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Cure oncologiche tardive
Mia nonna era affetta da una grave patologia tumorale. E' stata sottoposta ad intervento chirurgico per asportazione della massa all'encefalo; si trattava di una metastasi cerebrale causata da carcinoma polmonare. Dimessa ad aprile dall'ospedale, e' stata mandata presso questa struttura per essere sottoposta a radioterapia sotto le cure oncologiche della dottoressa Sara Ramella. Mia nonna era giunta al Campus con gli esami (risonanze varie, total body ecc.) a cui era stata sottoposta dall'ospedale di provenienza. La suddetta dottoressa ha fatto ripetere nuovamente una parte degli esami, dicendo che non si fidava di quelli della struttura ospedaliera precedente. Tale esame ebbe esito positivo. Nonostante cio', ha ritenuto necessario effettuare un ulteriore esame, la PET. Il risultato di quest'ultima fu negativo: le metastasi si erano riformate all'encefalo addirittura anche frontalmente, al fegato e alle ossa. Non convinta dell'esito della PET, fece fare l'ennesimo esame, ossia Tac con contrasto, il quale confermo' la diagnosi, scientificamente però, visto che l'oncologa non riusci' a saper leggere l'immagine al pc. Tutto questo accadeva a luglio. Decise poi con la Tac di iniziare finalmente un misero ciclo di cinque radio. Ora mi domando a cosa sia servita la PET, visto che lei si e' basata su un unico esame, ossia la Tac? E poi con quale criterio ha guadagnato cosi' tanto tempo nel fare gli esami, buttando all'aria altrettanto tempo che poteva e doveva essere utilizzato per le suddette cure, visto che si e' sempre parlato di metastasi e non di tumore circoscritto. Non si puo' sottoporre un malato a cure oncologiche a luglio, dopo esser stato dimesso ad aprile dall'ospedale, poiche' le metastasi vanno bloccate subito, prima che vadano ad invadere altri organi. E' stato speso troppo tempo per fare altro, non per curare concretamente. In conclusione, mia nonna e' deceduta gia' da un mese, a pochissimi mesi dall'intervento, cosa gravissima visto che siamo nel 2013 e la medicina, come poi tutto in generale, ha fatto grandi progressi. Spero che questa semplice opinione possa essere utile per salvare altre vite umane e per far prendere provvedimenti, qualora ce ne fisse bisogno (e secondo me c'e' bisogno).
Commenti
mi piacerebbe parlare guardandoci negli occhi e non tramite un sito internet di un problema così serio che ha colpito la Sua famiglia, che sicuramente, come tutti coloro di cui ci prendiamo cura, avrà bisogno di capire al meglio il percorso che è stato proposto. Capisco da quanto scritto che probabilmente c'è stato un problema di comunicazione, che da quanto riferito da molti pazienti, non contraddistingue affatto la nostra struttura. Resto a Sua disposizione, se non altro per non lasciarLe la sensazione di non aver fatto il meglio per la Sua cara.
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