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Scrivo dalla mia casetta al mare.

A 40 giorni dall’intervento subito mi sento bene e ieri ho fatto il mio primo tuffo in mare. Quel mare che ho temuto di non rivedere più (almeno dalla terra).
La televisione non aveva fatto altro che mostrarmi medici strafottenti o incapaci, infermieri che timbravano il cartellino e se ne andavano per i fatti loro, ospedali malandati e invasi dai topi.
Entrai nel Cardarelli di Napoli letteralmente terrorizzato, invidiando i miei amici che, con altre possibilità economiche, andavano al nord, se non all’estero, anche per un’appendicite.
Comunque, fatta di necessità virtù, chiesi una visita ambulatoriale e, prima sorpresa, mi fu concessa subito, visto che la mia patologia (aneurisma dell’aorta addominale) richiedeva una certa urgenza.
L’ospedale era lindo e ben organizzato: fui accolto da personale efficiente e cordiale e, già dalla prima esperienza, mi resi conto di essere in ottime mani. Il reparto di Chirurgia Vascolare, retto con grande competenza e con mano di ferro dal dott. Carlo Ruotolo, era poi un’eccellenza nell’eccellenza: pulito, ordinatissimo ed efficiente.
Il dott. Renato Ferrara, che mi ha seguito fin dall’inizio, mi ha assistito personalmente fino all’intervento, da lui eseguito con straordinaria perizia, coadiuvato da tutto uno staff altamente professionale.
Il personale infermieristico del reparto mi ha stupito per la sollecitudine e la cordialità, sempre col sorriso sulle labbra e sempre presente prima che finissi di suonare il campanello!
Insomma.. se questa è malasanità.. viva la malasanità.

Vincenzo Aita.