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Cardiologia versus Oncologia
Ritengo che ci sia ancora molto poco dialogo tra Cardiologia e Oncologia. Non è possibile che un paziente affetto da tumore allo stomaco in stadio medio, debba sospendere una chemioterapia per via di fibrillazioni cardiache, e che non ci siano cure alternative. Oncologia, come cardiologia (e mi riferisco anche a quella dell'ex Cattolica) sono reparti sorti come funghi in tutta Italia (un po' come le università) per via dell'incidenza delle malattie ad esse legate, ma pochi centri sono validi, perché in pochi centri arrivano i fondi per la ricerca e si è capito che se i vari reparti non dialogano -in quanto spesso un paziente è pluri-patologico- i risultati sono scarsi. Oggi, 19 Settembre 2013, mio zio ci ha lasciati. Aveva tumore allo stomaco, ha sospeso la chemioterapia per via delle fibrillazioni e in due mesi il male si è riprodotto. Il famoso Dr. Giglio, noto per la sua umanità, dovrebbe spiegare ai parenti se questa è stata l'unica scelta possibile. Io credo fermamente di no, conoscendo storie di pazienti dati per spacciati in certi nosocomi, e curati con apprezzabili risultati in altri. E alla dr.ssa Musacchio del reparto di Oncologia Medica del Cardarelli: abbandoni la prosopopea e pienezza di sé e soprattutto si rivesta di umanità nel comunicare l'esito delle analisi a pazienti e loro familiari. Per quanto si sia costretti a dire la verità, c'è modo e modo, e ai medici insegnano -almeno nei centri seri - anche psicologia per poter gestire certe situazioni.
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