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IL SENSO DI UNA STRUTTURA SENZA PRONTO SOCCORSO?
Al di là dell'inglorioso e infausto risultato del caso che mi riguarda e a causa del quale ho avuto esperienza con questo luogo, mi sento di sconsigliare senza indugio alcuno questa struttura. L'equipe medica è certamente valida a livello clinico: medici di chiara fama. E poi hanno ingenti risorse, essendo una struttura che fa capo all'OPUS DEI. Ma la struttura non è dotata di pronto soccorso, per cui non gestiscono le emergenze nell'imminenza, con tutti i problemi che questa mancanza di tempestività può causare. Forniscono un numero di telefono, che è attivo solo in talune fasce orarie, e spesso neanche rispondono. I medici forniscono una mail, dicendo che la leggono... mi duole dire che non è stato così. E lo dico causa cognita. Quando finalmente si arriva al ricovero, allora dimostrano un po' di efficienza. Consigliato per la diagnostica e per la radio: hanno macchinari di altissimo livello. Per il resto sono bravi solo a fare accomodare i pazienti sulle poltroncine di pelle per somministrare loro la chemio. Le complicazioni e le emergenze - ripeto - non le sanno gestire. Il sabato e la domenica staccano il cellulare di servizio e se il paziente in cura ha un'emorragia o qualsiasi altra complicazione si deve rivolgere altrove. Si deve arrangiare.
Sono dei colletti bianchi, non sono medici prodighi; ed è un peccato. Il paziente, oltre al terrore per la propria malattia, ha anche la sensazione di non essere seguito a dovere, di non avere punti di riferimento. Non è giusto. Il reparto di oncologia di qualsiasi ospedale è l'inferno in terra: se qualche medico del Campus dovesse leggere questo commento, spero possa riflettere sul modus operandi che attiene chi lavora presso la struttura.
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