splendide, a cominciare dagli operatori del 118, rapidissimi nelle operazioni di soccorso e trasporto, fino ai dottori. In ospedale non ho trovato solo grandissima professionalità, ma anche un'umanità eccezionale."
Luciano rimarca come i medici abbiano seguito il figlio " con grandissimo affetto non solo durante la degenza, ma anche nel corso dei controlli di routine. quello che vogliamo dire è un grazie di cuore a tutti- affermano i genitori. - Grazie per la professionalità, la costanza, la dedizione e l'impegno che queste persone mettono nel loro lavoro, sempre a contatto con la sofferenza, ma sempre con un sorriso e una parola di conforto verso tutti".
Poi Luciano si volta e aggiunge." Si parla tanto di episodi di malasanità, ma verità è che a Napoli c'è tanta buona sanità e medici in trincea tutti i giorni che sanno fare alla grande il loro lavoro."
E non dimentica la caposala, gli infermieri del reparto, " che sono sempre stati disponibili e comprensivi nei confronti di un ragazzo che ha vissuto un'esperienza terribile".
Commenti
Altri contenuti interessanti su QSalute