Dettagli Recensione
Esperienza negativa
A fine aprile a mio padre viene trovata una macchia al polmone destro. I primi di maggio ci rechiamo dal dottor Riccardi per una prima visita, ci dà degli esami da fare ma già per poterglieli portare ci fa aspettare quasi un mese. Poi ci prenota degli esami al reparto di pneumologia e passano ancora 20 giorni. Arriva il risultato dell'ago aspirato: Adenocarcinoma polmonare con più di 20 metastasi ad entrambi i polmoni. E' il 20 giugno. Ci manda dal chirurgo che, poverino, nemmeno lui sa che cosa dirci, visto che da subito è stato chiaro fosse inoperabile. Ebbene, torniamo da lui e il 17 luglio, dopo due mesi e mezzo dalla prima visita, e mio padre inizia 4 cicli di chemio, che purtroppo lo hanno solo debilitato. All'ultima chemio aveva piedi gonfi e difficoltà forti respiratorie, così ho chiesto al dottore (che era a pochi metri) di visitarlo, e mi ha risposto che dovevo portarlo da un cardiologo.
Morale della favola, dopo due ricoveri in pneumologia, il passaggio con la dolcissima dottoressa Ambrosio, che è stata l'unica, insieme al dottor Filippo Manzi, ex primario di pneumologia, ad averci trattato con delicatezza e umanità, mio padre il 21 novembre viene definito in fase terminale e il 30 novembre è morto. Nutro profonda rabbia nei confronti di quasi tutto il personale del padiglione Palermo. Addirittura quando gli hanno inserito il PICC mi hanno fatto acquistare dei cerotti (4 per la modica cifra di 100 euro) invece di darmi loro una richiesta con la quale potevo (e ho fatto dopo un mese) prendere quei cerotti privatamente alla farmacia della mia Asl di competenza!
Commenti
Non parliamo degli infermieri - salvo solo Mariano - li chiami e non vengono.
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